2.Everything is a war

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"Questa è la storia di una bambina che aveva smesso di sognare, perché sapeva che gli incubi l'avrebbero raggiunta anche da sveglia"

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"Questa è la storia di una bambina che aveva smesso di sognare, perché sapeva che gli incubi l'avrebbero raggiunta anche da sveglia".
♡︎Carys♡︎

E M I L Y

«Siamo arrivati» decreta Vince, sospira appoggiandosi le mani sui fianchi.

«Beh grazie allora, sei stato molto gentile...» ricambia con un sorriso.

Allora ci si becca in giro, pel di carota>>

Mi da un leggero buffetto sul naso che mi fa arrossire, non avendo mai visto un ragazzo se non il maggiordomo con cui giocavo a scacchi quando c'era il temporale non ho la minima idea di cosa significhi questo gesto.

«Prima che vada, devi sapere che ci sono due presidi in questa scuola, la preside Brown per i demoni, e la preside Ward per gli angeli, è da lei che devi andare d'accordo, la prima porta che vedi è il suo ufficio» due presidi... mi sembra equo .

«Vai Vince, me la posso cavare da sola, e grazie per l'informazione» si porta indietro i capelli passandoci la mano, mi rendo conto che per lui è una mossa abitudinaria se li tocca praticamente sempre.

«D'accordo allora..»mi da le spalle ma si blocca, si gira appena con il volto, dopo avermi dato un ultimo sguardo, se ne va e scompare per il corridoio, l'asciandomi sola e abbandonandomi a me stessa.

Stringo la lettera d'ammissione senza curarmi di stropicciarla, prendo un lungo respiro, maschero le emozioni con un semplice sorriso.

Vince aveva ragione ci sono due porte, la prima è della preside Ward.

la mia mano tremante compie quel semplice movimento in una lentezza innaturale, do qualche colpetto finché una voce non mormora :
«Avanti»

Appena oltrepasso la soglia esalo un respiro incerto , mi viene rivelata una donna dai capelli castani, e gli occhi di un verde corallino, indossa un completo elegante, di colore bianco con alcuni dettagli in oro . le calza a pennello , dev'essere al massimo sulla cinquantina, ipotizzo.

Non appena alza lo sguardo, si alza di scatto in piedi con un sussulto, una reazione che io definisco esagerata .

«Oh...signorina Collins, si sieda» mi fa cenno indicando la sedia a qualche metro da me, faccio come ordinato un pò titubante, scivolo sulla sedia diffidente, alternando occhiate sospette e curiose.

«Sono qui per darle la lettera e firmare l'iscrizione» le faccio presente, la preside Ward annuisce e si accomoda con un'eleganza sovrannaturale.

«Allora...» esordisce intrecciando le mani una contro l'altra e i gomiti appoggiati alla superficie del tavolo.
«Come ti sembra la scuola?»

«Ehm non saprei, sono qui da poco non saprei cosa dire...» inizio a guardarmi attorno in attesa di un qualche appiglio, questa donna mi sta mettendo in grande difficoltà.

𝐅𝐀𝐓𝐄 𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑎 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑎́Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora