13.

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"Balli tutta sola?"

Era un bel tipo, alto, capelli castani, occhi marroni, molto semplice, non era da una storia seria ma solo da una notte e via.
"a quanto pare si" misi le mani in torno al suo collo e iniziammo a ballare insieme.

Le sue mani iniziarono a scendere sempre di più fino ad arrivare alla zona lombare, iniziò a mettere le dita dentro i jeans senza esporsi oltre. Non dissi nulla, mi schiarii solo la gola e abbassai lo sguardo.

Mi avvicinava sempre di più a lui e sentivo una presenza non molto carina sul mio addome, le sue mani iniziarono ad intrufolarsi sempre di più dentro i jeans, allora cercai di liberarmi ma lui mi teneva stretta a se
"dove credi di andare tesoro?" si era avvicinato al mio orecchio e iniziò a farmi dei baci sullo zigomo fino a scendere sul collo.

Cercavo di spingerlo via ma era più forte e grosso di me
"lasciami andare" lui non mi ascoltò ma poco dopo sentii una presenza dietro di me e credo anche il ragazzo in questione perché alzò lo sguardo
"che diavolo vuoi tu?"
"che ne dici di andartene?" Charles...

"e tu chi saresti? Lei è la mia puttana cercatene un'altra" come diavolo mi aveva chiamato sto cretino?
"non te lo ripeto lasciala" il tipo mi lasciò andare e alzò le mani in segno di resa
"d'accordo tutta tua ma ti consiglio di cambiare" giuro che lo faccio fuori
"non sono affari tuoi" dopo queste ultime parola Charles mi prese per mano e mi portò un po' più lontano.

"Grazie" abbassai lo sguardo imbarazzata
"hai idea di quello che poteva succederti?" era arrabbiato, ovviamente Charles Leclerc se non si arrabbiava non era contento
"perché sei arrabbiato ora maledizione"
"ti ha messo le mani addosso e solo perché volevi farmi ingelosire" mi misi a ridere
"farti ingelosire? Non siamo alle elementari Charles, non voglio farti ingelosire"

Non disse nulla, mise le mani sulla mia schiena e mi attirò a sé iniziando a ballare
"non muoverti, c'è un fotografo che continua a seguirci. Stai al gioco" misi le mani in torno al suo collo e lo assecondai

Eravamo tutti e due incantati nei nostri occhi, stavamo semplicemente ballando e godendoci quel momento di pace
"scusami se ti ho urlato contro" sorrisi appena
"tranquillo" nessuno dei due aveva intenzione di spostare lo sguardo
"stai bene?" annuii e poi appoggiata la testa sul suo petto

"Charles"
"mh?" alzai lo sguardo ed eravamo più vicini di prima, sentivo il suo respiro caldo su di me
"devo dirti una cosa"
"può aspettare" io negai con la testa
"Stellina, nessuno dei due è lucido ora quindi stai un po' zitta e balla" rimasi scioccata per le sue parole
"Charles!!" gli diedi uno schiaffetto sul braccio scatenando la sua risata.

In un colpo mi fece girare appoggiando il bacino sul mio sedere, mise le mani sui miei fianchi e avvicinò il suo viso al mio orecchio. Sentivo il suo respiro caldo sul collo
"Charles..." lo richiamai
"Si Stellina? sei per caso in imbarazzo?" perché faceva così?
"Neanche per sogno" lo sentii sorridere sul mio collo, ci lasciò un bacio leggero lasciandomi dei brividi.

Stavamo ballando insieme, dimenticando tutto ciò che era successo da quando ci eravamo incontrati. Eravamo semplicemente io, lui e la musica che faceva da sfondo.
"dopo ritorneremo come prima vero?" lo sentii sospirare sul mio collo
"tu non stai mai zitta vero?" feci un piccolo sorriso
"dimenticheremo tutto e ritorneremo ad urlarci contro?"
"Sky" mi rimproverò e io mi girai confusa.

"non guardarmi così Charles"
"così come?" mi guardò stranito e nel frattempo faceva vagare le mani su tutta la mia schiena provocandomi dei brividi
"come se..." come se fossi la più bella
Non dissi nulla, infatti lui stava aspettando ma io mi staccai
"scusami" iniziai a camminare il più velocemente possibile verso l'uscita.

Appena aprii la porta l'aria fresca di quella sera mi colpì in pieno viso dandomi una sensazione di sollievo.
Non sarei riuscita a stare dentro un minuti di più insieme a Charles. Dovevo dirglielo, perché se l'avesse saputo non si sarebbe comportanti così.

"Sky" mi girai
"Charles" mi avvicinai, presi un respiro profondo
"Andremo ad abitare insieme Charles, dopo la tua gara..." avevo gli occhi lucidi, lui d'altro canto era rimasto fermo immobile
"c-cosa?"
"Charles... ti prego" iniziò a mettersi le mani nei capelli e a girare per il parcheggio

"Tu lo sapevi e non mi hai detto niente?"
"volevo dirtelo ma tu-" mi bloccò
"io? Sky stai rovinando la mia vita. Da quando ti ho incontrata è iniziato ad andare tutto male, prima la gara, poi la camera, il fidanzamento e ora questo" non sentivo più niente.

Dentro di me sentivo solo i battiti del mio cuore aumentare, il respiro mancare e in sottofondo c'era la sua voce che mi urlava contro.
"SKY" appena urlò il mio nome ritornai alla realtà
"pensi che sia facile per me? Secondo te io voglio tutto questo? Se fosse per me io sarei-" mi bloccai. Non doveva sapere niente su di me o l'avrebbe utilizzato per ricattarmi o farmi del male

"tu saresti?"
"Niente, dimentichiamo tutto ciò che è successo. Non ricapiterà più, ci vedremo in Italia" mi girai e iniziai a camminare, non so bene di preciso dove ma il più lontano possibile da lui.

————

Erano passati 3 giorni dall'ultima volta che avevo visto Leclerc e oggi dovrò fingere davanti a tutti che noi due siamo una coppia.

Quella sera ero ritornata a casa da sola, non volevo disturbare Sophie ed Eric quindi con un semplice messaggio le avevo detto che sarei tornata a casa da sola e che le avrei spiegato tutto il giorno dopo.

Come mi aspettavo il giorno dopo si era presentata a casa mia pronta a sapere ogni cosa e io da brava migliore amica le raccontai tutto, e con tutto intendo dire proprio tutto.
Passai dal mini litigio con Charles, al deficente e di nuovo a Charles. Non disse molte parole, almeno non nei confronti di Charles ma per l'altro ragazzo ci andò giù pensate.

Di Charles aveva semplicemente detto che era un Eroe sotto forma di coglione, parole sue non mie.
Mi raccontò di Eric e di quanto fosse un principe e io concordai con lei sapendo già che sarebbero finiti insieme.

Eravamo sull'aereo della scuderia Ferrari che ci portava in Italia, precisamente in Emiglia Romagna a Imola. Con noi c'era Andre, il preparatore atletico di Charles, Fred e qualche membro del team di Charles.

Non avevo fatto parola con nessuno se non con Andre che era sempre gentile con me. Charles non mi aveva neanche rivolto uno sguardo e sinceramente meglio così anche se non so come avremmo fatto dopo con tutte quelle persone.

"Stiamo per atterrareeee" risi per l'euforia di Andre e in neanche 15 minuti eravamo atterrati sulla pista.

Mentre scendevo le scalette sentii dietro di me la presenza di Charles
"pronta a fingere?" mi girai verso di lui
"dipende se non ti rovino ancora di più la vita"
"peggio di così non credo" mi prese la mano e si stampò su un bel sorriso sapendo che c'erano i fan in torno.

"non farti strane idee Sky"

Sapevo che sarebbe tornato tutto come prima e lo speravo ma non avrei mai pensato che sarebbe stato peggio di prima.

Un obbligo, Mille responsabilità /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora