Capitolo 23

9 2 2
                                    

Martin

In seguito alla chiacchierata con Vince, decidiamo di andare a fare un giro in città per sciogliere un po’ la tensione che si era creata. E’ il mio migliore amico, e una delle poche persone che ho veramente.
Se lui si buttasse nel fuoco, lo seguirei per assicurarmi che non sia ferito.
Se io affogassi, lui prosciugherebbe tutta l’acqua del mondo per vendetta.
E’ così tra noi due, lo è sempre stato dal primo giorno di medie, in cui è bastato uno sguardo per capire che eravamo fatti della stessa pasta.
Mentre continuiamo a camminare a vuoto chiacchierando con il classico clima autunnale, sento uscire da Stradivarius una voce familiare.
“Ma quindi alla festa le matricole sono i protagonisti o le vittime?”
‘Lo sa.’
“Non preoccuparti, ti divertirai!” strilla quella che riconosco come Aurora, la mia compagna di classe più chiassosa.
“Certo, tanto comunque mi obbligavate a venire” conclude Eden con voce seccata. Mi fermo di colpo in mezzo alla strada e rimango ad elaborare per circa 5 secondi con lo sguardo terrorizzato di Vince puntato addosso in attesa di una reazione da parte mia.
“Vince” lo richiamo.
Lui mi fissa capendo cosa voglia fare con uno solo sguardo.
“Domani tieni impegnata Anna.”
“Bro, sai che non gli interesso” esclama stizzito
“Legala in un armadio, spaccale un braccio, metti un sonnifero nel bicchiere, non so, ma tienila lontana da Eden. Non la deve intravedere neanche per sbaglio.” continuo disperato.
Anche se volessi, non riuscirei a convincere Eden a non venire alla festa, soprattutto dopo che non le parlo da sei giorni oltre che per chiederle scusa.
Vorrei tanto tornare al giorno in cui le ho dato il numero e non darglielo.
Nella sua vita già scombinata di costituzione ho fatto solo che casini, ovvero l’ultima cosa che si merita da parte di una persona come me.
‘Perché provare affetto per qualcuno è sempre così complicato? Perché la gente non capisce che non si deve intromettere nella mia vita? Perché con quella ragazzina ho tutto e tutti contro? Perché non posso semplicemente volerle bene? E perché il mondo è stato ed è così crudele con lei?’.
Non troverò mai una risposta a tutto ciò ma realizzo quanto la vita sia uno schifo con certe persone e uno spasso con altre.
Persone come Aurora sono persone privilegiate, destinate a vivere nella felicità, in una bolla di spensieratezza.
Persone come Eden sono condannate ad essere perseguitate dai propri demoni anche nei sogni.
E persone come me che semplicemente vivono.
Nessuna di queste tre categorie di persone ha scelto di vivere, ma è stata semplicemente questione di fortuna per la prima e la terza categoria e di obbligo per la seconda.
Sono come il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno terrestri.
Ma non hai una vita che determina dove vai a finire, ci finisci e basta, senza spiegazioni.
Nonostante lei appartenga all’Inferno terrestre, non si rende conto di essere destinata al Paradiso.
Lei preferisce star male e non dire nulla piuttosto che far del male agli altri, preferisce piangere in silenzio piuttosto che attirare l’attenzione su di sè, perché crede di non meritarla, lei non vuole essere mai esistita, ma tira avanti, perché spera nelle favole a lieto fine, o forse solo perché seppur è stata delusa sin troppe volte rispetto a ciò che può sopportare un essere umano, continua a sperare in un domani migliore, in cui qualcuno la aiuterà ad uscire dal fosso buio in cui è costretta da troppo tempo.
Può apparire estremamente fragile a guardarla piangere con occhi vitrei per solo Dio sa cosa, ma solo quando apri gli occhi e vedi come tira avanti nonostante tutto, ti rendi conto di quanto in realtà Eden sia spaventosamente forte.
Non ci sono tante persone come Eden, ma ci sono troppe persone che non guardano gli altri, soltanto li vedono.
Ecco perché Eden non può uscire dal fosso buio in cui protegge i suoi demoni da occhi indiscreti.
Perché troppi pensano che lei stia al buio perché le piace, e non si avvicinano abbastanza per poter vedere la luce che emana, perché il buio che la circonda li spaventa, ma raramente qualcuno entra nella sua oscurità per provare a comprendere cosa potrà mai celare una ragazzina come lei.
E’ così pura e vera da far paura al mondo.
Un puntino di luce in un cielo notturno; soltanto però abituando gli occhi al buio sarà visibile in tutta la sua purezza.

“Andiamo bro?” mi richiama Vince
E insieme torniamo verso il dormitorio comune maschile in silenzio, ognuno assorto nei propri pensieri.

Flooded Hearts: at the bottom of the lakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora