Dall'altra parte della linea

33 3 2
                                    


Suguru si svegliò verso le dieci del mattino, riposato come non si sentiva da mesi.

Quando non trovò Satoru accanto a lui pensò che avesse sognato ciò che era accaduto la notte precedente, e che in realtà Satoru fosse ancora chiuso nella soglia dei condannati.

Si alzò di colpo dal letto e corse in cucina.

Il cuore in gola e le mani sudate per il timore che fosse stato solo un sogno.

Ma com'era possibile?

Sentiva ancora la sensazione della voce dell'altro che sussurava cose dolci al suo orecchio, delle carezze che gli aveva dedicato per tutta la notte, del suo corpo caldo che da mesi non sentiva più accanto a lui.

Trovò tutta la tavola imbandita di tante buone cose, e vederlo seduto lì, a quel tavolo fece tirare a Suguru un'enorme sospiro di sollievo.

Caffè, cornetti, cioccolatini, non mancava nulla, quando aveva comprato tutte quelle cose?

Satoru era in pigiama, con i capelli spettinati che beveva il suo solito cappuccino e guardava la tv.

Suguru sorrise nel vedere quella scena, uno spiraglio di normalità si insinuò nella sua testa, si stava affacciando sul mondo che aveva sempre desiderato ottenere, la vita che lo aspettava accanto all'altro una volta che tutta quella storia fosse finita.

Si sentiva felice, ilchè era straordinario per lui visto ciò a cui stavano per andare in contro.

Ma era bellissimo che Satoru fosse lì.

Quando l'altro si accorse di lui gli sorrise in maniera genuina.

-Ti sono cresciuti i capelli, ti stanno bene, sei bellissimo.

Suguru si voltò verso lo specchio e notò che effettivamente erano più lunghi.

Si era preoccupato così poco del suo aspetto da quando Satoru era stata imprigionato da non aver neanche notato quanto fossero cresciuti. Ma Satoru sì, Satoru notava sempre tutto quando si trattava di lui.

L'aveva sempre trattato come qualcosa di prezioso, e Suguru non gli sarebbe mai stato grato a sufficienza per tutto questo amore.

Suguru prese posto accanto a lui e bevve il suo caffè.

-Davvero siamo qui a fare colazione come se niente fosse?

-Abbiamo qualche mese di tempo prima di affrontare Sukuna, direi sia giusto mentre pensiamo a come liberare Megumi di pensare un po' anche a noi stessi.

-Non scherzi, vero?

-No, infatti tra un po' andremo all'istituto e staremo tutti insieme.

-Mi fa piacere vederti così ottimista, spero tu abbia un buon piano.

-In realtà sto improvvisando Suguru, è quello che faccio da una vita, a volte va bene, a volte no.

L'altro posò la sua tazza di caffè e lo guardò bene.

Satoru sembrava stanco, come se all'improvviso avesse sentito tutto il peso del mondo crollargli addosso, come se tutte le ore di sonno perse gli fossero state sbattute davanti di colpo.

-Stai bene?

L'altro abbassò i suoi occhiali e mostrò a Suguru per la prima volta, quanto fosse stanco e preoccupato per quella situazione.

Suguru ne resto sconcertato, non si aspettava che gli sbattesse la verità in faccia così, all'improvviso.

-Non hai dormito?

Ima demo ao ga sundeiruDove le storie prendono vita. Scoprilo ora