Qui si lavora ragazze!

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Pan POV

Sedute in ristorante all'interno del Terminal 21, centro commerciale tra i più grandi di Bangkok, eravamo in attesa delle nostre ordinazioni ed ognuna persa nei propri pensieri.

Marylù posò il Tablet chiudendone la custodia, per poi con tono serio e assorto rivolgermi la parola, come se fossi una sorta di intelligenza artificiale che doveva aiutarla a prendere una decisione:

-"Continuo a ricevere mail da questa agenzia Coreana, che ci chiede una collaborazione; i nostri partner Italiani sono già estremamente presenti sul mercato coreano, Gucci, Dolce e Gabbana, Fendi, Prada... e tutti gli altri ci sono e sono rappresentati da gente in gamba.... alcuni probabilmente anche più al dentro delle folli regole e relazioni coreane di noi..."- fece una pausa e iniziò ad aprire le bacchette sfregandole tra loro come a pulirle.

-"Non è la prima volta che lavoriamo in Corea del Sud, dov'è la difficoltà? Cosa c'è che non ti convince?"- le dissi iniziando a grigliare i pezzetti di carne finemente tagliati per Mira, scegliendo quelli con meno grasso dato che sapevo che non le piacevano.

-"Non capisco perchè sono così insistenti, non vorrei prendere una decisione affrettata e perdere di immagine commettendo qualche errore, lo sai meglio di me che un passo falso in Asia significa la morte professionale!"- continuava a parlarmi con tono assorto come se il suo cervello fosse contemporaneamente intento ad analizzare dati.

-"Forse proprio perchè sono piccolini e vogliono comunque una collaborazione di qualità, insistono ad avere un colloquio con te in modo da concordare un prezzo affrontabile per loro e che TI faccia dire di sì!"- disse Mira con quel suo tono tranquillo mentre mi porgeva il piatto per ricevere da me i pezzi di carne appena grigliati.

Marylù sembrò risvegliarsi la guardò sorridendo e appena terminato di immergere verdure nel brodo, tirò un sospiro misto a una mezza risata e appoggiò le spalle allo schienale del divano: -"Sai che forse hai ragione? Vedi la nostra eterea Mira come è sagace dopo aver visto il suo Bass!"-

Mira arrossi violentemente ed iniziò a tossire cercando di non morire soffocata dal pezzetto di tofu che aveva in bocca: -" .. och coff coff, ma che c'entra Bass adesso!- disse con un filo di voce.

Io continuai a mangiare sorridendo, quella si preannunciava essere l'ennesima cena dove Marylù cercava di far confessare a Mira che Bass era il suo amore segreto, mentre Mira con le capacità di difesa di un gattino di due mesi negava fermamente.

Di solito le lasciavo discutere divertendomi, anche perché queste loro battaglie erano come vedere un cucciolo di koala e un gattino fare a gara a chi è più carino.

In effetti accadeva anche il contrario, la nostra Marylù in effetti era solita stringere amicizie particolari, per un periodo aveva stretto amicizia con un attore ancora non molto noto anzi oserei dire sconosciuto che aveva usufruito dei nostri servizi per una serie di servizi fotografici.

Non era il classico bell'attore con lineamenti dolci anzi questo ragazzo aveva occhi dall'aspetto penetrante, con una dimensione più contenuta che aggiungeva un tocco di mistero al suo sguardo, il naso, diritto e regolare, contribuiva a definire una simmetria elegante nel suo volto, caratterizzato da una forma affilata, che gli conferiva un'aria decisa e sicura alla sua presenza.

Ciò che rendeva davvero unico questo ragazzo era lo sguardo, che trasmetteva un magnetismo intrigante, attraente, intenso e seducente, capace di catturare l'attenzione di chi lo osservava. Questa combinazione di tratti fisici, unita a uno sguardo magnetico, lo rendeva perfetto per interpretare il ruolo del cattivo di una storia, facendo sì che molte persone si innamorino di lui; bhe Marylù non era proprio innamorata ma per mesi, durante tutto il percorso per la selezione dei protagonisti di una nuova serie, si era prodigata nel farlo apparire al meglio, qualche volta anche abbandonandoci un periodi di sovraccarico, giusto per supportare questo talentuoso ragazzo, che al termine di una telefonata orrenda con una referente commerciale italiana le si era timidamente presentato con un rispettosissimo wai e da bravo bilingue le aveva detto:

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