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Eravamo in ascensore insieme agli altri membri del team che scesero dopo qualche piano.
"a che piano sei tu?" mi girai verso Charles
"al tuo stesso piano a quanto pare" notai il pulsantino rosso che Charles aveva appena schiacciato.

Le porte dell'ascensore si aprirono e Charles mi fece passare per prima
"grazie" lo ringraziai e iniziai ad incamminarmi verso la mia stanza.
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Arrivai davanti alla porta e notai Charles fermarsi in mezzo al corridoio

"tutto bene?"
"ci hanno dato ancora la stessa stanza" chiusi gli occhi per non scoppiare in un pianto di stress davanti a lui. Charles si avvicinò alla camera
"entriamo dai" presi un bel respiro e aprii la camera.

"senti io... prenderò un'altra camera" Charles si girò verso di me
"non ti preoccupare ne cerco una io, tu stai pure qui"
"non hai tempo di cercarne un'altra, devi riposarti per incontrare i fan e fare le interviste  Io ho tempo" si formò un piccolo ghigno sul suo volto

"Stellina sei per caso preoccupata per me?" lo guardai male
"non iniziare Charles, non ho voglia dei tuoi stupidi giochetti oggi" lui alzò le mani in segno di resa
"d'accordo" chiusi gli occhi e mi portai una mano sulla tempia

"intanto lascio la valigia qui e vado a chiedere una stanza" lui annuì e io uscii dalla camera.
Avevo un mal di testa assurdo, ero stanca di stare ai giochi di mio padre.

Arrivai giù nella hall e mi recai subito alla reception
"Salve scusi, non è possibile avere un'altra stanza?"
"Mi dica il suo nome prego"
"Sky Morrison" scrisse il mio nome al computer e alzò lo sguardo
"mi spiace signorina Morrison ma non è possibile" come non è possibile?

"che cosa vuole dire scusi?" lei mi guardò con un sorriso dispiaciuto
"non è possibile darle un'altra stanza" il mal di testa sembrava fregarsene di tutta questa situazione e aumentava ogni minuti
"e perché non è possibile? La prego ho bisogno di una stanza"
"signorina la vorrei tanto accontentare ma non è possibile. Ho delle direttive da seguire" corrugai la fronte non capendo ciò che mi stava dicendo

"delle direttive? Da chi scusi?" lei sorrise timidamente
"mi spiace ma non posso proprio aiutarla" mio padre...
Quel sorriso lo crea una persona sola, e quella persona è proprio mio padre. Era riuscito a corrompere anche una ragazzina dell'Italia.

Con il cuore a mille e una rabbia indescrivibile tornai in camera da Charles.
Appena entrai chiusi la porta così forte che Charles uscì dal bagno spaventato
"l'hai trovata?" non gli risposi, stavo cercando di tranquillizzarmi e di regolare il respiro ma sembrava impossibile.

Le mani iniziarono a tremarmi e mentre tenevo una mano sul petto per ascoltare i miei battiti sentii gli occhi pizzicarmi. Per non far uscire le lacrime li chiusi e iniziai a fare dei respiri profondi
"Stellina che succede?" fermai Charles con una mano prima che si potesse avvicinare
"non ora Charles"

Mi girai dall'altra parte per non farmi vedere
"Sky" mi richiamò con un tono duro
"Charles basta. Non parlare ti prego"  la testa mi scoppiava, avevo la vista annebbiata dalle lacrime che cercavo di ricacciare indietro ma Charles come sempre non poteva farsi i fatti suoi
"mi vuoi spiegare che ti prende? Non puoi entrare in camera sbattendo la porta e poi non parlare" aveva alzato la voce, si stava arrabbiando come sempre.

"Sky rispondimi, se continuerai a fare così non potremmo mai andare d'accordo dannazione" mi girai verso di lui con ancora più rabbia di prima, avevo il cuore che andava così veloce che per un momento pensai che mi uscisse dalla cassa toracica
"vuoi sapere che succede? Mio padre ha ricattato anche quelli dell'hotel, nessuno mi darà un'altra stanza e io sono stufa di questa situazione. Tu credi che ti abbia rovinato la vita ma non sai niente di quello che sta succedendo nella mia" le lacrime iniziarono a scendere sempre più velocemente

"Sky io-" lo bloccai con una mano e con l'altra mi asciugai le lacrime
"per favore lasciami da sola" lui annuì
"andrò da Andre finché non troveremo una soluzione" non gli risposi abbassai solo lo sguardo e lui capì che era il momento di andarsene. Stava per uscire quando aprì di nuovo la bocca
"Sky" alzai lo sguardo
"se hai bisogno di qualcosa chiamami" feci un sorriso amaro

"non fingere che ora ti importi Charles sappiamo entrambi che stiamo solo recitando una parte"
"già..." uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle. Neanche il tempo di sentire la porta chiudersi che iniziai a piangere.
Mi stesi sul letto e poco dopo mi addormentai con le lacrime agli occhi.

Pov Charles
Bussai alla porta lentamente ma non ottenni risposta così usai la chiave credendo che non ci fosse nessuno dentro invece appena la aprii vidi Sky stesa sul letto rannicchiata su se stessa.

Mi scappò un piccolo sorriso e lentamente mi avvicinai a lei per non svegliarla
"perché siamo così Stellina?" le accarezzai dolcemente il viso spostando una ciocca di capelli biondi che le era caduta sul viso.

Sentii vibrare qualcosa nelle mie tasche, era Andre che mi diceva di muovermi se non volevo arrivare tardi.
Mi cambia velocemente senza disturbarla e poi uscii dalla camera silenziosamente

"tutto bene Charles?" annuii un po' insicuro e Andre se ne accorse ma non disse nulla perché sapeva che avrei parlato con lui quando mi sarei sentito pronto.
"Sky?"
"è in camera a dormire" aveva ancora i segni delle lacrime, sembrava così piccola e indifesa, poi invece se la vedevi di giorno era così forte, sicura di sé e con due occhi da far paura.

"Charles ci sei?"
"mh? si scusami, che cosa stavi dicendo?"  mi girai verso Sara che gestiva le comunicazioni
"ho detto che tra poco tocca a te, ti faranno alcune domande sulla monoposto, tu si neutrale d'accordo?" annuii e poi mi avviai verso il giornalista.

Mi aveva come sempre chiesto di come stava andando, se c'erano stati dei miglioramenti in questi ultimi giorni, di cosa ne pensavo del cambio tra Carlos e Lewis. Le solite cose insomma
"un'ultima domanda" sorrisi verso il giornalista
"ci sono giunte voci che c'è una ragazza qui con te, ci vuoi dire chi è"  merda e ora che cosa dico?
"Si è presente una ragazza, ma preferirei non parlarne" cercai di sorridere
"state insieme quindi?" ma che cosa voleva questo?

"siamo qui per parlare della stagione non di chi frequento se permette"
"oh si certo scusami Charles" sorrisi falsamente e poi me ne andai seguito da Sara
"Charles aspetta"
"che c'è?!" mi fermai sbottando
"volevo solo dirti che hai risposto nel modo corretto e vedrò di occuparmene io" le sorrisi e poi la salutai.

Dovevo parlarne con qualcuno o sarei impazzito.

Bonjour, spero che possiate perdonarmi per quest'assenza. Arriveranno altri capitoli in questi giorni e spero tanto che vi piacciano

Un obbligo, Mille responsabilità /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora