🥀Untouchable🥀
«Non fidarti mai di me, Lehna».
Una principessa ribelle.
Un prigioniero talmente potente da uccidere chiunque lo sfiori.
Una promessa infranta così tanti anni prima da non temerne più le conseguenze.
Fino ad ora.
-•-
Benvenuti a Zid...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
⛰️
Ventiduesima lezione Nessuno è indistruttibile
Zale sentiva la mia voce mentre era imprigionato al castello.
Quelle parole continuano a ripetersi nella mia testa mentre lo osservo rilassarsi contro il bordo del carrello.
Lui, invece, non mi sta più guardando. Fissa le luci che superiamo veloci, talvolta si sporge per controllare il tunnel e un paio di volte l'ho visto mandare le sue ombre in perlustrazione.
Mai neppure una volta, però, lascia la mia mano.
"Era la tua voce che sentivo quando ero imprigionato, non quella di qualcun altro".
Dèi, quanto vorrei credergli. La tentazione è così forte che mi rendo conto di dovermi distrarre in qualche modo. «Insegnami qualcos'altro» dico veloce.
La sua attenzione torna su di me.
«Insegnami a utilizzare il potere» specifico e non so perché ma ho la sensazione che le mie guance si siano arrossate e che per qualche motivo io debba sentirmi in imbarazzo.
Forse perché meno di quarantott'ore sono successe così tante cose tra di noi, che ogni parola adesso mi sembra fraintendibile.
Forse perché dopo un discorso simile, mi sono ritrovata nuda con lui tra le mie gambe e il disperato bisogno di concedergli fino all'ultimo grammo del mio essere.
«Cosa vuoi sapere?». Il suo volto è tagliato a intermittenza dalla luce delle torce che stiamo superando.
«Quello che vuoi, a parte curarmi non sono stata in grado di fare nulla».
"Nulla, senza esplodere" sembra voler aggiungere lui.
Indico con il mento lo zaino tra di noi. Nella sacca laterale le fiale iniettabili di Vanjia fanno capolino dal tessuto in cui sono avvolte. «Ad esempio, cosa sono quelle erbe? Le usavi anche tu?».
Zale annuisce. «Sono mix pensati per le sibille, io e te non dovremmo prenderli ma sono utili per... calmare il potere».
«In pratica sono dei sedativi» concludo io.
«Non solo. Il vero problema è che i fiori più potenti sono anche allucinogeni, probabilmente questo è il motivo per cui credi di aver visto Jonas. Potrebbe non esserci nessuno ad aspettarci alla faglia, voglio che tu lo capisca, Lhena».
So che ha ragione, ma ignoro comunque quelle parole. Devo avere speranza, altrimenti crollerò. «Se sono per le sibille perché li utilizzavi?».
«Perché Vanjia ha educato anche me, e non ero molto collaborativo all'inizio».
Il suo sguardo si fa cupo e so che sta pensando al periodo successivo alla morte di sua madre. Adesso che sono tornata a percepire il potere mi sembra quasi di poter sentire l'amaro del lutto che m'impasta la gola e le narici. È solo una sensazione, ma basta a scatenare l'impulso di cambiare argomento. «Hai mai avuto delle visioni?».