~ 2 ~

8.5K 517 37
                                    

La notte stellata brillava fuori della sua finestra. Misa si rigirava nel letto senza riuscire a chiudere occhio, lo sguardo che volava continuamente al mare che s'infrangeva poco lontano dalla casa presa in affitto. Non c'era modo che si addormentasse finché l'immagine di quell'uomo non l'avesse abbandonata. E dubitava che sarebbe successo molto presto. 

Con un sospiro affranto, scostò le coperte e si diresse alla portafinestra, aprendola e facendo così entrare il vento salmastro nella propria camera. Era sulla veranda adesso, accanto a un'altra portafinestra che dava invece alla camera dei suoi genitori. Era appena socchiusa e le tende bianche facevano capolino dalla fessura creata dalle ante. Per un attimo si chiese se fosse il caso di chiedere consiglio, ma vista l'ora non sarebbero stati contenti di essere svegliati per una cosa così futile come una domanda. E non si sarebbe azzardata nemmeno per sbaglio a bussare alla porta del fratello. 

Zoppicando appena per quella scottatura che si era procurata sulla scogliera a largo, si avvicinò alla balaustra della veranda e si sporse per osservare meglio il mare nero sulla cui superficie brillavano stelle e luna piena. Era una notte perfetta, tiepida e senza vento, per tentare un tuffo notturno lontana dalla vista di tutti. Anche se quelle parole continuavano a tormentarla. Davvero l'avrebbe trascinata in fondo al mare? E sarebbe stato proprio lui? 

Un brivido le percorse la schiena, mentre si avvicinava al cancelletto alla fine della passerella e lo apriva con un gesto fluido della mano. Cigolò appena, ma dalla casa non si levò un solo rumore che indicasse che qualcuno l'avesse avvertito. Appena i piedi si immersero nella sabbia morbida e fresca si sentì inondare da una sensazione di pace ed entusiasmo al tempo stesso. Il cuore aumentava i battiti ad ogni passo che compieva, sempre più vicina all'acqua. Lentamente si tolse la leggera vestaglia che le faceva da pigiama e la lasciò cadere ai suoi piedi. 

Testò la temperatura dell'acqua con un piede, poi lanciandosi uno sguardo alle spalle prese un respiro e cominciò a camminare sempre più in fretta dentro quel mare oscuro e misterioso che l'affascinava come nient'altro al mondo. Quando l'acqua le arrivò ai fianchi senza pensarci due volte si tuffò per intero, affiorando una decina di metri dopo. Nuotò ancora e ancora, allontanandosi sempre più dalla costa, senza paura, senza timore che qualche strano uomo la afferrasse per trascinarla sul fondo dell'oceano. Era di nuovo nel suo elemento.. 

Si mise a pancia in su a rimirare le stelle, mentre il dolce suono ovattato delle onde le faceva scivolare via ogni pensiero negativo. Quell'acqua fresca la ristorava e le faceva tornare voglia di cantare quella canzone.. Prese un bel respiro, poi ci ripensò e sigillò le labbra. Qualcosa sotto di lei si era mosso.. qualcosa di grosso. 

Immobile, smise di muovere le braccia nell'acqua. Non sapeva ci fossero squali così vicini alla costa, ma in ogni caso non voleva attirare l'attenzione di alcun animale pericoloso.. soprattutto dal momento che non poteva vederlo. Con il cuore che batteva tanto forte da farle male al petto, attese trepidante che quella cosa se ne andasse o si facesse di nuovo viva. Rimanere nell'incertezza se muoversi o meno la uccideva, soprattutto visto che aveva tutti i muscoli tesi e pronti allo scatto che avrebbe potuto salvarla. Deglutì a stento e non avvertendo altri movimenti sotto di sé, si voltò lentamente e con grandi e ampie bracciate si diresse di nuovo verso la costa. 

Quando ormai si sentiva prossima alla salvezza, qualcosa di viscido le afferrò la caviglia sana e la tenne ferma nello stesso punto nonostante ci mettesse tutte le proprie forze per nuotare lontano. Misa scalciò, si dimenò e tentò di colpire la bestia. E tuttavia si rese conto che non c'era dolore. Qualunque cosa l'avesse afferrata non l'aveva fatto con denti aguzzi o appendici ad artiglio di qualche genere. Lentamente quella cosa la trascinò indietro sulla scia della sua stessa nuotata, e lei si sentì sempre più presa dal panico. Forse era arrivato il momento di gridare. 

Ocean's Promise - La Promessa del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora