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Misa credette di aver capito male. 

«Come, prego?» 

«Artemis Doukas, nipote di Eudokia Kilakos e delle precedenti madri Delphina Mitsotakis e Kyriake Levendakis. Tu sei una discendente del mio sangue.» 

Per poco la mascella non le crollò a terra. Lei, Misa, studentessa perdigiorno, una discendente del potente Dio Nettuno? Va bene, adesso forse stava sognando. Sì, probabilmente era andata in iperventilazione e tra poco si sarebbe di nuovo svegliata con le labbra di Makhare sulle sue perché si riprendesse dopo il quarto collasso in due giorni. Purtroppo però darsi un pizzicotto non servì a null'altro che a lasciarsi un bel ricordo rosso sul braccio. 

«Ahia.. se fa male.. non sto sognando..» 

«Perché credi di sognare? Pensi che sia un bugiardo?» 

Spaventata all'idea che potesse fulminarla solo per aver pensato che fossero tutte menzogne, Misa alzò le mani, come a difendersi da quella parole. 

«No! No, assolutamente, Grande Dio del Mare. Solo che.. è così.. così.. assurdo..?» 

La sua espressione non cambiò di una virgola e per la prima volta in venti minuti si chiese se per caso non avessero legami di sangue, lui e Makhare. 

«Non comprendo dove possa essere l'assurdità. So che i discendenti di Kyriake sono soliti fare delle offerte al mio tempio. Dunque tu eri al corrente della mia esistenza.» 

Incredibile quante cose sapessero questi Dei! Beh, in fondo doveva aspettarselo, no? Non hanno niente di meglio da fare che stare a guardare gli umani tutto il giorno dal Monte Olimpo.. o da ovunque si trovino quando non calpestano la terra. 

«Sì, ma.. voglio dire.. tra fare un'offerta e scoprire di essere una discendente.. insomma.. c'è di mezzo il mare.. non so se mi spiego..» 

Accidenti, come poteva farglielo capire? Anche se credeva nella loro esistenza per lei non erano altro che entità che si manifestavano tramite i loro elementi, non in forma di giganti! 

«Comprendo la tua confusione, quindi non punirò la tua intenzione di millantarmi» 

Ci mancava solo che venisse punita perché non era riuscita a spiegarsi! Forse essere una discendente poteva farle ottenere qualche bonus.. chissà. 

«Ma dimmi, adesso. Qual era la richiesta che volevi farmi?» 

Ecco, erano arrivati al sodo. Prese un bel respiro e alzò il mento per dare l'impressione di sapere quello che stava facendo, ma le parole rimasero bloccate dentro uno di quei celeberrimi scaffali che si era immaginata. Aprì e chiuse la bocca più volte, poi tentò di riavvolgere il filo a prima che tutta quella strana discussione avesse inizio. 

«Ebbene, Padre di tutti gli Oceani, io volevo scusarmi per il mio terribile errore...» 

«Trasformala, Padre» 

La voce di Makhare la fece sussultare e Misa si voltò a fissarlo. Che cos'aveva in mente? Perché voleva che la trasformasse? Soprattutto lì davanti a lui.. non avevano stabilito che se ne sarebbe andata prima di tutto? Oddio, non capiva più niente! 

Poseidone lo fissò con quei suoi occhi da profondo abisso e per un attimo Misa ebbe la sensazione che stessero scontrandosi su un piano a cui lei non aveva accesso. 

«Per questo sono stato chiamato?» 

«Sì» 

«No» 

Makhare la fulminò con lo sguardo, ma lei non capì perché aveva mentito. Era la sua occasione di liberarsi di lei e sposare la sua "dolce" Nafeesa. Perché adesso si comportava così? 

Ocean's Promise - La Promessa del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora