-Dakarai non puoi- disse per l'ennesima volta Zogan con lo sguardo disperato mentre Dakarai scuoteva la testa.
-l'ho sempre saputo che sarebbe stata una pessima idea e sono stato fortunato ad avere questi cinque mesi con lui-
-questo non significa che devi rinunciare alla tua vita per...-
-Zogan lo sai anche tu che non si fermerà fino a quando non mi avrà trovato e non voglio che altra gente soffra per colpa mia. L'uomo che amo mi odia adesso e io sono...sono solo felice che non farà la mia stessa fine e che non la farai nemmeno tu. Dovevo morire ventidue anni fa e lo sai bene anche tu- il biondo si alzò per abbracciare stretto l'uomo che sotto sotto per lui era davvero suo nonno. -passerò prima da Bauke per chiedergli scusa e poi andrò a palazzo...non intrometterti ti prego, non lo sopporterei- e Zogan si trovò ad annuire lasciando andare il principe mentre si sentiva completamente inutile per non essere realmente riuscito a proteggerlo come aveva promesso a Jade. Dakarai dal suo canto si diresse a passo svelto verso quella che in quei mesi un po' era stata anche casa sua e bussò con insistenza una volta arrivato.
-oh Wilko- gli disse Mary osservandolo titubante -ecco Bauke ha detto che...-
-voglio solo parlargli un attimo- disse con voce spenta Dakarai.
-per illuderlo nuovamente?- domandò Darius facendo capolino a sua volta dalla porta -hai giocato con i sentimenti di mio figlio e per quanto tu possa essere una buona persona, per quante buone azioni tu abbia fatto per me sono irrilevanti difronte al dolore di Bauke in questo momento-
-voglio solo parlargli un secondo, chiedergli scusa e poi scomparirò per sempre dalla sua vita- disse serio Dakarai e vide i due coniugi lanciarsi un lungo sguardo prima di lasciarlo entrare in casa e Dakarai notò subito Bauke che lo osservò con sguardo truce nonostante gli occhi gonfi e rossi per il pianto.
-va via...perché lo avete fatto entrare!- protestò il castano.
-Bauke io...-
-no! Non voglio ascoltare le tue patetiche scuse mi hai mentito!-
-meglio una menzogna buona che una brutta verità- sbottò invece Dakarai -ti amo, cazzo se ti amo Bauke e credimi non farei mai qualcosa che potrebbe portarti a soffrire-
-ma io sto soffrendo e per colpa tua-
-meglio questo dolore che quello al quale andresti incontro sapendo la verità- disse amaro Dakarai -non...non pretendo che tu capisca perché io ti abbia mentito ma ti chiedo scusa per averlo fatto, ti chiedo scusa per tutto quello che hai dovuto affrontare e posso solo dire che ti amo davvero con tutto me stesso-
-non mi interessa...ti avevo chiesto solo una cosa e non l'hai fatta. Va via-
-Wilko va via, tornerai qui quando sarete calmi entrambi- si intromise Mary che aveva avvertito la sincerità nelle parole del biondo.
-Amore posso avere solo un ultimo bacio?- sussurrò dal nulla Dakarai ignorando completamente le parole di Mary -poi ti giuro che non mi vedrai mai più visto che è quello che vuoi-
-no- rispose secco Bauke e Dakarai sentì il suo cuore frantumarsi in mille pezzi: gli era stato negato anche l'ultimo bacio.
-ti amo- sussurrò semplicemente Dakarai facendo un leggero cenno con la testa prima di dirigersi verso la porta.
-ascoltami- disse Mary bloccandolo nel mentre che usciva -torna quando sarete calmi entrambi-
-Mary- sussurrò Dakarai con occhi lucidi -non so come la prenderà ma...stagli accanto okay? Non farlo cadere ancora più in basso di quanto non sia caduto la prima volta- continuò lasciando parecchio confusa la donna prima di incamminarsi verso il palazzo senza voltarsi indietro.
-ehi. Non puoi entrare- gli bloccarono la strada le guardie davanti all'enorme cancello d'ingresso al palazzo. Era nato li e sarebbe morto li.
-devo parlare con il governatore-
-non puoi. È impegnato e un sudicio cittadino come te non dovrebbe poter entrare qui dentro-
-quindi mi state cacciando...- Dakarai li osservò attentamente -e siete anche pronti a ricevere la giusta punizione quando il governatore scoprirà che non avete fatto entrare la persona che aveva informazioni sul principe Dakarai?- e vide le due guardie guardarsi sconvolte e terrorizzate allo stesso tempo prima di aprire il cancello e avvisare altre guardie. Fu con sette guardie che Dakarai venne scortato fino alla sala del trono, quella che era stata di suo padre, e fu anche costretto ad inginocchiarsi davanti a Kismi che era palesemente in vestaglia e scocciato da quel richiamo.
-allora cosa vuoi? Hai detto di avere nozioni sul principe coglione-
-mi prometti che non appena ti avrò dato informazioni sul principe lascerai in pace la povera gente della città? La stai massacrando e non c'entra nulla con tutta questa storia-
-ohi sporco contadino devi parlare con riverenza al tuo governatore- lo strattonò una delle guardie.
-io non parlo con riverenza ad un usurpatore- sputò a terra Dakarai, almeno in quel momento poteva dare sfogo a tutta la sua rabbia repressa nei confronti di Kismi.
-oh- sussurrò invece il governatore alzandosi e avvicinandosi al ragazzo per prendergli il mento tra le mani e osservarlo attentamente.
-che c'è?-
-chi ti hai aiutato principe Dakarai- gli disse Kismi facendogli capire che osservandolo attentamente aveva riconosciuto in lui i tratti del re Cale.
-nessuno. Mia madre mi ha nascosto in uno dei villaggi prima di essere uccisa da voi alle spalle come dei codardi. Sono cresciuto e ho deciso che dovevo essere proprio sotto al tuo naso quindi ho ucciso il nipote di quello stupido vecchio di nome Zogan e ho fatto finta di essere quel ragazzino- Dakarai fece una finta risata -è così cieco che non se ne è nemmeno accorto il coglione- "ti prego credici, ti prego credici non voglio che Zogan muoia per colpa mia" pensò il biondo mantenendo il più possibile lo sguardo serio.
-assassino- rise Kismi -sei un assassino-
-lo sei anche tu- gli rispose a tono Dakarai.
-preparati che stai per perdere la tua adorata testa principino dei miei stivali. Finalmente il mio regno avrà inizio-
-ricordati di lasciar stare la mia gente-
-tranquillo...l'unico che voglio morto sei tu-
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Sotto una maschera
RomanceLa monarchia è caduta, il re e la regina sono morti. Tutto è nelle mani di un'unica persona che però sta cercando solo una cosa, o meglio una persona: il principino che gli è sfuggito quando ha fatto il suo colpo di stato.