33. Madagascar 2

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Pov Melissa

Tra una carezza e un altra finalmente mi misi a sedere.

Daddy mi lasciò un tenero bacio sulla fronte prima di inginocchiarsi davanti a me ed infilarmi le scapre

Una volta in piedi mi porse la mano che io subito strinsi.

<<Beh io adesso vado>>
Annunciò Luna,una volta fuori dall'ufficio.

<<aspetta>>
La bloccò Dimitri per poi passargli un blister.

<<prendila prima di tornare di là>>

Luna,stranamente obbediente,(che dire? Daddy fa questo effetto a tutti!) aprì la confezione e prese la medicina.

<<ecco,ora puoi andare....mi raccomando a non stancarti troppo,ciao sólntse>>
Dimka le lasciò un bacio sulla fronte,salutai anche io ed uscimmo da quell'edificio.
Mano nella mano ci dirigemmo alla macchina,dove daddy mi aprì lo sportello e,una volta salita,mi allacciò la cintura e mi sistemò addosso il cappotto.

Il viaggio fu tranquillo e,una volta a casa corsi a buttarmi sul divano a pancia in giù.

<<Melissa!>>
Mi richiamò daddy.

<<sì?>>
Chiesi innocentemente.

Lui inarcò un sopracciglio.

<<e dai,solo cinque minuti>>
Lo supplicai mettendo su i miei migliori occhi dolci,ma quanto pare non funzionarono.
Daddy si avvicinò a me,dopo essersi ovviamente tolto le scarpe ed essersi messo le ciabatte.

<<forza,signorina>>
Mi incitò,alche io misi su un broncio.
Daddy,senza remore mi prese in braccio e mi assestò una sculacciata che mi fece rilasciare un versetto di dolore,prima di lasciarmi davanti alla porta d'ingresso.

Con ancora il mio inseparabile broncio mi tolsi le scarpe e indossai le ciabattine lilla che mi aveva preso daddy un bel po di tempo fa.

<<forza,le scarpe e il cappotto apposto.
Che poi abbiamo da fare>>
Mi incoraggiò lui,seppur con quel suo tono glaciale che a me piaceva davvero poco.
Prese in mano anche lui le sue cose e mi accompagnò a lasciarle al loro posto.
Dopo che lo fece lui lo imitai anche io.

<<che abbiamo da fare daddy?>>
Chiesi,non riuscendo a reggere la curiosità,mentre tornavamo in soggiorno.

<<bisogna scontare la punizione di cui abbiamo parlato prima,poi bagnetto,cena...e,se ti comporti bene,vedremo il film che mi hai chiesto ieri>>

Inutile dire che,la parte che attirò la mia attenzione,tra tutte quelle parole dette con voce paziente ma severa,fu la seconda.

A malavoglia,con lo stesso passa di un condannato a una pena capitale,seguì daddy in soggiorno che mi fece accomodare su una sedia.

<<aspettami qui,torno subito>>

Annuì appena,ma dopo un occhiataccia aggiunsi:
<<sì,daddy. Farò la brava>>

Inutile dire che rimasi ferma al mio posto e daddy tornò poco dopo con un blocco note e due penne contate,una tutta glirterata e carina e una  triste e nera.
Mi porse la prima coi fogli.

<<scrivi la data di oggi e poi :punizione per il piccolo kótik.>>

Feci quanto detto senza obbiettare,inizialmente.

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