Ero entrata nel nono mese di gravidanza e mancavano pochi giorni al parto il piccolo scalciava molto e avevo delle forti contrazioni.
Emanuele non perse l'occasione per portarmi in ospedale, per fortuna avevo preparato la borsa per il parto sennò dovevo andare con 2 cambi presi di fretta da lui.
Mi fecero distendere sul letto
"Signorina preferisce Cesario o parto naturale?"
A mala pena riuscivo a parlare e con una sottile voce risposi:"parto naturale"
Diedi qualche spinta stringendo il più possibile la mano del mio ragazzo per il dolore, dopo una decina di spinte finalmente il bambino nacque.
Me lo diedero in braccio, era la fotocopia del papà, bello come lui.
"Come lo volete chiamare?" Chiese l'infermiera
Guardai Emanuele per uno sguardo di approvazione e le risposi:"Matteo, si chiamerà così".
Dopo un po' mi prese un sonno improvviso e passai il bambino ad Emanuele, l'infermiera però dopo poco se lo prese per fare alcuni accertamenti e per portarlo poi nel nido insieme a tutti gli altri.
Rimasi in ospedale per ben 5 giorni visto che mi sentivo molto debole, appena tornata a casa sistemai tutte le cose mentre il piccolo stava con il padre, preparai la stanzetta con tutti i regali fatti dai nostri amici e parenti.
Dopo 2 orette il campanello suonò, e chi poteva mai essere? I nostri amici che si precipitarono verso Manu che teneva in braccio il bambino assaltato da tutti gli zii.
Tutto andava per il meglio tranne la notte che non dormivamo proprio per il piccolo che si svegliava ogni poco.
Una cosa che mi sorprese molto è che nessun membro della mia famiglia mi era venuto a trovare, devo ammettere che non erano per niente d'accordo alla gravidanza ma comunque era sempre mio figlio. Con i miei genitori non ho mai avuto un buon rapporto, erano molto severi infatti appena compiuti i diciott'anni andai a vivere da sola proprio perché la situazione non era sostenibile.Spazio autrice
Raga scusate per la parte corta🥲
Benvenuto Matteo❤Grazie di tutto🥹❤️
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