Il Richiamo Della Luna // Primo libro

Capitolo 6

Selene's Pov
Cosa ha fatto lui a mia sorella? Perché la sta trascinando dal braccio in quel modo? Non gli permetterò di fargli del male.
Continuo a ringhiere contro il primo beta di Gabriel, Diego.
Lui invece, guarda Gabriel come a chiedergli cosa deve fare, ma in due secondi mi scaravento su di lui in modo che lascia mia sorella.
Gabriel:Selene basta! Diego non ha fatto nulla a tua sorella!
Lopa:Sel calmati...
Sento tutti che mi parlano, che mi dicono di fermarmi che Diego non ha fatto del male a Lopa.
Controvoglia lo lascio libero e torno umana.
Io:Perché la trascinavi in quel modo?
Lopa:Sel... io sono la compagna di Diego... non mi ha fatto del male, tranquilla.
Dio mio, sono così stupida.
Dovevo capirlo dalla prima volta che ho sentito il suo odore, un'altro lupo non si sarebbe fermato a guardare un umana così a lungo e senza motivo, almeno ché quella umana sia la sua compagna.
Io:Scusa Diego...
Diego:Non fa niente luna, capisco la sua reazione.
Io:Ti prego chiamami Selene o Sel, è non darmi del lei.
Lui annuisce ridacchiando.
I due spariscono dopo alcuni minuti fermi a parlare, mentre io mi giro verso il mio compagno.
Gabriel:Allora? Facciamo questa corsa?
Ridacchia annuendo e tornando lupo.
Senza neanche dire ma e se parto correndo, finalmente sono libera. Ringrazio infinitamente i Boston per avermi presa con loro, ma io sono un lupo... ho bisogno di tutto questo!
Corro libera, il vento fresco che mi sfiora il pelo, la terra e le foglie sotto le zampe e i rumori della foresta.
Questa è casa!
"Sel stai attenta!"
Mi dice il mio compagno telepaticamente mentre io continuo a correre e lui mi segue.
Appena arriviamo al lago dove ci siamo incontrati la prima volta mi fermo, questo posto è così bello... addirittura magico lo definirei.
"Mi è mancata la foresta, il bosco... stare qui, questa è casa mia, ma purtroppo mi è stata tolta."
Cazzo, gli ho appena confessato una piccola parte del mio passato, certo prima o poi dovrò raccontargli tutta la storia, ma perora lasciamo i mostri del passato alle spalle.

Gabriel's Pov
Solo quando inizia a parlare della foresta che è casa sua a me torna in mente che non le ho chiesto del suo passato, certo ci siamo visti poche volte e per poco tempo, ma quando sarà il momento mi farò raccontare tutta la sua storia, dall'inizio alla fine.
La osservo mentre si rotola per terra come un cucciolo che gioca, e in questo momento vorrei che il tempo si fermasse, insomma non la conosco da tanto e l'avrò vista massimo tre volte, come può essermi entrata così dentro di già? Cosa mi hai fatto dea luna? Mi hai mandato un angelo, sotto forma di lupo che ha lanciato una freccia nel mio cuore.
Spero che per lei le sensazioni siano uguali.
"Non mi hai ancora raccontato del tuo passato"
Decido di sganciare la bomba adesso che siamo soli, nessun momento sarà mai intimo come questo.
"Non ancora... magari un giorno, non troppo lontano lo farò"
Annuisco.
Guardo il cielo e vedo che le nuvole si stanno preparando per un grande diluvio, sarà meglio tornare a casa.
Sel percepisce quello che sto pensando e prima di correre verso casa mi fa segno di andare avanti.
Così faccio.
Corriamo nella foresta, e nel mentre la pioggia inizia a cadere sui nostri manti.
Non arriveremo mai in tempo, si siamo gli esseri più veloci della terra, ma un pò di tempo solo con la mia compagna non guasterebbe.
"Sel seguimi, conosco un posto più vicino!"
Corriamo in un'altra direzione opposta alla casa branco e arriviamo in un posto che per me significa tanto, la vecchia capanna di mio padre.
Entriamo dentro e torniamo umani.
Selene:È bello questo posto...
Dice guardandosi attorno.
Questo posto è tanto bello quanto doloroso.
Io:Già, è molto bello.
Selene:Tutto apposto Gabriel?
Magari aprendo il mio passato a lei, lei aprirà il suo a me e saremo più vicini, almeno credo.
Gabriel:È iniziato tutto quando io avevo 6 anni...

Selene's Pov
Inizia il suo racconto e sento l'odore della sua malinconia... ma anche quello della tristezza.
Gabriel:Quando sono nato mio padre fece costruire questo posto così che quando volevamo stare soli in famiglia... bhe avevamo sempre un posto, venivamo ogni week end e soprattutto quando c'erano dei giorni no per mio padre. Un giorno quando avevo 6 anni, come sempre siamo venuti... mio padre era agitato, aveva paura sentivo l'odore. Non ha voluto dire nulla, scherzava e rideva... ma infondo sapevo che stava per succedere qualcosa. Mi prese per mano e mi portò davanti a una botola sotterranea, e lì mi disse "Questa botola è solo in caso di estremo pericolo... usala quando sentirai il caos, nasconditi e non uscire... quando ci sarà la pace allora uscirai." Non capivo cosa volesse dire, ma poi qualche minuto dopo inizia a sentire degli spari, spari e ed un odore molto forte... quasi fastidioso, era lo strozza lupo, i cacciatori ci avevano trovati. Mio padre mi guardo attentamente e mi fece capire che era ora di mettere in atto ciò che mi aveva detto, io lo feci... chi lo fece era mia madre, dicendo che voleva aiutarlo... sono morti entrambi, uccisi senza pietà in questa stessa casa.
O mio dio, non deve essere stato per nulla bello.
Un bambino di 6 anni che ha visto i cacciatori uccidere sia la sua mamma che il suo papà, è una cosa orribile.
Guardo attentamente Gabriel che in questo momento è un misto tra rabbia e tristezza, povero ragazzo.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio.
Io:Io sono stata esiliata a 5 anni, facevo parte del branco luna nera... l'alpha era Jack Northon, era un tiranno trattava malissimo i suoi lupi e li picchiava, certe volte dava spettacoli dove un lupo del suo branco doveva picchiare l'altro. I miei genitori insieme ad alcuni avevano provato ad ucciderlo, in modo ché i loro figli potessero avere una vita migliore, lui scopri e lo rivelò a tutto il branco dicendo che la punizione era la morte... mentre per me ha deciso di esiliarmi, a soli 5 anni. La migliore amica di mia madre mi guardò e mi disse di scappare... senza voltarmi e così feci. Non so cosa sia accaduto dopo, so solo che i Boston mi hanno presa come loro figlia.
Finisco il mio racconto e per me è come se una parete tra me e lui fosse stata abbattuta, come se siamo più vicini...