Capitolo 20 - In mancanza d'aria

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"Tieni," disse Thomas con voce bassa e decisa, porgendo a Liliac una spada mentre sfilava una cintura dal bacino di un uomo morto che giaceva ai loro piedi

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"Tieni," disse Thomas con voce bassa e decisa, porgendo a Liliac una spada mentre sfilava una cintura dal bacino di un uomo morto che giaceva ai loro piedi. Il corpo era ancora caldo, eppure vuoto, privo di vita, con gli occhi sbarrati in un'espressione congelata nel terrore. Liliac lo fissava con occhi spalancati, il respiro corto, incapace di staccare lo sguardo dal cadavere. Non aveva mai visto la morte così da vicino, così tangibile, e quel corpo immobile ai suoi piedi sembrava urlare silenziosamente l'orrore di ciò che stava accadendo intorno a loro.

"Ci serviranno delle armi," continuò Thomas, il tono fermo, risoluto. Non c'era spazio per la paura, solo per l'azione.

Si avvicinò a Liliac, sentendo il suo tremore attraverso le proprie mani, e con movimenti rapidi e precisi le passò la cintura attorno al bacino, sopra il corpetto ormai sporco e lacerato. Le sue dita si muovevano con abilità, stringendo il cuoio fino a farlo aderire bene al corpo esile della ragazza, la federa della spada che penzolava a lato, quasi fuori posto su di lei, abituata a ben altri accessori, abiti più eleganti. Ma in quel momento, eleganza e grazia non avevano alcun valore. Solo la sopravvivenza.

Thomas prese la spada che le aveva appena dato e, senza esitare, la infilò nella federa con un gesto deciso. Liliac, stordita, guardava le sue mani muoversi con destrezza, il cuore che le batteva nel petto come un tamburo di guerra.

"Io... non so usarla," sussurrò, la voce appena udibile, quasi soffocata dalla paura che le stringeva la gola.

Thomas la guardò negli occhi, e in quel momento Liliac vide la serietà e la determinazione brillare nello sguardo di lui. "Non voglio che tu arrivi ad usarla," rispose, la sua voce gentile ma ferma. "È solo per precauzione. Ma nessuno ti toccherà, almeno non prima che abbiano ucciso me. E io sono famoso per la mia resistenza."

Il tono leggero con cui aveva pronunciato quelle ultime parole cercava di alleggerire la tensione, ma Liliac non riusciva a sorridere. Anzi, sentì il cuore stringersi ancor di più. "Perché lo fai?" domandò piano, la sua voce tremante. "Perché stai rischiando la vita per me?"

Thomas non ebbe il tempo di rispondere. Un rumore lontano, ma in avvicinamento, lo fece voltare di scatto. Dei passi, metallici e pesanti, si sentivano distintamente nel corridoio. La minaccia era vicina.

In un attimo, Thomas strappò un'altra spada dal corpo senza vita di un soldato vicino, sfilandola con la stessa rapidità e decisione. "Andiamo," disse, infilandosi la cintura con gesti veloci, senza perdere un secondo.

Scesero rapidamente lungo scale malridotte, attraversarono passaggi pieni di detriti, cercando di evitare i vicoli ciechi creati dai crolli dell'edificio. Il castello, un tempo solido e imponente, era ora un campo di battaglia devastato. Gli echi delle esplosioni risuonavano ancora nelle loro orecchie mentre avanzavano tra i corpi senza vita. Si coprirono le teste con due mantelli che avevano strappato via da altri cadaveri, cercando di confondersi con la folla, di passare inosservati tra il caos.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 7 days ago ⏰

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The Perfect Symphony - Di Domenico AlessiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora