III

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Era ancora sera, Kora stava camminando per il bosco e, dopo poco tempo, si trovò davanti alla tomba di Rupor. Si sedette lì davanti a gambe incrociate. "Hey Rup, come va?" chiese lei. "Sto per andare in missione. Augurami buona fortuna, devo andare a Mount Weather e per di più con un coglione presuntuoso." La ragazza fece una pausa. "Mi manchi tantissimo. Da quando te ne sei andato, non è più lo stesso..."

FLASHBACK

Era un pomeriggio caldo nel villaggio di Tondoc. Gli altri bambini correvano e giocavano, ma Kora decise di andare a fare una passeggiata nel bosco. I giochi non erano per le guerriere. Suo padre glielo ripeteva sempre.

Mentre camminava tra gli alberi, sentì un rumore di rami spezzati. Si voltò e vide un bambino della sua età, asiatico, non troppo alto e magrolino. Stava cercando di arrampicarsi su un albero. Lei si fermò, osservandolo con uno sguardo freddo.

"Cosa stai facendo?" chiese Kora, guardandolo stranita.

"Cerco di prendere una cosa che la gazza ladra ha portato lassù," rispose lui, indicandole un nido di uccelli su un ramo alto. "Ma questi rami sono scivolosi."

"Beh, se non ci riesci forse dovresti lasciar perdere." disse Kora, incrociando le braccia.

"Non sono uno che molla facilmente," ribatté lui, con uno sguardo determinato. "Vuoi aiutarmi o vuoi solo criticare?"

Kora lo fissò per un momento, valutando se valesse la pena intervenire. Alla fine, si avvicinò e afferrò il ramo più basso, arrampicandosi con agilità fino al ramo successivo. Da lì, tese una mano a Rupor.

"Prendi la mia mano, ma se cadi, è colpa tua."

Rupor sorrise e afferrò la sua mano, riuscendo finalmente a raggiungere il ramo desiderato. Si sedettero entrambi sul ramo, osservando il villaggio sotto di loro.

"Grazie..." disse lui, aspettando che lei dicesse il suo nome.

"Kora" rispose lei, poi guardò il bambino attentamente. "E tu sei?"

"Rupor. Sai, mi piaci, sembri simpatica e sembri forte," disse lui, con un sorriso. "Forse possiamo essere amici."

"Non ho amici" disse lei.

"C'è sempre una prima volta, cara Kora," disse lui, prendendo la cosa che la gazza ladra aveva portato nel suo nido.

Si era messo in piedi sul ramo e stava per cadere, ma Kora lo afferrò in tempo.

"Grazie. Vedi, potremmo essere amici," disse lui sorridendo e mettendosi di nuovo seduto a cavalcioni sul ramo.

Poi, guardò Kora e le passò quello che aveva in mano. Era una pietra, molto bella, luccicava.

"Che bella, cos'è?" chiese Kora.

"Un pasticcino. Cosa vuoi che sia? Una pietra, ovviamente," rispose lui sorridendo.

Kora non poté trattenere un sorrisetto.

"L'ho trovata qualche giorno fa in una grotta, e mio papà ha detto che è fatta di un materiale molto raro e speciale." Fece una piccola pausa e alzò lo sguardo su di lei. "Facciamo così. Questa pietra te la regalo in segno della nostra amicizia, ci stai?" aggiunse.

Lei alzò lo sguardo su di lui e gli sorrise. "Va bene, ci sto," rispose.

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Kora mise la mano nella tasca dei pantaloni e tirò fuori la pietra. La guardò per un po', poi la rimise in tasca.

"Kora, non sei ancora pronta?" chiese Bellamy scontrosamente.

𝐂𝐑𝐔𝐃𝐄𝐋𝐈𝐀 | bellamy blakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora