Capitolo 14 - Profondamente Sbagliato

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"Arianne?" riuscì a sussurrare Liliac, la voce spezzata dall'incredulità e dalla vergogna che la colpiva come un pugno nello stomaco

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"Arianne?" riuscì a sussurrare Liliac, la voce spezzata dall'incredulità e dalla vergogna che la colpiva come un pugno nello stomaco. Il suo cuore iniziò a battere furiosamente nel petto, e ogni fibra del suo essere voleva negare ciò che i suoi occhi le stavano mostrando. La figura davanti a lei era sua cognata, ma ciò che stava facendo era troppo sconvolgente per essere vero.

Era in piedi, leggermente piegata in avanti, il suo elegante vestito raccolto malamente con una mano, premuto sul grembo come a celare, seppur invano, l'intensità di quel momento.
L'altra mano, tremante ma decisa, era appoggiata contro il vecchio scaffale di legno, le dita affondate tra le scanalature ruvide, quasi cercasse un appiglio per non cadere.

Il suo volto, un tempo sereno e grazioso, era ora contratto in un'espressione di abbandono al desiderio e il suo bacino, stretto in una morsa ferrea, era immobilizzato dalla presa decisa di un uomo, un uomo che lei conosceva fin troppo bene. Anche lui era in piedi, con le brache calate sui polpacci, lasciate lì come un segno di urgenza e disordine. La sua camicia, ora fuori posto, era stretta tra i denti, soffocando i gemiti che minacciavano di sfuggire. Con una forza che tradiva la sua passione, teneva con decisione i lunghi capelli di lei, avvolgendoli tra le dita, tirandoli indietro fino a farle inarcare la schiena in un gesto quasi innaturale, come se volesse imprimerla per sempre in quella posizione di sottomissione.

L'uomo era Felipe.

I suoi occhi brillavano di una luce crudele, un misto di piacere e dominanza, mentre i suoi movimenti diventavano sempre più rapidi e violenti.

Ogni spinta era un atto di possesso, un'affermazione del suo potere su di lei, un legame che si stava stringendo sempre più attorno al suo corpo e alla sua anima. E solo lui, in quel momento di pura ossessione, si accorse della presenza di un testimone silenzioso. I suoi occhi si sollevarono, lasciando il corpo di lei, e incontrarono lo sguardo di Liliac, nascosta nell'ombra della porta socchiusa.
Liliac senti il suo cuore fermarsi per un istante, come se il mondo si fosse congelato attorno a lei. Gli occhi di Felipe, scuri e penetranti, la trapassarono come una lama affilata, e il sorriso malizioso che gli si formò sulle labbra le fece venire un brivido lungo la schiena. Era un sorriso carico di segreti, di promesse non dette, di un piacere perverso nel sapere che lei aveva visto tutto.

Senza una parola, Liliac fece un passo indietro, sentendo le gambe quasi cedere sotto il peso della rivelazione, e con un gesto meccanico chiuse la porta davanti a sé, come se potesse cancellare ciò che aveva appena scoperto.

Ma era troppo tardi. La scena che si era impressa nei suoi occhi era ormai incisa a fuoco nella sua mente. Arianne, la donna che aveva sempre considerato la moglie rispettosa e devota di suo fratello, si stava abbandonando tra le braccia del suo futuro marito. Il tradimento era completo, non solo fisico, ma morale, un colpo mortale che minacciava di distruggere tutto ciò in cui Liliac aveva sempre creduto. Sconvolta, si appoggiò contro il muro, cercando disperatamente di capire come potesse essere accaduto tutto questo, come il mondo che conosceva si fosse potuto frantumare in mille pezzi davanti ai suoi occhi.

The Perfect Symphony - Di Domenico AlessiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora