<<Esagerando? Credi veramente che io stia esagerando?!>> Min-jee piangeva mentre pronunciava queste parole dal tono preoccupato a suo marito, da diversi minuti stavano discutendo seduti al tavolo della cucina, parlavano fitto, per non farsi sentire dalle due figlie che dormivano al piano di sopra.
<<Ti ricordo che nostra figlia poco fa, a cena, ha strappato con le mani il dente da latte che le dondolava e con tranquillità lo ha appoggiato davanti a lei. Questo non è un comportamento normale per una bambina che perde il primo dentino, dovrebbe essere confusa e spaventata.>> Continuò la donna, prendendosi la testa fra le mani, lasciandosi scappare qualche singhiozzo di tanto in tanto.
<<Ha solo sette anni, non è normale, lo capisci, Do-hyun?>>
Il marito sospirò e chinò il capo, ammettendo silenziosamente che effettivamente Ye-sol era una bambina fuori dal comune.
<<La voglio portare da uno psicologo>>
"Dovrò stare più attenta, sono una stupida" Pensò Morgan, che aveva sentito tutta la conversazione nascondendosi in cima alle scale, non poteva certo permettersi di far insospettire i suoi genitori. Ma lei non si ricordava come una bambina di sette anni dovesse comportarsi e aveva una intelligenza emotiva troppo elevata per passare inosservata. Un giorno facendo i calcoli si rese conto di avere già venticinque anni. Ironico, per una volta dimostrare meno anni dell'età che realmente aveva non era positivo per lei.
La sentenza era stata data e così, per un periodo, Morgan frequentò uno psicologo. Era un uomo di mezza età piuttosto robusto, una pronunciata stempiatura e degli occhiali a mezzaluna poggiati sul naso.
La prima volta che entrò nel suo studio accompagnata da Min-jee, quello che colpì maggiormente Morgan fu la moltitudine di disegni appesi alle pareti, alcuni ritraevano paesaggi, altri ritratti, altri invece erano veri e propri mostri, figure oscure partorite dalla mente di qualche bambino che era o era stato in cura dal Dottor. Kim.
<<Allora, cosa vi porta qui oggi?>> le fece accomodare sulle sedie davanti alla scrivania e rivolse ad entrambe un sorriso.
<<Vede, Ye-sol è una bambina particolare>> Sua madre sembrava nervosa e per la prima volta da quando era rinata, Morgan, si sentì in colpa nei confronti di Min-jee. La bambina tenne lo sguardo basso mentre la donna a fianco a lei esprimeva tutte le ragionevoli preoccupazioni che aveva nei suoi riguardi. Disse quanto non fosse mai stata affettuosa con lei o socievole con i suoi coetanei.
Se solo avesse saputo che sua figlia non aveva proprio niente a che fare con i bambini della sua età...
Morgan si torturava le mani e si morse il labbro a sentire quelle parole, non voleva ferire o far preoccupare nessuno, voleva solo tornare a casa.
"Min-jee è veramente una brava mamma, mi dispiace che le sia capitata una figlia rotta come me, non se lo merita." Sentì gli occhi inumidirsi mentre pensava queste parole.
<<Grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni signora Moon, ora se non le dispiace vorrei fare due chiacchiere con Ye-sol in privato>>
Per un interminabile momento Morgan pensò di dire tutto allo psicologo e liberarsi di questo peso
"Certo, è un ottimo modo per finire nel reparto di neuropsichiatria infantile" rise internamente, il suo segreto doveva rimanere tale e lei doveva attenersi al piano.
Le sedute con il dottor Kim continuarono per un po', almeno finché tutti si convinsero che Ye-sol non aveva nulla che non andava, Morgan fu molto brava ad ingannare tutti quanti.
A scuola era la prima della classe, d'altronde lei aveva già studiato quelle cose una volta, negli Stati Uniti. Le insegnanti la lodavano continuamente, dicevano a Min-jee e Do-hyun quanto la loro bambina fosse avanti rispetto alle sue coetanee e che sicuramente da grande avrebbe potuto iscriversi alle migliori scuole di tutta la Corea. Da un lato Morgan si beava di questi complimenti, nella sua vecchia vita non era mai stata considerata intelligente dalle sue insegnanti che al contrario la trattavano con sufficienza o come qualcuno con cui avevano gettato la spugna, un caso perso, dall'altro lato le dispiaceva perchè sapeva che non avrebbe continuato la sua vita qui e che tra qualche anno sarebbe tornata dalla sua vera famiglia.

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Nasci, cresci, nasci
Genel KurguImmaginate di nascere, poi morire e poi nascere di nuovo. Tutto sembra nuovo e senza senso per Morgan che ha un solo obiettivo: tornare dalla sua famiglia.