9. The end of the start

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Joyce tornò nella camera da letto di Will, mentre Hopper e gli altri si avvicinarono dietro di lei, chiedendosi cosa stesse pensando. I suoi occhi si spostarono da Will alla finestra aperta dietro lui. La tenda si gonfiò dolcemente nella brezza fredda. Joyce mormorò bassa,quasi a sé stessa:"... gli piace freddo. Hopper:"che cosa?", Joyce rispose:"gli piace freddo. Me lo ha detto Will" Nancy:"Se questo è un virus, e Will è il ospite..." "allora dobbiamo creare l'ospite inabitabile", concluse Jonathan. Tutti si scambiarono sguardi sospetti, mentre a Hopper venne un'idea. Lui conosceva proprio il posto perfetto.

Jonathan aprì il bagagliaio della sua macchina, per permettere allo sceriffo di deporre Will delicatamente al suo interno. Hopper e Undici intanto salirono sulla Jeep del capo. A pochi passi di distanza, Jonathan, Nancy e Joyce entrarono nell'auto di Jonathan. Mentre Nancy iniziò a salire, guardò Steve, che era a osservarla dalla veranda con i ragazzi.

Pochi attimi dopo, le due auto non si vedevano già più dal vialetto di casa Byers.
Steve, Mike, Max, Dustin e Lucas restarono tutti indietro, a guardare dai gradini del portico. Tutti erano nervosi e spaventati, sentendosi semplicemente... impotenti. Tutto quello che potevano fare in quel momento era aspettare. Rientrarono in casa, quando Dustin decise di svuotare tutto il frigo di Joyce, per seppellire lì il demo-cane morto.

Nello stesso momento, in soggiorno, Mike stava continuamente camminando su e giù per la stanza. Avanti e indietro. Lucas e Max stavano spazzando via tutti i vetri rotti della finestra, ma il ragazzo, infastidito dal continuo movimento di Mike, finalmente sbottó: "Mike... potresti per favore smetterla?" "te non eri lì. Va bene, Lucas? Quel laboratorio brulica di centinaia di quei cani!"
Lucas alzó gli occhi al cielo, voltandosi verso Mike, dopo aver sentito la solita correzione di Dustin sul termine "demo-cani".

Lucas:"il capo si prenderà cura di lei..." "come se avesse bisogno di protezione", aggiunse Max, che in effetti, non aveva totalmente torto."Ragazzi, ascoltate: se un allenatore chiama un gioco, in poche parole, tu devi eseguirlo", spiegò Steve.
Mike:"Ok, punto primo, questo non è un stupido gioco sportivo, e secondo, non siamo nemmeno titolari, noi siamo in panchina!" Steve:"quello che sto cercando di dire è... si, giusto. Siamo in panchina. Non c'è niente che possiamo fare.
Dustin:"beh... non è del tutto vero", disse ad un certo punto Dustin, portando tutti gli occhi su di lui.

Il ragazzo continuò:"intendo... i demo-cani hanno la mente a sciame. Sono scappati dall'autobus perché sono stati chiamati via...". Max e Lucas si scambiarono sguardi confusionari, non capendo cosa il loro amico stesse cercando di dire. Lucas:"intendi dire che quindi, se attiriamo la loro attenzione..." "forse possiamo allontanarli dal laboratorio", concluse la frase la rossa.
Mike:"e permettere a El di chiudere la porta"
Steve:"sì, e poi moriamo tutti"
Distin:"Beh, questo è un punto di vista..." "No, non è un punto di vista... questo è un dato di fatto", lo rimproveró Steve.

Wheeler era d'accordo con questo piano, così entrò velocemente nella cucina, toccando la X sulla mappa del tunnel, pieno di energia.
Mike:"qui è dove il capo ha scavato la buca, quindi questo sarà il nostro ingresso per i tunnel", gli altri ragazzi cominciarono ad affollarsi tutti attorno a lui.

Mike continuò :"E qui... proprio qui...- Mike trascinò il dito su un punto preciso in mezzo -questo è come... il centro di tutto. Tutti i tunnel alimentano questo punto, quindi forse, se diamo fuoco a tutto questo... " "ok, questo è assolutamente un no", rispose subito Steve. "Il Mind Flayer richiamerebbe il suo esercito" "e quindi verrebbero tutti a fermarci", aggiunsero rispettivamente Dustin e Lucas.
Mike finì indicando la mappa:"e poi torneremo indietro verso l'uscita, qui". Max:"e quando i cani se ne renderanno conto, El sarà alla porta" "Ragazzi! Ehi!!", si voltarono, trovando Steve, con le mani alzate incredule.

Questo non era lo Steve a cui erano abituati, e non era nemmeno lo Steve divertente. Questo era più un "papà" Steve, e non era per niente felice. Indicó con rabbia i tunnel:"noi non faremo niente di tutto questo, niente" "ma-", provò a contestare Mike, subito fermato "no. Nessun ma. Ho promesso di controllare voi stronzetti, ed è esattamente quello che farò. Noi ora restiamo qui, in panchina, e aspettiamo che la squadra titolare faccia il suo lavoro. È chiaro?", i ragazzi si guardarono tra loro, frustrati dalla situazione.
Mike provò ad obiettare, dicendo sottovoce:"questo non è uno stupido gioco..." "è chiaro?", ripeté Steve, ora più duro.

The way I dance with you- LumaxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora