Capitolo 20

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Capitolo 20

Louis si svegliò verso mezzogiorno, non c'era il sole, solo nuvole. Sospirò e si trascinò in bagno, appoggiandosi al muro per sorreggersi. Chiuse la porta e si fermò davanti allo specchio. Si osservò attentamente. Le sue ossa erano ancora coperte da troppo grasso. Allora pizzicò e provò a spronare le zone che avevano bisogno dimagrire maggiormente.

Lentamente una leggera sensazione di prurito si diffuse per tutto il suo braccio. Man mano iniziò a farsi sempre più forte, ad ogni secondo che passava. La sensazione ormai si era diffusa su tutto il corpo.

Louis non voleva farlo.

Non avrebbe voluto farlo.

Ma ne aveva bisogno.

Uscì dal bagno e si vestì; indossò i vestiti che aveva messo il giorno della cena, l'ultima volta che era uscito veramente. Era un po' troppo elegante per il luogo che voleva raggiungere, ma era tutto quello che aveva e non gli importava ormai più di tanto.

Lasciò l'edificio e si diresse verso il centro commerciale più vicino. Doveva essere stato un giorno di scuola, altrimenti sarebbe stato sommerso di ragazzine. Fu notato solamente da due ragazzi che avevano bigiato, che gli scattarono qualche foto. Nessuno andò a parlare con lui però, era come se sapessero che dovevano tenersi alla larga. Non gli dispiaceva la solitudine. Louis doveva solo ottenere quello che era venuto a cercare. Improvvisamente gli venne un'idea: decise che aveva bisogno di quattro elementi, per ogni evenienza.

Louis entrò in un supermercato e comprò un pacchetto di rasoi. Poi si diresse verso la corsia della parafarmacia e afferrò una bottiglietta di pillole per dormire. Si rese conto però che era una spesa un po' strana, così per farla sembrare meno sospettabile prese un pacchetto di patatine e una piazza surgelata. In questo modo sarebbe sembrata una semplice giornata di shopping, o qualcosa di simile.

Il cassiere gli lanciò uno sguardo strano, ma non fece né obiezioni, né alcun commento.

Poteva cancellare due dei quattro elementi dalla sua lista mentale.

Più avanti si fermò in un negozio di elettronica. Comprò un tablet. Anche quella cassiera gli lanciò uno sguardo sorpreso, a causa di ciò che aveva comprato nel negozio precedente, ma non fece domande.

Louis fece la sua ultima sosta in un negozio di liquori. Comprò un paio di bottiglie di vodka, sapeva che non gliene sarebbe servito molto.

Un pensiero attraversò la sua mente: averebbero potuto scoprirlo dalla sua carta di credito. La gente poteva facilmente rintracciarlo controllando i suoi acquisti e in quali negozi era passato. Non pensava però che sarebbero arrivati a tanto, o almeno non subito.

In poco tempo Louis raggiunse la sua stanza. Si sedette sul letto e prese il tablet in mano. La pizza surgelata era stata buttata dall'altra parte della stanza, aveva mancato il cestino, quindi ora giaceva in un angolo. Il pacchetto di patatine invece era entrato dentro grazie ad un canestro fortunato.

Iniziò a configurare l'apparecchio elettronico e poi lo collego alla WiFi. Scaricò Twitter e si connesse. Forse avrebbe twittato qualcosa più tardi. Chi lo sa.

Lasciò il tablet sul letto e afferrò il pacchetto di rasoi. Riuscì a tirar fuori una piccola lametta, nonostante le sue mani fossero tremolanti.

Dio, come aveva bisogno di questo!

Prese la lametta e premette in profondità sul braccio. Fece un primo taglio. Una fila di gocce di sangue seguiva la linea tracciata dalla lama.

Tagliò per una seconda volta. Poi una terza e una quarta. Continuò così con il quinto taglio su un braccio e poi passò all'altro.

Stava iniziando a provare veramente tanto dolore, ma fece lo stesso cinque tagli anche sull'altro braccio.

Si accorse però che non riusciva più a smettere, così strappò di dosso la camicia per rivelare la sua pancia enorme e grassa. Louis tracciò tre tagli su ogni lato del suo basso ventre.

Trovò buffa la loro collocazione: proprio dove c'erano i tatuaggi che aveva abbinato a quelli di Harry.

Louis si lasciò sfuggire una risata, anche se infondo, non c'era nulla da ridere. Rise un po' più del dovuto. Si sentiva folle, così continuò la sua risata isterica ancora per un po'. Lentamente si calmò e iniziò a ripulire il suo corpo dal sangue con la manica della camicia.

Louis sbatté le palpebre un paio di volte: il paesaggio intorno a lui iniziò nuovamente a vorticare.

Quando la visione iniziò ad appannarsi, cercò di mantenerla lucida ancora per un po'. Batteva le palpebre rapidamente, ma queste si facevano sempre più pesanti. Questo non doveva ancora accadere. Non doveva addormentarsi proprio ora, non aveva usato nemmeno le pillole e l'alcool.

Afferrò il tablet con le mani debolissime. Riuscì a malapena a mandare un tweet finale prima di svenire. Forse per sempre. A Louis non importava l'idea del sempre. In realtà sembrava una buona scelta.

-Ciao ragazzi.-


Angoletto

Ok, se voltete, potete deprimervi con me!

E' triste, lo so, ma non posso farci nulla. Come l'avete trovato? (Triste, Som, che domande!?)

Ringrazio tutti quelli che commentano questa storia, mi fa sempre piacere conoscere il vostro punto di vista!

Siccome questo capitolo era molto breve e siccome non mi piace tenervi sulle spine (AMATEMI, E' UN ORDINE! :P) aggiornerò il nuovo capitolo molto presto.

Baci, Somriure <3

In plain sight // Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora