Capitolo 15 - Lascia stare Dio!

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"Non so che fare, Dio mio, Camille! Come faccio a dirglielo?" Liliac marciava avanti e indietro sotto il castagno secolare nel boschetto che tanto amava, i passi nervosi che schiacciavano le foglie secche

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"Non so che fare, Dio mio, Camille! Come faccio a dirglielo?" Liliac marciava avanti e indietro sotto il castagno secolare nel boschetto che tanto amava, i passi nervosi che schiacciavano le foglie secche. Il suono soffocato del suo respiro si mescolava al fruscio del vento tra i rami. Si stringeva le mani unite vicino alle labbra, come se pregasse, con lo sguardo smarrito rivolto verso il cielo. Non poteva credere di essere intrappolata in una situazione così disperata.

Thomas. Il nome le attraversò la mente come un sussurro. Quel gesto, il tenerle le mani unite vicino alla bocca, glielo aveva insegnato lui, la prima volta che si erano incontrati. Una stranezza nella sua memoria che la faceva sorridere, nonostante il peso schiacciante del presente. Strano, sì, che fosse riuscita a confidarsi con Camille riguardo al tradimento di Arianne, ma non le avesse mai accennato nulla su Thomas. Forse perché quel tradimento non la toccava direttamente, mentre Thomas si. 

"Mia signora, questa situazione è terribilmente sbagliata!" esclamò Camille con la voce piena di indignazione, mentre osservava Liliac con occhi preoccupati.

"Suo futuro marito ha..." Camille si fermò, le parole bloccate in gola, troppo orribili da pronunciare. Poi, abbassando la voce fino a farla diventare un sussurro: "Ha consumato... Dio mio, non voglio nemmeno dirlo! Dio, vi prego, risparmiateli dalla vostra collera quei due irresponsabili!" Le sue parole si alzarono nel vento, verso il cielo plumbeo.

Camille annuì, quasi cercando un segno divino. 

"Risparmiate Arianne, Dio... ma non Felipe! Su di lui, vi prego, mostrate tutta la vostra giustizia!" aggiunse Liliac con veemenza.

Camille sussultò, afferrandole il braccio. "Liliac, non parlate così a Dio! Non vorrete certo attirare la Sua ira su di voi per aver chiesto la punizione di un altro!"

"Santo cielo, Camille! Lascia stare Dio!" sbottò Liliac, frustrata, liberandosi dalla presa della ragazza e riprendendo a marciare avanti e indietro. Il suo respiro si faceva sempre più corto, e l'ansia le martellava nel petto.

Camille restò in silenzio per un lungo momento, il volto segnato da una preoccupazione sincera. Quando finalmente parlò, lo fece con una voce sommessa, quasi incerta. "Mia signora, dovete trovare il coraggio e il momento giusto per dirlo a vostro fratello. Da quanto mi avete raccontato di Paul, non merita di vivere accanto a una sporca adultera."

Le parole di Camille colpirono Liliac come una pugnalata. Arianne, che una volta vedeva come carina e fedele, ora portava il peso di quel terribile soprannome: "adultera". Ma non poteva negare la verità. Arianne aveva tradito Paul, e il dolore che le causava pensare a come il suo amato fratello avrebbe reagito le stringeva il cuore in una morsa insopportabile.

Per tutto il giorno Liliac cercò di trovare il coraggio di parlare con Paul, ma ogni volta qualcosa o qualcuno si metteva in mezzo. E come se non bastasse, Felipe sembrava apparire sempre al momento giusto, con quello sguardo di pura sfida che la faceva rabbrividire. Quel maledetto sapeva che lei aveva visto tutto. E non si sarebbe fermato davanti a nulla per impedirle di parlare. Solo il giorno prima l'aveva colpita, e Liliac era sicura che, se ne avesse avuto l'opportunità, avrebbe trovato un modo per farla tacere definitivamente.

The Perfect Symphony - Di Domenico AlessiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora