Capitolo 9

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Eden

Sono stata talmente presa dal mio ‘infallibile’ piano di vendetta e da Fortnite che mi sono totalmente dimenticata che oggi daranno i risultati del test d’ammissione. Una ventata improvvisa d’ansia mi invade e sento il fiato corto.
Mille domande mi invadono i pensieri facendomi girare la testa.
‘Calmati, non succede nulla. Nessuno dirà niente se sei più agitata del solito o se vai male ad un esame. Calmati. Non è colpa tua in qualunque caso, nessuno ti può fare nulla Eden’.
In mente ritorna quel volto che è stato tutto ciò che avevo. "Finché sei con me nessuno ti potrà fare del male, te lo prometto Eden”.
Il panico prende il sopravvento, sento che sto per perdere il controllo.
Senza neanche rispondere alle mie azioni, faccio la cosa più avventata del secolo: mi trascino sul pavimento fino al cellulare e chiamo il numero della persona che attualmente è l’unica di cui ho il contatto che vive qua, Martin.
Risponde con voce assonnata dopo soltanto due squilli.
“Pronto? Stai bene?”
Mi metto a piangere disperatamente senza capirci più nulla.
“Dove sei!? Manda la posizione”
Mentalmente sono semplicemente devastata. No, non quelle cinque parole. Comincio ad urlare sempre più forte, fino ad aver la gola dolorante.
Lui attende in religioso silenzio che io mi calmi.
Alla fine con mente assente gli mando la posizione e mi rannicchio sul pavimento. Sono le 6 di mattina, eppure in 4 minuti riesce a prepararsi e ad arrivare da me. Apre la porta e si precipita sul pavimento di legno da me.
E poi non capisco più nulla oltre a un dolce tepore che mi avvolge.

Flooded Hearts: at the bottom of the lakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora