7. Prova di coraggio

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Jasmine

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Jasmine

Ci troviamo tutti in un ristorante dopo la partita per festeggiare. Alla mia destra ci sono Marisól e Balde e alla mia sinistra c'è Gavi,intento a spiegarmi la sua nuova situazione amorosa

«Gavi sei piccolo per pensare a certe cose» mi prendo gioco di lui

«Dovete smetterla tutti di trattarmi come un bambino! E poi tu sei più grande di soli 3 anni..» si lamenta assomigliando veramente a un bambino

Con la sua faccia da angioletto Gavi ha metà Barcellona ai suoi piedi ma sembra essere cotto di una certa Beatriz che però lo odia

«Sei carino quando ti arrabbi» gli stringo le guance facendolo innervosire ancora di più

Scoppio a ridere e anche se cerca di trattenersi poco dopo ride anche lui

Qualcuno mi tira un calcetto da sotto il tavolo e mi immobilizzo quando scopro a chi appartiene. Pedro infatti è seduto davanti a me che mi guarda infastidito

Faccio un cenno come per chiedergli cosa succede e lui mi fa cenno di uscire fuori. Così presa alla sprovvista prendo la mia borsa e avviso Marisól che esco a fumare una sigaretta

«Dove vai?» chiede Pablo e io lo rassicuro indicando la sigaretta,così dopo aver annuito si mette a parlare con Fermìn

Quando esco fuori dal ristorante il venticello riempie il mio corpo di brividi e poco dopo sento dei passi dietro di me così mi giro verso Pedro

«Potevi anche chiedermelo più gentilmente »
lo punzecchio accendendomi la sigaretta

«Mi sembravi abbastanza occupata» dice con tono infastidito e io accenno un sorrisetto

«Sei geloso del tuo migliore amico?» continuo a provocarlo vedendo la sua vena pulsare

«Nah,non sono geloso di Pablito,solo che volevo un po' più di attenzioni da parte tua,mi hai ignorato tutta sera»

Le sue parole non mi infastidiscono,ma mi fanno sorridere e scelgo di avvicinarmi a lui

«Scusami,hai ragione»

Lui sospira e con un braccio mi avvicina ancora di più a lui,lasciando il suo braccio attorno al mio collo

Il suo calore è confortevole e il silenzio con lui non pesa mai. Ormai sono 2 mesi dal nostro primo sfortunato incontro ed è passato quasi un mesetto da quando abbiamo iniziato a uscire in gruppo

Con Pedro è tutto spontaneo e ogni nostra conversazione mi lascia sempre con un po' di amaro in bocca perché finiscono sempre troppo presto

Infatti in questo mese ho realizzato che il tempo con lui sembra essere sempre troppo poco,sono poche le occasioni in cui riusciamo a stare insieme,un po' perché ho iniziato a uscire insieme al gruppo da poco e un po' perché io e Pedro non avremmo dei reali motivi per trovarci da soli

Però mi piacerebbe. Mi piacerebbe passare una serata solo io e lui,sentire per più tempo l'effetto che mi fa. Perché quando sono con Pedro provo sempre mille emozioni contrastanti,ma nessuna di questa è negativa

«Comunque ti ho notata prima con Xavi,come mai vi conoscete?»

Sospiro senza esserne sorpresa,dovevo aspettarmi questa domanda,ma stranamente non mi pesa troppo rispondergli

«Ricordi cosa ti ho raccontato sul mio rapporto con il calcio?»

Lui annuisce iniziando a giocare con i miei braccialetti

«Lui fa parte dell'ambiente che le persone mi hanno rovinato. L'ho conosciuto prima che succedesse ed è sempre disponibile con me,è come se fosse uno zio che non vedo quasi mai,ma so che c'è se ne ho bisogno »

Vedo gli sforzi che fa per cercare di non farmi troppe domande che potrebbero essere scomode e lo apprezzo

«Pedro io vorrei farti capire di più di tutta questa situazione,ma per il momento è ancora una ferita aperta e non ne parlo mai con nessuno...»

Il suo tocco si interrompe e la presa intorno a me si fa un pochino più forte

«A me non pesa Jasmine,certo vorrei sapere tutto su di te ma per il momento mi bastano questi squarci della tua vita,significa che ti stai iniziando a fidare di me e questa è la cosa più importante»

Gli sorrido guardando i suoi occhi nocciola,e ho l'impulso di raccontargli tutto quanto. Perché me ne sono andata da Madrid,perché conosco tutte quelle persone,perché non uso i social

Però so che mi serve tempo per farlo,e ho bisogno di conoscerlo meglio

Restiamo di nuovo in silenzio abbracciati seduti su un muretto,io con la testa sulla sua spalla e le sue mani che disegnano dei cerchi immaginari sulla mia pelle

«Io non vorrei spaventarti Jasmine,ma c'è una cosa che vorrei chiederti...»

Sembra agitato,anche se cerca di mascherarlo così lo incito a proseguire

«A me piacerebbe conoscerti,solo io e te,sono stanco di accontentarmi di due parole a qualche festa»

Le sue parole mi sorprendono in positivo

«Mi stai chiedendo un appuntamento Pedro?» ghigno per mascherare la felicità che sto provando

Lui vede il lampo di sfida nei miei occhi e sta al gioco

«È un appuntamento,alla fine ho ceduto per primo io ma sono sicuro che se avessi aspettato ancora un po' di tempo me lo avresti chiesto tu...»

Ridacchio alle sue parole e mi stringo a lui

«Non penso proprio... »
«Però va bene,mi fido di te,cerca di organizzare qualcosa di non troppo romantico» gli lascio un pizzicotto e lui finge che gli abbia fatto male lamentandosi come un bambino

«Sembri Pablito» lo prendo in giro e lui spalanca la bocca

«Questo non dovevi dirlo...» e pochi secondi dopo me lo ritrovo addosso mentre lo prego di smetterla di farmi il solletico

Dopo aver rischiato di cavargli un occhio finalmente mi lascia libera e quando lo fa stiamo ancora ridendo

«Comunque fidati di me,ti sorprenderò..» dice mentre si alza per  porgermi la mano

«Vediamo» accetto la sua mano e ci alziamo entrambi in piedi,ritrovandoci faccia a faccia

«Cosa ne dici se mi dai un altro abbraccio come quello di oggi quando ti sei complimentata con me? Giusto per complimentarti per il mio coraggio»

La scena è comica ma allo stesso tempo tenera e così lo accontento fiondandomi su di lui

«Ti sto viziando un po' troppo Pedro...» sorrido nell'incavo del suo collo e lo sento fare lo stesso

«Non smettere mai»

E così ci incamminiamo entrambi dentro il ristorante,ancora con due sorrisi da idioti stampati in faccia

È sempre così con lui,non c'è volta in cui non torno sorridente.

Pedro González mi sta rincoglionendo è ufficiale

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