"Siamo tutti un pó prigionieri dei nostri difetti"
♡︎ Carys♡︎E M I L Y
Alan passa una salviettina umida sulle mie mani, cercando di levare via il sangue, si è incastrato sulle unghie, e odoro di bruciato.
Dexter e i gemelli sono andati a occultare il corpo il piú lontano possibile e io non ho forze, le ho esaurite del tutto.
«Hai freddo?» rompe il silenzio facendomi sussultare colta alla sprovvista.
Apro le labbra in una piccola fessura prima di sussurrare con difficoltá:
«N-no sto bene cosí» la mia voce gli deve essere arrivata appena.«Peccato che stai tremando, ti do la mia felpa basta che me la ridai a fine giornata, possibilmente pulita» mi raccomanda mentre se la sfila.
Sto per prenderla ma lui mi blocca il polso. «Faccio io non devi fare il minimo sforzo»
Alzo gli occhi al cielo «Non sono di cristallo posso metterla da sola»
Scuote immediatamente la testa.
«Sei sotto schock, in questo momento, hai ucciso una persona, se ti aoingessi a terra ti metteresti a piangere o mi sbaglio?» abbasso subito lo sguardo.«Beh no ma...»
«Ecco visto? Ora alza le braccia, voi ragazze andate a controllare perchè cazzo ci stanno mettendo tanto i ragazzi»ordina a loro dietro di me.Amanda Rosie e Luna si avviano, in una serie di mormorii, che sicuramente riguarda me.
Alan mi aiuta a mettere la felpa come se fossi una bambina. Lui rimane solo con una maglia nera che mette in risalto il corpo atletico.
«Ora dimmi esattamente cosa è successo, ogni dettaglio» scandisce bene.
«Non ho niente da dirti lui è morto non si puó tornare indietro»deglutisco consapevole di ció che mi aspetta una volta tornata a scuola, dovró fingere che niente sia accaduto e non mi riuscirá pee niente bene.
«Te lo sto chiedendo perchè non voglio che ricapiti, se mi dici cosa a scaturito la tua rabbia magari possiamo evitarlo» sospira pesantemente a fine frase. Mi porto le ginocchia al petto e mi stringo su me stessa lsciandomi coccolare dalla felpa.
«Eravamo nel cimitero della scuola...Owen aveva un mazzo di rose, voleva distribuirne una per ogni lapide» inizio a raccontare, Alan si mette seduto pronto ad ascoltarmi.
«Che è successo dopo?» Mi incalza ferreo.
«Mi sono punta su una rosa, il sangue ha cominciato na colarmi dal dito» gli mostro la ferita lui la esamina prendendomi la mano, come se volesse assicurarsi che non sia contaminata.
«Sei sicura di non aver respirato qualche tossina?» indaga esaminando ancora la ferita. «Non ne sono certa ma non mi è sembrato di aver inalato niente di indesiderato» affermo.
«D'accordo continua»
Prendo un lungo respiro. «Ho sentito la mano indurirsi come una roccia, tutte le vene si stavano gonfiando ed ero diventata pallida, poi è arrivato Owen, quando l'ho visto il mio corpo ha desiderato di vederlo morto, di vedere il suo sangue vacillare o sgorgare da qualche fessura del suo corpo» parlarne mi manda in apnea, respiro solo quando smetto di parlare con brevi pause.
«Era un desiderio ardente, quasi eccitante» comincio a rendermi conto della sensazione solo ora, prima avevo la mente completente annebbiata.
«Ti è mai capitato?» domanda.
Abbasso lo sguardo scavando nella mia memoria. «Dei si...»
La mente mi si illumina proprio quando mi viene in mente un momento della mia vita, lo ricordo poco è solo un frangente ma lo ricordo.
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𝐅𝐀𝐓𝐄 𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑎 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑎́
Fantasy[𝐏𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐕𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞] ~𝐢𝐧 𝐟𝐚𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚~ "𝑆𝑒 𝑡𝑢 ℎ𝑎𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑚𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑟𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑟𝑢𝑔𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑖𝑜́ 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜" Un popolo diviso in due per colpa di anti...