Capitolo XXVIII

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Pov Kevin

Uscire dalla vita di Helena è una realtà non contemplata, non posso accettare la sua decisione, già troppe volte ho dovuto rinunciare a lei,a noi, non voglio vivere senza averla accanto, potrei farlo ma
diventerei un uomo freddo ,vuoto.Decido quindi di rinunciare alla mia carriera militare a San Diego,per fare domanda come ranger a Valentine,con il mio curriculum , e le missioni fatte,non sarà difficile entrare in polizia.

Così nel giorno del primo compleanno di Charlotte Louise decido di non essere più un fantasma,ma riprendermi la donna che amo,la Mia donna.Lei non è un' illusione,un miraggio, è la mia felicità e baciarla, come sto facendo in questo momento,mi porta a respirare.

"È meraviglioso questo filo d'amore intrecciato che permette di non separarci e perderci.Sei la mia favola vera,sai che il solo vederti mi ha rallegrato la giornata,sono felice lo vedi?".Mi accarezza dolcemente, vedo nei suoi bellissimi occhi serenità e felicità, respiro l' odore della sua pelle è come una droga per me, si plasma sul mio corpo è come se fosse creata apposta per me.

"Sono contento di vederti così felice, soprattutto se è per merito mio"

"Sei qui per restare a quanto vedo", l' essermi presentato con l' auto che usiamo per pattugliare le aeree di competenza,la Dodge Ram ha fugato ogni dubbio.

"Posso vivere senza te?potrei ,ma non voglio,cosa resterebbe di me,ho avuto così tanta paura di perderti, ho capito cosa avrei dovuto fare.Quindi eccoci qui, sei pronta ad amare e condividere la tua vita con due uomini che stravedono per te, perché io sono innamorato di te da quando eri un piccolo fagottino, e ogni volta che guardavo quella ragazzina ribelle,tu rubavi un pezzo del mio cuore e della mia anima, non riuscivo a respirare,a mangiare.Mi innamoro di te quando ti vedo assorta sui tuoi libri,per studiare un nuovo caso,quando non posso parlare con te se prima non bevi il tuo caffè, quando ti siedi sul divano avvolta nel tuo plaid a guardare un film insieme,e ci perdiamo il finale perché non riesco a smettere di baciarti.Sei la mia malattia,ma non di quelle che ti fanno paura perché ti distruggono,sono felice di avere la Helena perché tu sei la mia cura.E non rinuncio a noi."

"Sono la tua malattia e la tua cura, nessuno mi aveva mai definito così, la mia vita è qui a Valentine, non voglio tornare a San Diego, sei sicuro che per te, Stephen e Marie Julia vada bene?"

"Marie Julia ha preso i soldi e se n'è andata "

"Hai pagato?"

"No,li ha rubati, è sparita ma va bene così, Stephen è tranquillo, è abituato alla sua assenza,sei disposta ad accettare me e lui nella tua vita?'

"Io amo Stephen, come si fa a non amarlo e amo te, perché ogni volta che non mi guardi io non respiro,ti piace casa nostra?",si guarda intorno.

Mi rituffo sulle sue labbra è un bacio lento dolce ,ma diventa più esigente,passionale, le nostre mani vagano sui nostri corpi, i vestiti cadono non so chi abbia spogliato chi, ma in questo momento non importa quello che conta è esserci ritrovati, l'amo più della mia vita.

"Sai non ricordavo il nostro ultimo bacio, non ricordavo il sapore delle tue labbra",ed è vero sono successe così tante cose,ho sfiorato molte volte le sue labbra quando era in coma, e poche quando si è svegliata, ma non era con me,era un tocco leggero,che mi permetteva appena di vivere.

"Meglio così ero nel mio ufficio mi hai proposto di essere la tua amante ,era un lunedì pomeriggio,mi hai baciato indossavi la tua divisa militare, i capelli erano un po' bagnati ,i ricci ti ricadevano sugli occhi, quanto avrei voluto spostarteli,avevi un odore diverso dal solito era muschio bianco e menta, forse"

"Avevo dimenticato il mio bagnoschiuma,era muschio bianco e pino. Scusami, non avrei mai dovuto proportelo,ero disperato",le sue labbra si posano sulle mie

Il filo rosso del destino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora