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"perché non risponde maledizione" stavo provando a chiamare Charles da almeno mezz'ora ma niente, non mi rispondeva ne hai messaggi ne alle chiamate.

Avevo finito l'esame e tutto sommato era andato bene ora dovevo solo aspettare il voto.
Ero in macchina con Edward che fortunatamente mi copriva, infatti aveva preso la mia valigia e mi stava portando in aeroporto.
"ti devo un favore" mi sorrise guardandomi dallo specchietto
"non si preoccupi, l'importante è che l'esame sia andato bene e che suo padre non la scopra" gli sorrisi e poi scesi dalla macchina.

"ecco a lei signorina, stia attenta"
"tranquillo ormai sono grande" sorrise nel sentire questa frase
"sarà sempre una bambina signorina Sky"
"ci vediamo tra qualche giorno Edward" lo salutai con un bacio sulla guancia e poi corsi dentro per fare i controlli e andare al mio gate.

Ero seduta sulle poltroncine mentre tutti si mettevano in fila per salire sull'aereo, non capirò mai quelle persone. Presi il telefono per richiamare Charles
"giuro che se ora non risponde mi sente" e come al solito squillò la segreteria
"senti mio caro Charles se non mi richiami entro 5 minuti ti giuro che appena ti vedo ti faccio passare sopra una macchina" lasciai un messaggio in segreteria sperando che lo ascoltasse ma dubito fortemente.

Mancava poco e sarei atterrata a Miami, avevo dormito tutto il tempo perché la sera prima l'avevo passata sui libri a ripetere fino all'infinito.
"Gentili passeggeri vi preghiamo di allacciare le cinture e di rimettere i dispositivi elettronici nei vostri bagagli" finalmente stavamo per atterrare e avrei potuto riaccendere il telefono e vedere le chiamate perse da parte di Charles.

"che cosa?!" non mi aveva chiamato neanche un secondo, io giuro che quello lo sotterro. Ero appena scesa dall'aereo e stavo cercando un taxi per arrivare da quell'egocentrico che se non aveva rispettato il patto giuro che sarebbe finita male per lui.

"signorina sta bene? il volo è andato male?" guardai il taxista che stava guidando verso l'hotel.
"mi crede se le dico che un egocentrico rompi scatole mi ha abbandonato in una città che neanche conoscono e non mi chiama neanche?" lui si mise a ridere
"è il suo fidanzato?" mi misi a ridere per la battuta
"piuttosto di fidanzarmi con lui mi farei suora"

Divenne serio e questo mi spaventò un pochino
"le posso dire una cosa?" annuii
"signorina tra l'odio e l'amore c'è un filo sottile che si può spezzare in poco tempo"
"mi creda signore quando le dico che quel filo non si spezzerà mai perché ci siamo conosciuti in circostanze terribili ed è mio padre che vuole tutto questo quindi no grazie" mi guardò dallo specchietto e mi sorrise comprensivo

"mi spiace signorina per la sua situazione e spero che si sitemi" gli sorrisi e poi mi accorsi che eravamo arrivati all'hotel.
"la ringrazio e buona giornata"
"buona giornata a lei" presi la valigia ed entrai nella hall dell'hotel. Mi guardai in giro per cercare la reception e mi persi in tutta la bellezza dell'hotel.

Mi incamminai verso il ragazzo dietro la reception per fare il check-in
"salve sono Sky Morrison" lui mi guardò sorridendo
"prego la sua camera è all'undicesimo piano la 1105" gli sorrisi un po' stranita visto che già sapeva la mia camera
"grazie" andai verso l'ascensore e schiacciai il numero 11.

Appoggiai la tessera sul lettore e mi uscì la lucetta verde, sorrisi e aprii la porta.
"che cazzo?!" mi tappai la bocca per la brutta parola che avevo detto. Presi subito il telefono e chiamai Charles
"ti giuro che se non rispondi" ecco di nuovo la segreteria
"dannazione Charles!!" se era opera sua questa cosa non sarebbe finita bene.

Lasciai la valigia in camera e mi recai fuori dall'hotel alla ricerca di un taxi per andare nel paddock. Non sapevo neanche come entrare dato che non avevo neanche un biglietto.

"salve mi scusi sono con Charles..." non mi ricordo il cognome cavolo
"signorina ha un biglietto?"
"ecco è questo il problema non ho proprio niente ma le posso giurare di essere qui con Charles, sono Sky Morrison" lui mi guardò sempre nello stesso modo

"scusa sei Sky?" mi girai verso una voce femminile, aveva una maglietta della Ferrari
"si sono io" lei sorrise
"è con me" riuscii ad entrare grazie alla ragazza di cui non sapevo neanche il nome
"grazie mille sono Sky" mi sorrise
"piacere Emma"
"dove stiamo andando esattamente?"
"da Charles" alzai gli occhi al cielo
"adesso mi sente, l'avrò chiamato almeno 50 volte e neanche si è degnato di lasciarmi un messaggio, in più mi ha abbandonato e se non ci fossi stata tu non so come avrei fatto ad entrare" si stranì

"lui adesso sta"
"cosa sta facendo adesso?" mi guardò come se avessi 4 teste
"tu non sai niente?"
"che cosa dovrei sapere scusa?" lei non disse nulla aumentò solo il passo e io la seguii a ruota curiosa di sapere cosa stava succedendo.
"aspettami qui" non riuscii a dirle niente perché partì lasciandomi da sola in mezzo a tante persone che parlavano tra di loro, bevevano champagne e guardavano lo schermo che mostrava le varie scuderie.

"Sky piacere sono Andrea" mi girai verso il signore se così si poteva dire visto che sembrava giovane.
"piacere" gli strinsi la mano
"vieni guardiamo le qualifiche"
"mi scusi se le sembrerò scorbutica ma mi state portando da una parte all'altra tranne che da Charles, nascondete qualcosa e odio i segreti quindi se parla ora mi fa un piacere e iniziamo questa conoscenza, perché si ho la sensazione che non finirà qui il nostro incontro, con il piede giusto" sorrise, ma che hanno di strano qui le persone

"non sei come ti aveva descritto Charles sei molto meglio" feci un sorriso tirato
"lo prendo come un complimento"
"Charles ora è un po' impegnato e non spetta a me parlare quindi goditi le qualifiche e poi parlerai con lui" annuii un po' titubante ma lo seguii.

————

Stava arrivando, sentivo delle voci in lontananza che si facevano sempre più vicine
"dai cambiati che non è finita qui c'è ancora domani" Charles aprì la porta e appena alzò lo sguardo mi vide appoggiata al tavolino dentro il suo stanzino, avevo le mani attaccate al tavolino in parte ai fianchi e lo guardavo con uno sguardo infuocato.

"oh sei arrivata" stava scherzando vero?
"Charles" tuonai il suo nome e lui si girò verso di me
"Sky" feci un piccolo sorriso ironico
"non fare lo spiritoso con me" lui sbuffò
"quando avevi intenzione di dirmelo eh?"
"che sono un pilota di F1? Siamo a Monaco tutti mi conoscono"
"beh io no"
"e quindi? dovevo venire lì, prenderti la mano e dirti 'Sky scusami tanto ma sono un pilota di F1'" lo guardai quasi schifata dal suo atteggiamento da strafottente

"non fare lo strafottente con me, non funziona. Ti ho chiamato mille volte e tu non ti sei degnato neanche un secondi di richiamarmi" lui alzò le mani in modo teatrale
"beh scusami principessina se non ti ho richiamato ma ero abbastanza impegnato"
"si impegnato a giocare con delle macchine" in un secondo mi raggiunse facendo scontrare i nostri visi
"senti principessina se vuoi andartene quella è la porta e non sarò io a fermarti. So bene quali saranno le conseguenze se tu lascerai questo dannato posto ma non mi importa, preferisco commettere un altro errore piuttosto che stare qui con un'egoista del cazzo"

Perché un altro errore? Che cosa aveva commesso di così tanto grave da finire qui con me?
"finita questa gara chiuderemo i rapporti così nessuno dei due avrà più problemi" mi liberai da lui per uscire dal suo stanzino ma mi fermò
"ti ricordo che mi devi un favore" non dissi nulla e uscii da quella stanza con mille dubbi in testa.

Che cosa nascondeva Charles Leclerc?

Un obbligo, Mille responsabilità /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora