serata al sushi

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I ragazzi se ne sono andati da circa un'oretta, ora mi sto preparando per la cena al sushi di sta sera e non so cosa mettermi.
Dopo una mezz'ora passata a rovistare nel mio armadio in cerca di qualcosa di decente, alla fine optai per dei jeans baggy e sopra una camicetta per non sembrare uno scappato di casa.
Finii di prepararmi e successivamente andai ad avvisare Pietro che come sempre non è ancora pronto.
Ci mise circa venti minuti a prepararsi, successivamente uscimmo di casa e salimmo in macchina diretti verso il sushi.
Pietro:"pensi di parlarmi di quello che ho visto oggi? Tra te e Andrea?"
Duccio:"piè, lui mi piace." non volevo aprire tanto l'argomento.
Pietro:"capisco, l'importante è che non ti faccia star male."
Sorrisi all'idea che Pietro sia d'accordo, la sua opinione per me conta tanto.
Duccio:"piè, mi sono dimenticato di informare Dario che ci sarà una persona in più sta sera."
Pietro:"chi hai invitato?"
Duccio:"Jack, mi dispiaceva tagliarlo fuori, ci stiamo un po' distaccando."
Pietro:"cazzo." imprecò.
Duccio:"che succede?" chiesi confuso.
Pietro:"come che succede Duccio, tu sei in punizione ed io ti sto portando a cena fuori, cazzo, se la mamma lo scopre si incazza."
Duccio:"o minchia, me ne ero scordato, scusa."
Pietro:"ormai vieni perché siamo in ritardo, però prossima volta faccio inversione e ti riporto a casa, ma sono sicuro che non ci sarà una prossima volta."
Duccio:"ok." annuii contento.
Appena Pietro trovò parcheggio scendemmo dall'auto e ci avviammo verso l'entrata del ristorante.
Scorsi subito le figure di Jack, Marco, Dario e una ragazza a me sconosciuta, sarà quella di cui ha parlato Dario, all'entrata del ristorante.
Mi sorge una domanda però, dov'è Andrea?
Marco:"eccovi finalmente." ci venne incontro, abbracciando prima il biondo al mio fianco e poi me.
Dario:"finalmente siete arrivati." ci salutò anche lui.
Jacopo:"prossima volta però ricordati di avvisare della mia presenza." mi ammonì il ricciolino.
Duccio:"scusami Jack, mi sono scordato."
Pietro:"e non solo di quello." rincarò la dose.
Duccio:"ok scusate, ho una brutta memoria e lo ammetto." sbuffai.
Dario:"comunque lei è Huda.. Huda loro sono Pietro e Duccio." ci presentò indicando prima il biondo e poi me.
Gli strinsi la mano e sinceramente a primo impatto mi trasmette simpatia.
Pietro:"dove si è cacciato Andre?"
Marco:"sarà in ritardo come sempre."
Dario:"intanto entriamo che sta iniziando a piovere." ci avvertì.
Tutti annuimmo ed entrammo all'interno del ristorante.
Dario si diresse al bancone e poco dopo un cameriere ci guidò fino al nostro tavolo.
Alla mia sinistra si sedette Jacopo e davanti a me Dario, lasciai il posto libero alla mia destra per Andrea, sperando che arrivi il prima possibile.
Dopo un po', vedendo che il corvino non arrivava, iniziammo ad ordinare alcuni piatti.
Marco:"raga, chiamo Andre." ci avvertì e poi si alzò dal tavolo e si diresse fuori sotto alla tettoia del ristorante.
Il platinato tornò al tavolo senza aver ottenuto risposta da Andrea e così decisi di scrivergli.

Andre❣️

Andre dove sei?
Dovevi presentarti cui
quasi mezz'ora fa...che fine
hai fatto?

Passavano i minuti ma del corvino nessuna traccia, non solo non rispondeva a me o a Marco, ma manco agli altri ragazzi.
Quando quasi tutti avevamo ormai perso la speranza, arrivò di fretta con il fiatone.
Andrea:"scusatemi, problemi in famiglia." sì giustificò.
Si sedette affianco a me ed ordinò dei piatti.
Rispetto al solito è molto più silenzioso, e come cosa mi preoccupa dato che parla sempre.
Duccio:"tutto ok?" gli sussurrai per non attirare l'attenzione di tutti i presenti.
Andrea:"sì tranquillo, ho litigato con mio padre, di nuovo."
Mise la sua mano sulla mia coscia e a quel contatto sentii un brivido percorrermi la schiena.
Huda:"quindi tu e Marco state insieme?" chiese a mio fratello.
Pietro:"sì, da poco." sorrise al suo fidanzato.
Sono felice che dopo tutto quello che ha passato, è riuscito a trovare una persona come Marco al suo fianco.
Dario:"comunque, Gherardo mi ha scritto, il bunker è pronto." esclamò.
Festeggiammo la notizia con un brindisi, finalmente possiamo iniziare ognuno il proprio progetto.
Andrea:"ecco, approposito del bunker... non so se potrò venirci." intervenne.
Marco:"scherzi vero? abbiamo una possibilità e tu vuoi buttarla via?"
Andrea:"non io, mio padre."
Jacopo:"scusa ma tu sei maggiorenne, potrai decidere per te stesso."
Andrea:"sì Jack, però finché non andrò a vivere per conto mio, dipendo ancora da lui.. devo lavorare io, non posso concedermi dello svago."
Marco:"del che? ma ti si è fuso il cervello? quel ragazzo sfacciato e sicuro di sé che non si faceva ostacolare da nessuno dov'è finito?"
Andrea:"me la paghi tu la casa? se non lavoro finisco in mezzo alla strada e sinceramente non ci tengo. È la mia passione la musica e il mio sogno è fare di ciò un lavoro, ma non ho tanto tempo."
Duccio:"ti aiutiamo noi!" intervenni stringendogli la mano sotto al tavolo.
Andrea:"e come?"
Duccio:"appena verrà aperto il bunker, passeremo tutta la giornata a mettere a posto tutto, per renderlo utilizzabile il prima possibile. Tu devi pensare soltanto a scrivere, a tutto il resto ci pensiamo noi. Sarai il primo a registrare il tuo brano, così da pubblicarlo nel giro di pochi giorni." spiegai il mio piano.
Pietro:"io sono d'accordo con Du, non abbiamo fretta noi."
Dario:"sì, noi possiamo fare le cose con calma." mi assecondò.
Jacopo:"se ti serve una mano a comporre le basi chiedi pure, è la mia specialità."
Andrea:"lo fareste veramente?"
Marco:"certo, noi ci teniamo a te, che tu ci creda o no."
Andrea:"grazie grazie, grazie."
Pietro:"ringrazia Du, è sua l'idea."
Si girò verso di me e mi sorrise, quant'è bello quando sorride, con le fossette che gli spuntano e lo rendono ancora più carino.
Mi lasciò un bacio sulla fronte, seguito da un "grazie Du, grazie di tutto".
Il resto della cena lo passammo tra chiacchiere e risate, poi arrivò l'ora di andare.
Ci salutammo e ci dividemmoz ognuno nelle proprio macchine.
Andrea:"posso venire da te piè?"
Pietro:"sì certo, è successo qualcosa?"
Andrea:"non mi va di incrociare mio padre, solo questo."
Pietro:"ok certo, tanto viene anche Marco."
Non poteva esserci un finale migliore per questa bella giornata.
Arrivati a casa mi lavai, mi cambiai e mi stesi sul letto, nell'attesa del corvino, perché sì, dato che Marco dorme con piè e come cosa è un po' scontata, Andrea dormirà con me.
Anche lui si cambiò con dei vestiti di Pietro perché i miei gli stanno piccoli, poi mi raggiunse e si sdraiò affianco a me.
Andrea:"Du." mi richiamò.
Duccio:"si Andre?"
Andrea:"grazie."
Duccio:"di che?" gli chiesi confuso, girandomi verso di lui per guardarlo negli occhi.
Andrea:"di tutto, senza di te non sarei quello di adesso e sembra banale ma tu mi hai stravolto la vita."
Non sapevo come rispondere e quindi decisi di sorridergli e basta, per non rovinare la bella atmosfera che si è creata attorno a noi.
Andrea:"oggi pensavo di parlare a mio padre di me, di quello che provo in generale, però come sempre non mi ha capito. È proprio un padre di merda."
Duccio:"ti capisco."
Andrea:"anche questo, il fatto che tu mi capisci subito, senza troppi giri di parole e a volte solo con uno sguardo mi manda in tilt il cervello, perché io c'ho provato a crearmi una corazza per non far vedere il vero me agli altri, ma con te non serve a nulla."
Duccio:"Andre, per me è facile capirti perché abbiamo provato le stesse emozioni, magari in due ambienti totalmente diversi ma siamo entrambi feriti dentro, dalle persone che ci hanno messo al mondo."
"So che non ne parlo mai, ma io me lo ricordo mio padre, ubriaco, che picchiava me e mia madre. Un giorno ero tornato da scuola e non trovavo più mia madre... poi venni a scoprire che si era suicidata e lì per li mi incazzai con mio padre ma soprattutto con me stesso. Mi ripetevo la frase 'non sei riuscito a proteggerla, a salvarla' e quindi il giorno in cui venni a scoprire tutto, tornato a casa scatenai tutta la mia rabbia su mio padre, però la meglio l'aveva ottenuta lui come sempre. Poi anche lui è morto, o almeno è quello che so, se n'è andato di casa mentre ero a scuola e tornato non c'era più nessuno. Vabbè il resto puoi capirlo da solo, assistenti sociali, orfanotrofio e eccomi qua."
Andrea:"io Du, non... mi dispiace io non lo sapevo."
Duccio:"tranquillo, lo so."
Appoggiai la mia testa sul suo petto e mi feci cullare dal battito del suo cuore.
Andrea:"Du, ti ricordi vero che il mio invito è sempre valido?"
Duccio:"sisì, tranquillo."
Andrea:"alla fine com'è finita a scuola? con quello stronzo?"
Duccio:"non è finita, ora lui è sospeso ma dubito che mi lascerà in pace facilmente."
Andrea:"giuro che se ti tocca, lo prendo a pugni fino allo sfinimento." fece intrecciare le nostre dita.
Duccio:"se devo dire la verità, un po' di paura c'è l'ho... avendo avuto diversi scontri con bulli, ormai ho capito i loro ragionamenti del cazzo e in questo caso, dato che io ho 'infamato' il suo gruppetto lui me la farà pagare e dubito che lo farà a parole."
Andrea:"non devi aver paura di quel coglione, ci sono io a proteggerti, nel caso serve ti verrò a prendere all'uscita da scuola, però se ti minaccia o cose simili parlamene, ti prego."
Duccio:"lo farò."
Andrea:"bene."
"hai sonno?"
Duccio:"sì, molto." sbadigliai.
Andrea:"allora dormiamo dai."
Io annuii e mi accoccolai meglio sul suo petto e lui prese ad accarezzarmi i capelli.
Andrea:"buonanotte Du."
Duccio:"notte Andre."
Ci addormentammo così, abbracciati, con le gambe intrecciate fra loro.
Quando sto con Andrea mi sento leggero, spensierato ma soprattutto libero: libero di essere me stesso, libero di esprimere quello che provo senza aver paura di essere giudicato, libero di aprirmi sapendo che lui mi ascolta e mi capisce anche.
Grazie a lui a volte riesco ad essere libero.

Nota autore
Mi scuso per la lunga attesa, ma come ho già detto la scuola mi tiene impegnata. (scuola e sport.)
So anche che questo capitolo non soddisfa molto l'attesa però mi farò perdonare in qualche modo.
Fatemi sapere se la storia vi piace!
-Maryy☀️

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