VII

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Kora tornò immediatamente a Polis, dato che Tondoc era completamente distrutta.
Casa sua, fatta in mille pezzi dagli uomini della montagna. Fortunatamente erano morti tutti.

Kora non faceva altro che pensare a Rupor, perché l'aveva rimandata indietro, perché non l'aveva lasciata lì con lui? Era arrabbiata con il suo migliore amico, ma quest'ultimo le aveva detto che aveva ancora dei compiti da svolgere. Ma che cosa?

In tutti questi anni non aveva fatto altro che combattere, uccidere e allenarsi.
Non aveva un obbiettivo. Nulla da fare. Nessuno da salvare ora che tutti erano salvi.

Cosa la stava aspettando?

Kora era impaurita dal futuro, da ciò che esso le avrebbe offerto.

Se fossi morta sarebbe stato tutto più semplice.
Pensò lei.

Ma Bellamy l'aveva salvata, proprio lui, il ragazzo pieno di sé che per qualche strano motivo non riusciva a togliersi dalla testa.

Era vero, era cambiato, non aveva più un ego smisurato, non era più egoista, anzi, tutt'altro.

Ma Kora lo odiava ugualmente.
E Bellamy odiava Kora.

Il ragazzo dopo mount weather ha ripreso a fare la guardia, ed è diventato molto amico con Lincoln, è felice che sua sorella abbia trovato qualcuno come lui. Lincoln non era come tutti gli altri terrestri, lui era buono, lo era stato fin dall'inizio.

———

Kora attraversò i cancelli di Polis, tutti la guardavano come se fosse un alieno.

Non riusciva a capire il perché.

Attraversò tutta la città ed arrivò al palazzo reale, doveva far sapere a Lexa che era viva e doveva chiederle perché non era andata a cercarla, perché non la avevano aiutata.

La ragazza stava per oltrepassare le guardie ma quest'ultime la presero per le braccia e la fermarono.

"Hei! Houmon oso!" ("hey! lasciatemi andare!") esclamò.

Ma non lo fecero, la misero le manette e la portarono da lexa.

Una delle due guardie parlò: "Eik yu, Heda. Ripakeryon, gada klin bilaik trai." (a te, Heda. Ripakeryon, accusata di tradimento").

La ragazza aggrottò le sopracciglia "Chon? Trai?" ("Cosa? Tradimento?") disse confusa.
Aveva fatto esattamente quello che le era stato ordinato.

Lexa la guardò. Il suo sguardo diceva tutto.
Era delusa, triste, ma non arrabbiata come Kora si sarebbe aspettata.

"Hou em" ("lasciatela") ordinò la comandante.

Le due guardie lasciarono le braccia di Kora, che nel frattempo era in condizioni pessime: i capelli sporchi, i vestiti sporchi di sangue, sudore e terra e aveva un odore ripugnante.

"Heda, ai nou get in. Chon bilaik yu gada klin au? Ai nou don nodotaim. Ai souda komon gon klin. Ai gaf Bellamy op en oso gada klin op Mount Weather, laik yu don tel ai." ("Lexa, non capisco. Di cosa mi stai accusando? Io non ho fatto niente. Ho eseguito gli ordini alla lettera. Ho accompagnato Bellamy nella missione di Mount Weather come mi avevi ordinato.")
Disse la ragazza.

"Nodon, ai souda oso kru, ach yu gaf in Mount Weather." ("No, io ho salvato il nostro popolo, ma tu sei rimasta a Mount Weather.") Rispose la comandante.

𝐂𝐑𝐔𝐃𝐄𝐋𝐈𝐀 | bellamy blakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora