chiariamo

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Pov's Pietro

Pietro:"io esco." avvisai mia madre.
Teresa:"dove vai a quest'ora?"
Pietro:"mamma sono le 22 e comunque vado da Marco."
Teresa:"va bene, salutami i suoi genitori e torna ad un orario decente, grazie."
Pietro:"sisi, vado, ciao."

È tutto il pomeriggio che penso ad un modo per rimediare al casino che ho fatto, spero solo che lui mi capisca.
Ora che sono davanti al portone di casa sua, è come se tutto il coraggio che avevo accumulato durante la giornata fosse sparito.
Dopo qualche minuto passato a decidere se bussare o no, decisi di farlo.
Bussai e ad aprirmi fu suo padre, Paolo.
Paolo:"Pietro, non mi aspettavo una tua visita,entra pure."
Pietro:"Paolo, scusate il disturbo, sono venuto per parlare con Marco."
Paolo:"è in camera sua."
Pietro:"grazie."
Mi avviai verso camera sua e bussai alla porta, ormai non potevo più tirarmi indietro.
Marco:"che c'è p- Pietro?"
Pietro:"ei."
Marco:"perché qui? Ora che in casa tua va tutto bene mi calcoli."
Pietro:"Marco mi dispiace, mi sono espresso male e tu non hai capito quello che intendevo."
Marco:"e cosa intendevi?"
Pietro:"non lo so, preso dalla rabbia ho sparato la prima cazzata che mi è passata per la testa."
Marco:"se è tutto puoi tornare a casa."
Calò il silenzio e lui si andò a sedere sul letto aspettandosi una mia reazione, solo che io non so che fare, spiego le cose come stanno o rimango zitto e mi tengo tutto per me.
Pietro:"Marco.. io non ti ho mentito quando eravamo al parchetto, tu mi piaci veramente."
Marco:"ma?"
Pietro:"nessun ma, solo che.. ho paura, di cosa potrebbero pensare gli altri, non è facile."
Marco:"Vorrei informarti che non sei l'unico ad avere paura, ma solo che io sono disposto ad affrontare il tutto per te."
Preso da un'ondata di coraggio mi sedetti vicino a lui e poi mi avvicinai piano fino a far toccare le nostre labbra.
Il solo sentire le sue labbra sulle mie mi rese leggero, Marco non si staccò e questo mi rese più sicuro nel continuare.
Schiusi le labbra per lasciare l'accesso alla sua lingua e da lì iniziò un bacio più passionale.
Ci staccammo quando ad entrambi iniziò a mancare il fiato, rimanemmo a guardarci per un tempo indefinito e poi il platinato difronte a me prese parola.
Marco:"dopo questo però non scappi eh?"
Lo spintonai leggermente, lui si buttò all'indietro finendo sdraiato sul letto e io lo copiai, appoggiando la mia testa sul suo petto.
Pietro:"non mi importa, che si fottano gli altri, io voglio stare con te Marco." dissi girandomi a guardarlo.
Marco:"anch'io piè, non sai da quanto lo desidero." rispose voltandosi verso di me, facendo così incatenare i nostri occhi.
Marco:"ti andrebbe di restare da me a dormire? È tardi e non mi piace l'idea di lasciarti tornare a casa da solo."
Pietro:"ci resto volentieri, però non mi trattare come se fossi un bambino da proteggere."
Marco:" mi preoccupo per te, che è diverso."
Incontrai di nuovo quelle due pozze verdi in cui vorrei tuffarmici.
Marco:"come sta Du? Sai dopo ieri.."
Pietro:"meglio, oggi è venuto a scusarsi da Dario pensando di trovarci ad entrambi, o almeno così ho capito, all'inizio ero ancora un po' arrabbiato ma poi ho accettato le sue scuse."
Marco:"mi piace il rapporto che avete tu e tuo fratello, l'essere figli unici ha i suoi difetti."
Pietro:"ma anche i suoi pregi."
Alla mia frase, lo sentii ridere, il suono della sua risata mi scaldò il cuore.
Marco:"direi che è l'ora di andare a dormire." esclamò alzandosi dal letto e dirigendosi verso l'armadio.
"Metti questo per dormire, così sei comodo." disse lanciandomi un pantaloncino e una maglietta della fiorentina.
Pietro:"Marco Vittiglio mi sta cedendo una maglietta della fiorentina per dormire?" chiesi ironico.
Marco:"me la riprendo se vuoi." disse ridendo.
In risposta gli sorrisi, successivamente andai in bagno e mi cambiai.
Quando uscii dal bagno, mi ritrovai davanti una scena che mai avrei pensato di vivere ma solo di sognare.
Marco, sdraiato sul letto, a petto nudo e con dei pantaloncini della sua amata fiorentina, a braccia aperte, che aspetta solo che io lo raggiunga.
Mi andai a sdraiare al suo fianco,lui mi cinse i fianchi con le braccia e mi lasciò una scia di baci sul collo.
Marco:"quindi adesso.. noi..?" chiese lasciando in sospeso la frase.
Pietro:"chiarisco subito i tuoi dubbi, vorrei essere il tuo ragazzo Marco."
Mi voltai per guardarlo negli occhi, lui in risposta mi lasciò un bacio a fior di labbra.
Marco:"non riesco a crederci, sono il fidanzato di Pietro Serafini, siamo fidanzati." parlò tra sé e sé e a questa situazione mi fece sorridere spontaneamente.
Il solo pensiero del suo profumo, il suo tocco, le sue carezze mi tranquillizzano.
Così mi addormentai tra le braccia del mio fidanzato, senza pensieri, felice e finalmente dopo tanto tempo, in pace con me stesso.

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