Capitolo VI

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Pov Grace

Valentine 2002

Due giorni prima della cena

Sono nel mio ufficio,ho visitato i miei piccoli pazienti,ed è giunto il momento di dedicarmi alla parte noiosa del mio lavoro,la burocrazia cartacea.Bussano alla porta,entra una donna dall' aspetto familiare,occhiaie che contornano occhi spenti, e lucidi, come se avesse trascorso gli ultimi giorni a piangere.
La faccio accomodare e con la voce incrinata si presenta "sono l' avvocato Deemi Moore e sono qui per mia figlia Helena". Ha un accento diverso non è del Texas, indossa abiti firmati,tacco dodici,perle al collo ma è solo facciata,non capisco cosa possa volere un avvocato da me,la voce non mi intimidisce affatto.

La guardo "mi spiace signora ma non ho nessun paziente con questo nome, l' accompagno dalla caposala e vedrò di aiutarla per sua figlia", lei arriccia le labbra,"mia figlia non si trova in ospedale ma vive con lei. "

Sto per alzarmi ma non ho le forze, balbetto,non riesco a respirare e a parlare "non può essere " ,vedo tutto nero ma non svengo, è un brutto scherzo del destino.

Con le poche forze che riesco a trovare dentro di me,chiamo Brad dicendo di raggiungermi con urgenza....

Pov Bruce

Raggiungiamo Valentine, l' investigatore ci ha mandato le foto di Helena, faremo il test del DNA, ma non ci sono dubbi è nostra figlia.Abbiamo noleggiato un auto e alloggiamo nell' unica pensione disponibile, prendo un cane per strada,non so se sia un randagio o sia scappato ma ho bisogno di vederla, prendo un coltello e faccio un piccolo taglio al malcapitato esserino che mi ritrovo in mano.Entro e chiedo del dottor Smith, la mia bambina mi sorride "buongiorno,ha trovato Sun" gli si avvicina e accarezzandogli la testa "povero cucciolo cosa ti è successo, andiamo da papà così ti cura e dopo ti do le crocchette che ti piacciono" .Finalmente mi guarda,e sorridendomi continua a parlarmi "mi segua".

Quando ho sentito la sua voce e papà il cuore è esploso di gioia, quanto mi sei mancata piccola mia.Raggiungo lo studio,il dottor Brad si presenta allungando la mano,nostra figlia esce dall' ambulatorio perché squilla il telefono, appena viene chiusa la porta ,sbianca, come se avesse visto un fantasma, e lui,con una smorfia mi accoglie "sapevo che questo giorno sarebbe arrivato,ma non pensavo fosse oggi, lei è il padre?"

Vedo un uomo distrutto, gli leggo la mia stessa disperazione "sono io,io e mia moglie siamo venuti per conoscerla , per portarla a casa ".

Brad mi scruta "mi faccia capire,abbandona Dorothy non dà il cognome alla bambina,e un giorno si sveglia e decide di voler essere lì padre di mia figlia?vada al diavolo e porti con sé sua moglie,ora vuole una famiglia? perché? perché solo ora?"

Come glielo spiego,che una sera di quasi quindici anni fa,tra alcool e droga ho fatto sesso con mia cognata,la mia ex fidanzata,e lei ha deciso di rovinarci la vita,punirci facendoci credere che nostra figlia fosse morta, che il rapimento di Helena è colpa mia.

Quando avevo solo vent'anni,io e Rose, uscivamo insieme, nessuno ha mai saputo della relazione che avevamo , non l' ho mai confessato neanche a mia moglie, di sua sorella.Gli unici a saperlo erano i miei migliori amici, Marco e Andrew,ma questo segreto morirà con noi.
Il Cavill, più grande di noi di dodici anni e quindi più saggio,mi ha sempre consigliato di essere sincero con mia moglie,ma come faccio a svelarle, che suo marito,il padre dei suoi figli ha rovinato la vita ad una giovane ragazza innamorata.

Rose è sempre stata una ragazza bellissima,e al campus veniva corteggiata ma pensava solo allo studio ,una sera stava lavorando al bar quando mi avvicinai, lei mi ha riconosciuto subito,i nostri genitori si conoscevano ma io non ricordavo che fosse una Moore.Dopo il turno la riaccompagnai a casa, e così le altre sere a seguire.Dopo tre mesi,si concesse a me,a volte capitava che mi allontanassi per lavoro, e quella sera le dissi che sarei stato via un mese.Con voce tremante,mi chiese di dormire da lei,era la sua prima volta,fui un' amante attento e delicato,era creta tra le mie mani,tra le lenzuola la modellai a mio piacimento,potevo chiederle tutto,era sempre disposta a compiacermi.

Il filo rosso del destino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora