🥀Untouchable🥀
«Non fidarti mai di me, Lehna».
Una principessa ribelle.
Un prigioniero talmente potente da uccidere chiunque lo sfiori.
Una promessa infranta così tanti anni prima da non temerne più le conseguenze.
Fino ad ora.
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𝓩𝓪𝓵𝓮
Ripercorro il cunicolo all'indietro, fermandomi in ogni stanza che si apre nella roccia.
Lhena non è neppure qui, maledizione.
Inspiro e mi ripeto che non può essersene andata, ma non ha detto una parola da quando Kara ci ha interrotti per riportare a Wilderfall che gli eserciti si sono avvicinati alla faglia. Da quando ha lasciato quel salotto, è semplicemente sparita.
Pensa, Zale. Pensa.
Se ne va sempre quando qualcosa la turba. Lo faceva al castello quando si rifugiava sulle mura e l'ha fatto anche la sera della cena con Anya. Sparisce e io perdo la testa all'idea che possa essersene andata senza dire una parola.
Adesso siamo alla faglia, però. Non può essere semplicemente sparita.
Mi fermo in mezzo al corridoio, l'agitazione così esplosiva che mi sembra di sentire il rombo del potere nelle vene. Qua ci sono troppi ribelli, troppe persone che avrebbero potuto riconoscerla. No, se la conosco a sufficienza deve aver cercato un posto dove poter stare da sola.
Alzo gli occhi verso il cielo ma è praticamente impossibile vedere qualcosa. Le nubi si sono abbassate così tanto da piovere sabbia rossa. Kara ha detto che capita spesso verso sera. Ci ha detto anche di restare al riparo nella roccia. All'improvviso credo di sapere dove sia andata Lhena.
Ritorno sui miei passi e supero a due a due gli scalini che portano verso l'alto. Quando riemergo in superficie la sabbia s'infila tra i miei vestiti, ma io non ci faccio neppure caso.
Cullata dalla brezza della montagna, la lunga treccia di Lhena oscilla pigramente sulla sua schiena mentre lei se ne sta lì, seduta su un masso a strapiombo nel vuoto.
Mi fermo a osservarla, ho il cuore che batte così forte che, se non l'avessi trovata, avrei di sicuro perso la calma. Ma Lhena è qui e il potere torna a rintanarsi nei meandri del mio corpo, quasi infastidito per essere stato chiamato all'ordine senza motivo.
Inspiro un paio di volte per calmarmi e mi avvicino, assicurandomi di fare abbastanza rumore da non spaventarla. Lei non muove un muscolo, non sbatte neanche le palpebre. Voglio sperare che sia perché mi sente attraverso la connessione, ma in realtà credo che non senta proprio niente in questo momento.
Mi accuccio davanti a lei e poso le mani sulle sue gambe. Lhena sobbalza, mi guarda diffidente ma non dice ancora una parola. Neppure io sono uno da discorsi con il cuore in mano o scenate epiche, ma il suo silenzio mi sta uccidendo.
«Cosa ci fai qui?» le chiedo.
Si guarda attorno e sembra accorgersi solo in quel momento di essere sul ciglio di un burrone.