Cap.15- Dafne

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Seya, GIMS

La sala era dieci volte più grande del giardino dove avevamo danzato il primo giorno. E anche molto più lussuosa. Al centro campeggiava un tavolo di legno massiccio, da 12 posti, ornato con una tovaglia rossa e bianca, piatti di ogni tipo, forchette e coltelli, cucchiaini, bicchieri e calici, e al centro varie decorazioni tra cui un vaso di fiori lilla che riprendeva il mio vestito. La sala era illuminata dalla cupola in vetro, che faceva vedere il cielo al di fuori, e da delle enormi finestre sui lati, ornate a loro volta da lussuosi drappeggi rossi. I muri erano completamente affrescati, con disegni di caccia e divinità seminude, e negli angoli campeggiavano statue di marmo e oggetti d'oro. 

Era un sogno, ma il mio incubo. Il tavolo era completamente riempito di persone, tranne per due posti. A capotavola figuravano la Regina e il Re di Tainol, che mi stavano squadrando con cipigli interessati, mentre sfilavano al centro vari volti, di cui la maggior parte mi era sconosciuto. Tranne i 2 al centro, che purtroppo avevo già visto. Prima di tutti, la sorellina di Antares. Splendida nel suo abitino azzurro confetto, mi sorrideva placidamente, completamente ignara di che guerra si stesse svolgendo sotto i suoi occhi. Di fianco a lei stava, in un completo nero con camicia bianca leggermente slacciata, il ragazzo dei miei sogni.

Meglio incubi.

Antares mi stava osservando con i suoi occhi rossi, soffermandosi sullo spacco laterale del vestito e sull'acconciatura elaborata, e aveva un'espressione impassibile sul volto. Il completo gli stava divinamente, cingendogli le spalle grandi e forti, e il nero in contrasto con i suoi occhi lo faceva sembrare ancora più tenebroso, e affascinante al tempo stesso. Mi si mozzò il fiato quando, spostando gli occhi sul mio volto, fece un leggero cenno del capo incrociando il mio sguardo. 

Un cenno di apprezzamento. Strinsi i pugni, e distolsi lo sguardo da lui, soffermandomi sugli altri commensali. Di fianco al Re sedeva una coppia di anziani, entrambi molto eleganti e agghindati per la serata, composti e regali, che stavano sorridendo amorevolmente verso James. Vicino alla regina, invece, compariva un'altra coppia: la donna, sulla trentina, aveva i capelli viola legati in una coda alta, e indossava un vestito verde bosco. Era girata di spalle, ma la postura rigida mi faceva intuire che fosse anche lei un membro della famiglia reale. Di fianco a lei stava il marito, un uomo sulla quarantina con i capelli marroni e le spalle massicce, che incuteva un pò di timore. Sul retro del collo gli campeggiava un'aquila reale, con le ali spalancate, che gli cingeva anche il retro della testa. E infine, davanti a loro, campeggiavano altri ragazzi della mia età o giù di lì: una ragazza bionda e seria, con i lineamenti delicati e la pelle bianca, e un ragazzo con i capelli biondo-rossicci e le fossette, gli occhi verdi che mi scrutavano attenti.

Era la famiglia reale completa. Saranno venuti per la mia esecuzione pubblica- pensai, e un brivido mi attraversò la spina dorsale. Il silenzio che si era venuto a creare venne presto interrotto da James, che sorrise felice ed esclamò:" Buonasera a tutti, famiglia! Qui con noi ho portato la special guest di stasera, la 13!".

Il numero mi suonò stretto addosso, ma capii perchè doveva usarlo. Non potevano sapere che io sapevo il mio nome.

Detto questo, mi mise una mano dietro la schiena e mi sospinse in avanti, sorridendomi incoraggiante. Io mi aggrappai alle sue braccia per non cadere sui tacchi, e lo guardai terrorizzata.

"Andrà tutto bene, stai tranquilla" mi sussurrò lui, poi andò da sua madre e le diede un bacio sulla guancia, leggero e freddo come lei. Infine, si accomodò di fianco alla sorellina, lasciandomi un solo posto libero: di fianco ad Antares.

Sospirai e, pronta ad andare a sedermi, mi incamminai verso il mio posto, quando il Re mi fermò.

"Buonasera anche a te, cara. Sei favolosa stasera" mi disse, per poi alzarsi e baciarmi con galanteria il palmo della mano. Io mi irrigidii al suo tocco, ma distesi leggermente le labbra, per cercare di salvare le apparenze e non sembrare una che avrebbe preferito calarsi in una vasca gelata piuttosto che stare lì. Quando il Re tornò al suo posto, feci un breve inchino e mi avviai verso il mio posto.

The last piece of youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora