~SIXTEEN-parte 1~

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"Sono le 4" disse Jisung , guardando l'orologio
per la milionesima volta del giorno , poi
guardò i due amici eccitato.

"lavora per 6 ore e 12 minuti ancora. Ti
prometto che lo vedrai" Rise di lui Changbin.

"Dobbiamo finire questa prima di andare" , disse Chan , riferendosi alla canzone a cui
stavano lavorando.

Jisung mise il broncio e si sedette.

Un'ora dopo , ebbero finalmente finito la
canzone quindi uscirono dallo studio
con Jisung che li cerca di trascinare verso il
cat cafe ma i due lo fermarono.

"Non possiamo andare vestiti così" Rise Changbin , riferendosi ai vestiti e a cosa non avessero in faccia "lui sa chi siamo".

"Sembra che tu ti sia dimenticato che siamo ben conosciuti" Chan scosse la testa con un sospiro.

"Zitto e andiamo a casa così possiamo andare al cafe".

"Mi sto già pentendo di aver accettato" sospirò Chan seguendo Jisung che non smetteva di sorridere...questa felicità non la vedevo da un pò pensò

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"Chan posso-" Jisung venne zittito da Chan che gli lanciò una felpa delle sue.
conosceva troppo bene Jisung quindi sapeva cosa stava per chiedere "grazie".

"indossa anche questi" disse Chan con degli occhiali da sole neri in mano.

"Sembreremo stupidi".

"Sei tu che vuoi andare lì" disse Chan mentre Jisung camminava fuori dalla stanza per andare nella sua.

Dopo che ebbero finito di vestirsi aspettarono Changbin nel salotto.

"Bin?!" disse Jisung mentre vide che Changbin non si fosse cambiato dai shorts e la maglietta.

"Non mi sento bene credo che dovrete da soli. Scusate." spiegò ma Jisung non potè non notare il piccolo sorriso e l'occhiolino che diede a Chan.

Comunque, a Jisung non interessava cosa c'era tra i due in quel momento. Erano orami le 7 di sera e voleva solo andare al cafe.

"Spero ti senta meglio Bin! Bye" disse Jisung prendendo la mano di Chan per poi uscire dall'appartamento.

"Sai almeno dove stai andando?" Domandò Chan, cercando di farlo rallentare.

"so dov'è l'area generale"

"Guarda la posizione, ti stai comportando come se non sarà lì tra 3 ore" rise Chan ma non potè sentirsi un pò geloso.
Jisung sembrava così felice senza sapere nulla di quel tipo. Non sapeva nemmeno se dicesse la verità. Il fatto che lo stavamo per confermare gli metteva paura se così si poteva chiamare.

Jisung non gli parlerà stai tranquillo si ricordò Chan.

Jisung iniziò a rallentare quando si avvicinarono al cafe. Chan l'aveva notato ma aveva supposti che fosse solo perché stava guardando i nomi dei negozi per assicurarsi di non averlo passato. Ma erano proprio davanti al cafe.

Bias/ minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora