presentazioni

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Duccio pov's

Mi chiamo Duccio, ho 17 anni e frequento il terzo anno di liceo artistico e vivo a Villanova con mia madre Teresa e mio fratello Pietro.
Il rapporto con la mia famiglia è sempre stato bello apparte qualche litigata con Pietro nel corso degli anni, ma che sono sempre andate a buon fine.
Pietro ha 20 anni e grazie a lui ho superato molte cose e mi ha fatto un po' da figura paterna.
La mia vita però non è sempre stata rosa e fiori, perché mia madre mi ha adottato all'età di 9 anni, ma prima ho vissuto tante cose brutte.
A distogliermi dai miei pensieri fu proprio la voce di mio fratello, che entrò di colpo in camera.
Pietro:"È pronto"
Duccio:" arrivo, comunque si bussa"
Pietro:" Sisì, sbrigati a scendere"

Teresa:"siete silenziosi eh"
Stavamo mangiando da ormai venti minuti ma nessuno aveva ancora spiaccicato parola.
Duccio:"mamma non ho voglia di parlare"
Teresa:"è successo qualcosa amore?"
Duccio:"no niente ma'"
Pietro:"mamma, oggi viene un mio amico a casa, se non è un problema"
Teresa:"va bene amore, come si chiama questo tuo amico"
Pietro:"è un mio ex compagno di classe, si chiama Andrea"
Duccio:"io vado in camera mia" avvertì, interrompendo il discorso e successivamente mi diressi verso la mia stanza.
Pietro:"successo qualcosa?" mi chiese mio fratello sulla soglia della porta
Duccio:"no niente Piè"
Pietro:"non mi piace vederti così"
Duccio:"così come scusa?" gli chiesi confuso
Pietro:"solo, sul tuo letto a fissare il soffitto aspettando chissà cosa"
Duccio:" non sto aspettando niente, tantomeno qualcuno"
Pietro:"non puoi uscire con quel tuo amichetto, come si chiama più? Giacomo?"
Duccio:"si chiama Jacopo e per tua informazione ci devo uscire alle 15"
Pietro:"e cosa aspetti allora? Sono le 14:53" disse guardando lo schermo del suo telefono
Duccio:"cazzo" imprecai
Scesi velocemente dal letto e iniziai a cercare qualcosa di decente da indossare, sotto lo sguardo divertito di mio fratello.
Alla fine optai per dei jeans baggy grigi e una t-shirt bianca, molto soft come outfit.
Corsi in bagno dove mi preparai in fretta e furia e poi andai in salotto per cercare le chiavi di casa.
Pietro:"cerchi queste?" mi chiese sventolando le chiavi
Duccio:"grazie"
Mi lanciò le chiavi che presi al volo aprì la porta, lo salutai con un veloce "ciao" e successivamente mi chiusi la porta alle spalle.

Jacopo:"alla buon'ora" mi accolse così
Duccio:"scusa non avevo visto l'ora"
Jacopo l'ho conosciuto poco dopo che mi hanno adottato e siamo compagni di classe dalla terza elementare.
Siamo completamente diversi, a lui piace andare in discoteca e io la odio, a me piace leggere e lui lo detesta, lui gioca ai videogiochi e a me non piacciono. Molte altre cose ci distinguono ma comunque riusciamo ad andare d'accordo e siamo come fratelli l'uno per l'altro.
Passammo il pomeriggio nel parchetto vicino a casa sua a ridere e scherzare e qualche volta facevo due tiri con le sue sigarette.
Duccio:"ti andrebbe di venire da me?mia madre mi ha avvertito che starà fuori fino a lunedì"
Jacopo:" certo fra, aspetta che lo dico ai miei"
Poco dopo ci avviammo verso casa mia, bussai alla porta e mi aprì una persona a me sconosciuta.
?:"Piè, ci sono due alla porta"
Duccio:"chi sei?"
?:"chi sei te?"
Duccio:"io vivo qui"
?:"ahh sei il fratello di Piè, entrate"
Appena entrai mi sedetti sul divano e squadrai dalla testa ai piedi il ragazzo davanti a me.
È vestito con dei jeans baggy neri e una termica attillata nera che gli risalta i muscoli, sarà alto 1.80 e andrà in palestra sicuro e ha un ciuffo color cene che  nasconde un po' gli occhi neri.
A interrompere il mio flusso di pensieri è mio fratello che mi richiama.
Pietro:"Du, lui è Andrea il mio amico e Andre lui è Duccio mio fratello"
Andrea:"piacere Andrea" mi disse porgendomi la mano io prontamente strinsi.
Duccio:"Duccio" dissi soltanto
Pietro:" mi stavo dimenticando, lui è Jacopo, il miglior amico di Duccio"
Jacopo:"grazie Pietro che ti sei ricordato che esisto anch'io" disse stringendo la mano di Andrea.
Dopo queste brevi presentazioni io mi spostai in cucina, con l'intento di prepararmi un panino.
Jacopo:"figo l'amico di tuo fratello" mi disse affiancandomi
Jacopo:"Du sei vivo?" mi richiamò dopo non aver ricevuto risposta
Duccio:"andiamo in camera dai" dissi afferrando il mio panino al prosciutto.
Arrivato in camera mi buttai a peso morto sul letto, facendo poi spazio a Jack, soprannome di Jacopo.
Duccio:"giochiamo?" chiesi con in mano i joystick della PlayStation
Jacopo:"ma te non odiavi i videogiochi?"
Duccio:"zitto e gioca" dissi inserendo il disco di Fifa e mordendo il mio panino.
Passammo quasi due ore a giocare, tra risate, bestemmie e discussioni.
Jacopo:"direi che è l'ora di mangiare" disse accendendo il telefono su cui comparve l'orario "20:17"
Duccio:"non ho tanta fame"
Jacopo:"è normale, ti sei mangiato un panino con il prosciutto alle 18"
Duccio:"non rompere e seguimi" dissi scendendo dal letto e avviandomi verso il piano di sotto.
Pietro:"siete vivi" ci accolse in salotto con affianco il suo amico
Duccio:"abbiamo passato un po' di tempo a giocare alla PlayStation"
Pietro:"non eri quello che passava il tempo a leggere e disegnare?"
Duccio:"non rompere il cazzo"
Pietro:"calmino peste"
Duccio:"odio quando mi chiami così Pietro"
Mi sedetti affianco a lui sul divano, presi in mano il telecomando e accessi la televisione avviando Netflix.
Jacopo mi affianco e insieme iniziammo a guardare un po' cosa potevamo vederci quella sera.
Pietro:"Peste, Andrea dorme qua sta notte, come Jacopo immagino"
Duccio:"ok" risposi soltanto, concentrato nella scelta del film
Ci mettemmo quasi venti minuti a scegliere il film, ma alla fine optammo per "Scream".
Jacopo:"vi andrebbe di vedere Scream con noi?"
Pietro:"Se Du poi dorme sta notte a me va bene"
Duccio:"vaffanculo" dissi accompagnato con un dito medio diretto a Pietro
Andrea:"sì ci sta, prima però vado a fumare in balcone"
Duccio:"io vado un attimo in bagno"
Mi diressi verso il bagno,fermandomi in mezzo al corridoio a guardare la figura di Andrea di spalle sul balcone, mentre fumava una sigaretta appoggiato alla ringhiera.
Dopo essere andato velocemente in bagno, lo ritrovai ancora lì a fumare e decisi di raggiungerlo per tenergli compagnia.
Duccio:"ei"
Andrea:"o ciao, non ti avevo visto arrivare, perché non sei con gli altri di là?"
Duccio:"sono andato un attimo in bagno e mentre tornavo ti ho visto qua da solo e ho pensato di tenerti compagnia."
Andrea:"ah grazie"
Tentai di iniziare un discorso per fermare questo silenzio assordante che era calato da ormai un minuto.
Duccio:"da quanto vi conoscete tu e mio fratello?"
Andrea:"da tanto, siamo amici dalle medie"
Duccio:"e perché non ti ho mai visto?"
Andrea:"non lo so, tu sei arrivato quando Pietro era in prima media giusto?"
Rimasi in silenzio, non mi piaceva parlare dell'argomento adozione, soprattutto se la persona con cui sto parlando la conosco da pochissimo.
Andrea si accorse del mio silenzio improvviso e quindi provò a rimediare.
Andrea:"non volevo metterti a disagio, scusa."
Duccio:"tranquillo, e che non mi piace parlare di questo argomento, soprattutto perché prima non è andata tutto rosa e fiori"
Andrea:"ti capisco" si fece sfuggire
Duccio:" in che senso?"
Andrea non sapeva come rispondere ma per sua fortuna, Pietro sbucò dalla finestra del balcone e li richiamò dentro per la cena, salvando Andrea in calcio d'angolo.

Angolo Autrice

È la prima volta che mi impegno nello scrivere una storia perché la prima che ho fatto sulla ship piccolaster che ormai ho eliminato l'avevo scritta letteralmente a caso.
Spero vi piaccia l'inizio e mi scuso per eventuali errori o se è scritta male ma non sono una professionista avendo solo 13 anni.
Ho aggiunto anche un fatto molto importante nel personaggio di Duccio, essendo anche un particolare che condividiamo che è quello dell'adozione.
-Mary☀️

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