10 Intimità

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Pedro

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Pedro

La serata sta proseguendo nel migliore dei modi. Siamo qui da un ora ormai e quei bicchieri di vino che ci siamo concessi come "sgarro" stanno iniziando a fare effetto e siamo molto più sciolti

Infatti mi sono spostato dal suo lato e le sto accarezzando le spalle mentre un mio braccio è attorno a lei

«Pedro vuoi sapere una cosa?» chiede iniziando ad accarezzarmi a sua volta e io annuisco

Vorrò sempre sapere tutto di te

«Non stavo cosi bene da mesi,forse anni»

La sua confessione mi fa provare una fitta allo stomaco non indifferente,e improvvisamente mi sembra di essere tornato alle medie,alle mie prime cotte

«Vale lo stesso per me,dico davvero. È diverso quando siamo insieme» le dico lasciandole un bacio sui capelli che profumano di fiori

«E vorrei che tu stessi sempre cosi,perché quando siamo insieme e sento la tua risata e poi ti guardo,vedo i tuoi occhi brillare e li vorrei vedere sempre cosi. Brillare felici però,non stanchi e spenti»

La sento sospirare e poi la vedo girarsi tra le mie braccia per incrociare il mio sguardo

«Credo di essere abbastanza pronta...»

La guardo confuso «Per cosa?»

«Per raccontarti una parte di me che non sa nessuno,solo Marisól.»

Io spalanco gli occhi sorpreso e felice che finalmente si stia iniziando a fidare

È dal primo momento che volevo questo.

So quanto sia difficile per lei fidarsi,me l'ha confidato Marisól. Ma mi ha detto anche che devo apprezzare momenti come questi,perché significa che si fida cosi tanto da parlarmi di lei.

Le presto tutta la mia attenzione e prendo una delle sue mani tra le mie,come per darle forza

«Se non te la senti Jasmine non ti devi preoccupare,dico davvero,c'è ancora tantissimo tempo» provo a tranquillizzarla ma lei sembra decisa

«Non so se in queste settimane ti sei mai chiesto perché io non utilizzi i social,o perché sono qua da poco tempo in una città nuova,oppure ti sei sicuramente chiesto cosa c'entrassero i miei aneddoti sul calcio...»

«È una parte della mia vita che tengo nascosta il più possibile,finché la cosa non è inevitabile e vorrei che fosse cosi. Ti ho parlato di mio padre e del nostro strano rapporto,ma non ti ho mai detto chi è perché temevo una tua reazione»

«Sono la figlia di un allenatore,non è Xavi,prima che inizi a farti strani pensieri e non me la sento ancora di dirti chi è però posso raccontarti qualcosa»

«All'inizio eravamo la famiglia perfetta. Due genitori che si amavano e si rispettavano,ognuno con il proprio lavoro e le proprie passioni,due sorelle e un fratello. Abbiamo girato un bel po a causa del lavoro di mio padre ma quando ero piccola non mi è mai pesato,forse perché non capivo realmente...»

«Però poi è successo e ho iniziato a capire.
Ho iniziato a capire il nervosismo di mia madre,quando non appena finiva un trasloco doveva già iniziarne un altro. Ho iniziato a capire che mio padre non era assente solo quando allenava,ma anche a casa.»

«E lo ha capito anche mia mamma,infatti si sono separati e lui poco dopo si è trovato una nuova compagna. Non ho mai avuto nulla  contro la sua nuova compagna,ma da quando si è messo con lei ha iniziato a creare un muro tra di noi. Praticamente non esistevo più,e se esistevo era solo per sentirmi dire che non ero come i miei fratelli,che ero grande e che lui non aveva più tempo per correre dietro a me»

«Così sono andata a vivere con mamma,ma non è bastato,perché lei si è ammalata qualche anno dopo e non era più in grado di prendersi cura di me,quindi sono tornata a vivere con lui.»

«Mi ricordo che una sera abbiamo avuto una forte litigata,io gli ho urlato in faccia quanto mi facesse stare male il suo comportamento e lui è rimasto impassibile e mi ha semplicemente indicato la porta dicendomi che per lui io non esistevo più. Così sono tornata a vivere in Italia,questa volta insieme a mia zia»

«In questo modo sono riuscita a stare vicina anche a mia mamma che purtroppo mi ha lasciata pochi mesi dopo,e da lì ho ripreso in mano la mia vita. Mi sono trasferita qui insieme a Marisòl che non mi ha lasciata mai da sola nemmeno per un momento in tutti questi anni e poi ho conosciuto te,in modo del tutto casuale,e ora ti sto raccontando la parte più fragile di me»

Quando finisce il suo racconto abbiamo entrambi gli occhi lucidi. Lei perché come ha detto è ancora una ferita aperta,e io invece sono emozionato ma allo stesso tempo scosso e senza parole.

Emozionato perché si è fidata così tanto di me da raccontarmi tutto questo,e scosso perché non avevo mai capito realmente quanto dolore nascondesse e quanto ne aveva già sopportato.

Non ci penso due volte quando la stringo tra le mie braccia,cosi forte che mi sembra di doverla proteggere dal mondo

«Sei speciale Jasmine,non hai idea di quanto mi hai reso felice raccontandomi questa parte di te,che ai miei occhi ti ha resa ancora più incredibile,perché sei fortissima.»

«Hai 24 anni e hai sopportato tutto questo da sola e nonostante tutto sei rimasta pura e genuina,senza farti rovinare dalla cattiveria e dal rancore»

«Posso solo dirti grazie per esserti fidata di me,e in qualunque momento e per qualsiasi cosa tu potrai sempre contare su di me d'ora in poi. Anche se non hai voglia di parlare e vuoi semplicemente compagnia,se tu mi chiami io ti prometto che staremo in silenzio,ma insieme» le bacio la mano che stringevo ancora tra le mie e lei mi rivolge un sorriso sincero

Pochi secondi dopo è lei ad aggrapparsi al mio collo abbracciandomi

«Mi fido di te Pedro,e non è una cosa da poco. Tutte le cose che mi dici o che fai sono speciali per me,hanno un significato in più quando le fai tu»

Sorrido appoggiando la mia fronte contro la sua,vorrei baciarla ma so che nonostante  il momento perfetto è meglio aspettare

Per quanto io desideri baciarla ci saranno altre occasioni,ora lei mi ha aperto il suo cuore e io voglio dimostrarmi all'altezza.

Così restiamo seduti abbracciati ancora un ora,le racconto di Pedro e non di Pedri,il calciatore del Barcellona. Le racconto di Tenerife,di mamma papà e Fernando. Le racconto dei miei amici,della mia infanzia

E ridiamo per tutto il tempo,come due bambini spensierati,fin quando non la lascio sotto casa

«Ci vediamo presto Pedrito» mi saluta lasciandomi un bacio sulla guancia

«Più presto possibile» le rispondo facendola ridere e mi fa un cenno prima di aprire il cancello di casa

Ma poi si blocca e sembra ripensarci,infatti torna indietro e io abbasso il finestrino guardandola confuso

Lei si sporge per baciarmi di nuovo una guancia e mi sussurra «Scrivimi quando arrivi a casa» per poi sparire dietro il cancello

E cosi faccio,le scrivo un messaggio per avvisarla del mio ritorno e poi mi metto a letto in vista dell'allenamento di domani

Chiudo gli occhi rivedendo i suoi capelli biondi e i suoi occhi blu,che per la prima volta mi sono sembrati felici stasera.

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