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Il mare era placido e calmo, la corrente leggera. Guardandosi indietro, Misa cercò i genitori sulla riva. Riuscì a riconoscerli solo grazie all'orrendo ombrellone a fiori di sua madre. Gli scogli su cui si era rifugiata erano a circa cento metri dalla spiaggia e c'erano pochissime persone che nuotavano nei dintorni. Non si spiegava come la gente non potesse rimanere affascinata dalle scogliere: erano luoghi magici in cui vite subacquee sopravvivevano con forza e grazia al tempo stesso. Era uno spettacolo di cui lei avrebbe voluto fare parte. Purtroppo non era che una semplice persona amante del mare e delle sue meraviglie, e il costume a forma di conchiglia lo dimostrava appieno. 

Stringendo i piccoli occhi scuri ereditati dalla madre, Misa intravide le figure di suo padre e suo fratello minore che si divertivano a costruire un nuovo Pantheon sul bagnoasciuga. Nonostante il Cristianesimo avesse preso il sopravvento da oltre duemila anni, suo padre era sempre rimasto dell'idea che di Dei ce ne fossero molti di più: era profondamente attaccato alla tradizione greca politeista, e lei in parte aveva seguito le sue orme. Certo non sacrificavano agnelli, buoi o polli per ingraziarsi le divinità, ma di certo lei sentiva la presenza delle divinità in ogni cosa molto più di tante altre persone di diverso credo. In parte era dovuto anche alla sua cara nonna Eudokia, la madre di suo padre, che quando era piccola le raccontava sempre storie meravigliose di Dei che si innamoravano di giovani fanciulle umane e discendevano sulla Terra per trascorrere del tempo con loro. In particolare, lei adorava la storia di Poseidone e Anfitrite, anche se forse non era una delle più lunghe e complicate. Le piaceva però l'idea che un uomo, anzi, un Dio, dovesse faticare per conquistare il cuore di una donna. 

Lasciandosi quei dolci pensieri alle spalle, Misa si voltò ad osservare la barriera su cui si stava arrampicando: doveva fare attenzione a ricci di mare e alghe scivolose, ma per il resto se la stava cavando piuttosto bene. Aiutandosi anche con le mani, raggiunse un punto in cui sedersi tranquillamente, mentre le onde si frangevano con calma sulle rocce scure. I pesci si erano andati a nascondere velocemente dietro anfratti o in buchi della formazione rocciosa che a lei sfuggivano. Li seguì con lo sguardo prima di circondarsi le gambe con le braccia. Si sentiva un po' come Ariel, la Sirenetta. Decisamente quello era il suo cartone animato preferito fin da quando era bambina. Senza rendersene conto, Misa cominciò a canticchiare la sua canzone preferita. 

«Guardate un po', quello che ho.. è una raccolta preziosa lo so.. vi sembrerà che io sia.. una che ha, tutto ormai..» 

Cantare in mezzo alle onde e osservare i lontani puntini sulla spiaggia che erano persone le sembrò una cosa meravigliosa e familiare, come se lo avesse fatto da sempre. Deglutì a vuoto e ricominciò a intonare quella canzone, chiudendo gli occhi. L'odore del Mar Mediterraneo e del vento erano fantastici. Una leggera brezza le sfiorò il volto sollevando qualche ciuffo umido di capelli. Anche quelli li aveva presi da sua madre, lunghi lisci e castani. Il naso invece lo aveva preso da suo padre, così come le labbra piene. Nel complesso si riteneva una meticcia piacente, anche se avrebbe preferito fianchi un po' meno rotondi e cosce prive di cellulite. Ma si sa, non si può aver tutto dalla vita, e lei aveva sempre ringraziato per la pancia piatta e i seni abbondanti che Madre Natura le aveva fornito. 

Quando ebbe finito di cantare si azzardò a riaprire gli occhi. Suo padre e suo fratello stavano ancora armeggiando con la sabbia, e sua madre stava ancora discorrendo con la vicina mentre cercava di abbronzarsi. Come se già la sua pelle non fosse ben colorata al naturale... La vide voltarsi a lanciarle un'occhiata e le fece un cenno con la mano. Quando Manola si voltò di nuovo verso la donna con cui chiacchierava allegramente, Misa si rese conto che nemmeno l'aveva vista. E come avrebbe potuto da quella distanza e senza occhiali da vista? 

Sospirando a metà tra l'affranto e il rassegnato, si lasciò scivolare un po' più giù dallo scoglio, finendo con l'essere immersa fino ai fianchi nell'acqua salata. Guardando quello spettacolo di colori e sfumature un'altra canzone le si formò in testa, una specie di cantilena a cui aggiunse parole che le sgorgavano da dentro. 

Ocean's Promise - La Promessa del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora