Capitolo 22

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Eden

Entro nella stanza accolta da una canzonetta pop a primo impatto da vomitare, e vedo una ragazza in pantaloncini viola corti, canotta bianca e unghie smaltate di rosa barbie e giallo fluo saltellare per la stanza a ritmo cantando a squarciagola good 4 u di Olivia Rodrigo.
Ha capelli castano chiaro a caschetto, occhi verdi e labbra sottili.
E’ piuttosto magrolina e (non che ci voglia molto col mio metro e 54) più alta di me.
Simulo di tossire mentre sbatto la porta per farmi notare, e proprio in quel momento esce dal bagno una rossa piuttosto pallida dai zigomi alti e gli occhi castani, che sul volto ha tutto meno che un sorriso.
Accenna ad una espressione stupita alla mia casuale comparsa e mi rivolge un cenno di saluto.
Stacca immediatamente la cassa dell’altra e si presenta
“Ciao, io sono Noah, e a quanto avrai capito, lei è l’altra tua nuova coinquilina…”
“Aurora!” esclama l’altra con voce acuta. “E tu sei la ragazza che ha tirato una ginocchiata a Leonard, se non probabile ragazza di Vince!?”
Spalanco la bocca. ‘Cosa!?’
“No! Cioè sì ma non sto insieme a Vince!” replico con espressione disgustata.
Non è brutto Vince, occhi verdi e ciuffo castano stanno bene insieme, ma non sono mai stata interessata!
“Oh. Okay” risponde delusa Aurora.
“Comunque mi chiamo Eden” concludo.
Solo ora mi concentro su ciò che mi circonda che non sia la hippy o la depressa da quanto ho intravisto fissata coi manga.
Mi guardo intorno. Le pareti sono bianche e sparse in giro ci sono appese varie mensole, la metà piene di manga e l’altra metà di bambole, caramelle e sciocchezze simili.
Appoggio la valigia sul mio presunto letto accanto alla finestra che dà sul cortile, e vedo seduto su una panchina Vince  intento in una conversazione con Martin.
‘Chissà di cosa staranno parlando…’
I miei pensieri vengono interrotti da un gridolino di Aurora
“E ora che succede?” domanda Noah seccata. ‘Me lo chiedo anch’io’
“Non vedo l'ora che sia domani per la festa delle matricole! Tu verrai, vero, Eden?”
‘La festa di che?’
“Cosa sarebbe, scusa l'ignoranza?”
Lei spalanca la bocca in una perfetta “O” .
“Una tradizione. Ogni anno c’è una festa per le matricole, si terrà domani a casa di Leonard alle 21 e 30.” mi informa Noah.
“E cosa si farebbe a questa festa?”
“Beh, cosa vuoi che si faccia? Ci si ubriaca, si balla, si beve, si danza, alcool, musica. Ci si diverte! C’è pure la piscina!” strilla Aurora perforandomi i timpani
‘Okay, stai certa che non verrò, Aurora’
“Verrai?” mi domanda
“Certo che sì" rispondo in modo che non continui a rompermi e mi lasci in pace a fissare Martin.
“Allora ti porto io con la mia auto!”
Questa non me l’aspettavo.
“Okay” rispondo cominciando già a cercare un malore plausibile.
Aurora salta sul posto tra volte e si tuffa sul divano dopo una breve rincorsa.
‘Vabbè’.
“Che ne dite se facessimo un’uscita a tre per conoscerci meglio?”
“Ci sto” risponde seccata Noah
“Perfetto, non serve neppure che ti cambi, Eden!”
Si cambiano velocemente e mi obbligano a seguirle per un giretto in città a bere un bubble tea, non prima di passare però da Bershka, New Yorker, Stradivarius e altri negozi nel quale non mi passerebbe neanche per l’anticamera del cervello di comprare qualcosa.
“Prova questo!” urla improvvisamente Aurora, indicandomi un semplice top nero. ‘Ma sta qua solo urla?’.
“No” le rispondo
Noah dall’altra parte del negozio mi mostra una canotta corta nera e dei jeans corti anche quelli neri. Questi li provo solo per farle smettere, e non mi stanno poi così male. Dopo avermi obbligata a comprarli, usciamo e procediamo verso il Kawaii UwU, un bar di solo mochi e bubble tea.
Mi avvicino alla cassa e domando “C’è anche qualcosa di commestibile in vendita?”.
Inutile dire che sono stata cacciata dal bar, ma Aurora ha preso un bubble tea, eccessivamente dolce per i miei gusti, anche per me.
Alla fine dopo aver chiacchierato durante il tragitto di ritorno, ho scoperto che non sono poi così male queste due.
Le avevo sottovalutate, forse potremmo diventare amiche, e ho comunque qualcuno per i miei attacchi di panico notturni, di cui le ho già ben che avvisate.

Flooded Hearts: at the bottom of the lakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora