te lo prometto

217 22 5
                                    


È passata quasi una settimana dall'uscita con Andrea, da quel giorno non l'ho più visto e un po' mi dispiace.
In questi giorni, a scuola è andato tutto per il verso giusto apparte una cosa o meglio una persona, di nome Valerio.
Valerio, è dell'ultimo anno, reputato da la maggior parte delle ragazze, il più bello della scuola e anche il più stronzo.
Vi starete chiedendo quale sia il problema, beh, se collegate i puntini ci potete benissimo arrivare, lui è il 'bulletto', trova divertente il prendere per il culo gli altri, insieme ai suoi due amichetti.
Beh, non so neanche bene il perché, ma mi ha puntato e sono diventato la sua vittima preferita.
Martedì, lungo il corridoio gli sono andato contro per sbaglio, ripeto, per sbaglio e da lì si è accorto della mia presenza e ha diversi argomenti su cui deridermi.
Vabbè, cambiamo discorso, sono qui sul mio letto da ormai un'ora a rimurginare su quanto accaduto questa settimana e direi anche basta pensare per oggi.
Decisi di alzarmi e uscire, non so dove andare, ma sò solo che voglio staccare la spina per un paio d'ore.
Se vi state chiedendo dove si è cacciato mio fratello, in questi giorni sta passando tutto il tempo fuori di casa, o è da Dario, o al parchetto, o da Marco, ovunque tranne che qui a casa.
Raccattai il minimo indispensabile, quindi, portafoglio, telefono e cuffiette e inizia a camminare per le strade di Villanova senza una meta precisa.
X:"guarda chi si rivede, non pensavo uscissi."
Ecco, l'ultima persona che volevo incontrare si è materializzata lungo il mio cammino, se così si può dire.
Duccio:"non voglio problemi, tantomeno crearne, quindi ognuno per la sua strada, grazie."
Cercai di superarlo ma lui mi tirò una spinta, persi l'equilibrio e finii per terra.
Duccio:"mi lasci in pace almeno fuori da scuola?"
Valerio:"ho fame."
Duccio:"e vai a mangiare." dissi alzandomi da terra.
Valerio:"non ho soldi, i miei non me li danno, tu ne hai?"
Duccio:"sì ma perché dovrei darteli?"
Valerio:"dammeli, sennò ti pesto."
Duccio:"chiedili ai tuoi amichetti."
Mi spinse contro il muro dietro di me, prendendomi per il colletto e facendondomi sbattere con forza contro esso.
Valerio:"me li dai, si o no?"
Duccio:"non ho altre opzioni?"
Mi attaccò ancora di più al muro e quindi cedetti.
Duccio:"quanto ti serve?"
Valerio:"quanto hai?"
Controllai nel portafoglio che tenevo in tasca, tutti soldi guadagnati facendo diversi lavoretti.
Duccio:"90 euro."
Valerio:"dammeli."
Duccio:"col cazzo."
Valerio:"non so se hai capito, o ora mi sganci quei maledetti soldi o ti prendo a pugni fino allo sfinimento."
Duccio:"va bene, tieni." dissi porgendogli i soldi.
Lui mi sorpasso tirandomi una spallata e se ne andò tranquillamente, come se non mi avesse appena lasciato senza un euro.
Duccio:"vaffanculo." imprecai, girando i tacchi e tornando a casa.
Duccio:"è stata una pessima idea uscire, una cazzo de pessima i-." andai a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno.
X:"scusa, non ti avevo vis- Duccio?"
Duccio:"ciao Marco."
Marco:"che fai in giro?"
Duccio:"niente di che, due passi."
Marco:"ti va di mangiare qualcosa? Poi torniamo insieme a casa tua, tanto mi devo vedere lì con gli altri."
Duccio:"sì, certo."
Ci avviammo verso un pub in cui vado di solito con mio fratello, ci sedemmo ad un tavolo e in quel momento mi ricordai di non avere una lira.
Duccio:"Marco, io non prendo niente, solo una bottiglietta d'acqua."
Marco:"perché? Non hai fame?."
Duccio:"no, c'è sì ma non ho soldi."
Marco:"offro io tranquillo, non è un problema."
Duccio:"ah, grazie."
Marco:"di niente."
Ordinnammo e dopo un quarto d'ora arrivarono gli ordini ed iniziammo a mangiare.
Marco:"vorrei chiederti una cosa, Du."
Duccio:"spara."
Marco:"volevo chiederti se, ecco, tu sai se a Pietro piace qualcuno."
Tra poco mi strozzai con la coca cola che stavo bevendo, non ci credo, quindi è vero tutto quello che penso?
Duccio:"no, non lo so, però penso nessuno, perché?"
Marco:"Era per sapere."
"Comunque, cambiando discorso, come ti trovi con Andrea?"
Duccio:"bene, è simpatico, perché?"
Marco:"così per parlare."
Duccio:"o ok."

Dopo aver mangiato, tornammo a casa mia, entrando vidi subito Dario e Andrea seduti sul divano e Pietro inpiedi davanti a loro.
Marco:"eccoci."
Pietro:"ciao Marcolino, ciao peste."
Duccio:"che fate?"
Pietro:"parliamo del bunker, Gherardo è disposto ad aprirlo."
Duccio:"bene."
Marco:"direi di festeggiare, pizza in spiaggia?"
Tutti accettarono la proposto del platinato.
Diario:" Du sei dei nostri?"
Duccio:"se posso sì."
Pietro:"certo che puoi peste, invita anche il tuo amichetto Jacopo."
Annuii e successivamente mi diressi al piano di sopra, dove passai tutto il pomeriggio a disegnare e a buttare giù qualche strofa.

Andrea:"si può entrare?"
Appena sentii la sua voce, percepii una strana sensazione nello stomaco ma provai ad ignorarla.
Duccio:"sì entra."
Andrea:"volevo scusarmi per essermi smaterializzato dopo la nostra uscita, non pensare che non mi sia piaciuto condividere del tempo con te perché non è quello il motivo. Ho litigato di nuovo con mio padre e ho passato questi giorni a cercare lavoro e alla fine l'ho trovato, in un officina."
Duccio:"tranquillo, sono abituato ad essere trascurato."
Andrea:"sono serio, non volevo trascurarti, mi dispiace."
Duccio:"sisi tranquillo."
Andrea:"va tutto bene? Mi sembri con la testa tra le nuvole."
Duccio:"sì va tutto bene, c'è una cosa o meglio una persona.." lasciai in sospeso il discorso e non so se l'ho sognato ma ho notato un lampo di gelosia attraversargli gli occhi.
Duccio:"che mi perseguita, non in senso buono, nel senso che mi ha preso di mira."
Andrea:"spiegati."
Duccio:"è uno della mia scuola e fa il bulletto ed ecco... Vabbè hai capito."
Andrea:"sisi ho capito, che ti ha fatto questo? E come si chiama?"
Duccio:"si chiama Valerio, mi prende per il culo solo perché l'ho accidentalmente urtato in corridoio qualche giorno fa."
Andrea:"che ti dice questo?"
Duccio:"mi dà del finocchio, poi scherza sempre sul mio essere adottato."
Andrea:"che testa di cazzo che è, lascialo perdere, ignoralo, è un cretino."
Duccio:"sì ma mi perseguita, oggi l'ho beccato mentre ero in giro, mi ha minacciato di prestarmi a sangue praticamente, solo perché non volevo dargli i miei soldi."
Andrea:"e alla fine?"
Duccio:"gli ho dato quasi tutti i miei risparmi, sennò non sarei qui intatto."
Andrea:"quanto gli hai dato?"
Duccio:"non è importante Andrea."
Andrea:"Duccio?"
Duccio:"90 fottutissimi euro."
Andrea:"devi dirlo a Pietro, non puoi fare finta di nulla Du."
Duccio:"invece sì che posso."
Andrea:"no Du, se non glielo dici tu lo farò io."
Duccio:"se lo fai giuro che mi incazzo, mi sto fidando di te Andre, ti prego, non dirlo a Pietro."
Andrea:"ma perché non vuoi dirglielo?"
Duccio:"lo farò, ma non adesso, se le cose peggiorano lo farò, te lo prometto."
Lo vidi tentennare un po' ma poi mi assecondò.
Andrea:"non dirò niente ma tu l'hai promesso, glielo dirai."
Duccio:"si lo farò, comunque grazie per avermi ascoltato."
Andrea:"mi ha fatto piacere, ora però torno giù sennò mi daranno per disperso."
Duccio:"vai vai."
In risposta mi sorrise, uscii dalla camera chiudendosi dietro la porta e raggiunse gli altri tre in salotto.

Nota autore
Capitolo che non mi soddisfa del tutto ma dovrò pur pubblicare qualcosa.
Il prossimo capitolo sarà più bello, siamo ancora nel bel mezzo della storia.
-Mary☀️

Un casino perfetto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora