Il Cappellaio Matto

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Marylù POV

Appena fuori dall'aeroporto iniziai a sgranchirmi le gambe e le braccia mentre Pan cercava il Taxi che aveva prenotato dal telefono.

Nel frattempo Mira seduta su una delle valige guardava il cielo azzurro thailandese con espressione sognante e un sorriso felice e dolcissimo: Mira amava la Thailandia più di tutte quante noi!

In effetti Pan avrebbe potuto vivere ovunque, l'importante per lei era avere gente con cui produrre qualcosa, con cui ridere e soprattutto qualcuno che la seguisse nei milioni di progetti che le venivano in mente, mentre io non so perchè di tutta l'Asia pur amando i posti caldi, amavo la Corea del Sud, non so bene perchè ma predileggevo quelle atmosfere, in Thailandia mi sentivo sempre in ferie e non era facile "fare soldi" con il cuore in vacanza.

Salimmo sul taxi e iniziammo a dirigerci nel quartiere di nonna Susy, infatti Mira ci aveva trovato l'alloggio perfetto circa un paio di anni prima.

La casa sorgeva in uno dei tanti quartieri residenziali di Bangkok, una piccola casa quadrata a due piani con ampie finestre al primo piano e una piccola corte con giardino sul fronte della casa.

Il primo anno, Pan, ci aveva fatto vivere nei peggio alberghi, ostelli, bed and breakfast o che so io, tanto lei: entrava, faceva la doccia dormiva e poi andava a lavoro. Non le interessava dove posava le valigie, se non fosse stato per le maniacali cure igieniche che aveva per se stessa e i suoi indumenti, tutti capi firmati che "guai a rovinare", avrebbe lanciato le valige in un deposito e le avrebbe riprese al ritorno. Inconcepibile!

Mentre la dolce Mira, con la sua calma e pacatezza aveva trovato la rotonda e sorridente nonna Susy, piena di piccoli acciacchi, ma sempre sorridente e profumata di biscotti e dolcetti.

La casa era abitata soltanto da lei, che si era ricavata una stanza al piano terra e affittava il primo piano per non stare da sola da quando suo nipote, un amante delle torte e della pasticceria, si era trasferito a casa del suo compagno con il quale gestiva una nota pasticceria.

Nonna Susy era dolce e felice di averci al piano di sopra, anche perchè così poteva divertirsi a prepararci la colazione con dolcetti e piatti tipici Thailandesi, che ci serviva sempre con un sorrisetto dolce e la frase "così non avrete nostalgia dell'Italia".. riferendosi ai dolci "...ma amerete anche la Thailandia!"riferendosi alle zuppe salate, che io proprio la mattina non riuscivo a mangiare.

Al primo piano c'erano quattro stanze, nonna Susy aveva avuto quattro figli due maschi e due femmine, ma i tre più grandi erano all'estero mentre i genitori di Peach, il pasticcere, erano morti giovani in un incidente d'auto; così aveva affittato le tre stanze a noi, lasciando libera la stanza del nipote.
L'arredamento era beige e bianco, con mobili in legno chiaro e tendaggi leggermente azzurri che davano la sensazione di fresco e pulito; le stanze, quando eravamo all'estero, non venivano affittate da nonna Susy che diceva sempre di averci adottato e che non voleva che nessuno toccasse le nostre cose.

Questo ci permetteva di viaggiare molto più libere e leggere ma sicure di non trovare brutte sorprese al nostro ritorno.

Entrando in casa sentimmo il profumo di un dolce tipico di nonna Susy, una specie di torta paradiso aromatizzata alla vaniglia e farcita con crema al latte, che per me era divenuta il mio benvenuto.

Arrivate verso metà mattinata e passate un paio d'ore con nonna Susy per recuperare le forze, io e Pan ci guardammo con fare ammiccante e complice..... e poi mentre Mira sorrideva speranzosa come una bimba il giorno di Natale, la bionda si alzò in piedi:

-" Isaan sausage?......"- Mira iniziò a gongolare sulla sedia e a battere le mani in preda all'eccitazione, e io da brava calabrese

-"Som Tam!"- e fù così che Mira perse del tutto il controllo e urlò -"Siiiiiii!!"

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