Capitolo 17

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Capitolo 17

Il viaggio fu abbastanza breve perché l'hotel era vicino al luogo del concerto. Louis fu grato per questo. Non voleva passare tempo in eccesso in un silenzio imbarazzante, circondato dai suoi ex migliori amici. Beh, forse Liam era ancora un po' suo amico, ma Louis era convinto che gli altri lo odiassero ancora dal profondo del cuore.

Louis entrò nel suo camerino e si sedette sul pavimento. Non aveva nulla da fare perché ormai non gliene importava più niente di quello che la gente avrebbe detto.

Lentamente si accasciò a terra, la sua guancia poggiava sulla piastrella fredda e gli provocava dei brividi su per la schiena. Voleva che quel giorno finisse lì, non aveva alcuna voglia di andare a cantare in quel momento, o in qualsiasi altro momento vista l'aria che tirava con i suoi compagni. Qualcosa di buono ci sarebbe pure stato, ma lui non era bravo.

Louis si lasciò sfuggire un sospiro e provò a smettere di pensare. Pensò che dormire un pochino lo avrebbe aiutato. Sì il sonno era un idea fantastica.

Quando le sue palpebre si chiusero, tutti i suoi problemi svanirono in una parte nascosta della sua mente.

***

Quando salì sul palco le luci lo accecarono. Le vertigini iniziarono a prendere spazio nel suo organismo e sentiva la testa troppo leggera. Inciampò più volte così provò ad appoggiarsi alla ringhiera per non cadere mentre cantava. Liam iniziò ad interrogarlo con degli sguardi, ma Louis li ignorò tutti. Harry evitava di proposto di guardarlo e aveva un'espressione seccata quando il ragazzo parlava. Niall rimase tutto il tempo accanto ad Harry e guardava Louis con una leggera rabbia quando incrociavano i loro sguardi. Zayn invece era abbastanza freddo e indifferente. Louis immaginò che Liam avesse parlato con lui.

La voce di Louis quella sera si incrinò più volte durante i suoi assoli, la gente in mezzo alla folla sembrava disgustata ogni singola volta, cosa che lo faceva sbagliare ancora di più. Sapeva che i fan lo avrebbero insultato sui social e solo al pensiero gli pizzicavano gli occhi. Questa fu una delle cose più imbarazzanti che gli capitarono nella vita.

Dopo un tempo indeterminato che sembrava una vita, iniziarono a cantare la loro ultima canzone. Con grande sollievo questa volta la voce di Louis fu abbastanza potente e riuscì a cantare bene almeno quella.

Era felicissimo quando mise piede a terra. Appena fu giù, il sorriso falso che aveva dovuto portare addosso per tutto il concerto, venne spazzato via lasciano spazio alla sua solita espressione triste.

Il suo cuore soffriva perché avrebbe voluto parlare con Harry di nuovo, ma sapeva che per Harry non era la stessa cosa.

Entrò nello spogliatoio e si sedette su una sedia di legno duro.

Sapeva che non meritava nient'altro di più che una sedia scomoda. Lui meritava solo la sofferenza.

-Louis.- disse Liam a bassa voce mettendogli una mano sulla spalla.

Louis si ritrasse al tocco. Il suo corpo rimase teso mentre girava la testa per rispondere a Liam.

-Sì?-

-Abbiamo pensato di andare in un ristorante speciale per Harry. E tutti noi vogliamo che ci sia anche tu.- spiegò Liam.

-Harry e Niall vogliono che venga?- chiese Louis alzando un sopracciglio.

-Beh no, ma Harry voleva parlarti prima e io e Zayn abbiamo pensato che hai bisogno di uscire un po' dall'hotel. Anche la Modest! ha detto che dobbiamo uscire di più.-

-Ho capito.-

-Andiamo a prepararci in albergo, poi andremo al ristorante italiano.-

-Va bene.-

In plain sight // Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora