Cap. 17- Dafne

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Vois sur ton chemin- Techno mix- Bennet

Avevamo distrutto il tetto della stalla. Completamente. Il rumore assordante ci funse da diversivo mentre ci innalzavamo verso il cielo, allontanandoci dalla terra e dalle guardie sottostanti. 

Il grifone volava sicuro, e la sua forza si riversava dentro di me, facendomi sentire più potente e sicura. C'eravamo quasi. Mancavano solo gli altri grifoni davanti a noi.

Il grifone parve sentire il mio dubbio, così sbuffò, infastidito:" Umana di poca fede. Se non fossi stato sicuro di poterti salvare, non mi sarei palesato a te" disse, poi strinse le ali al corpo e si tuffò in picchiata contro gli altri grifoni. I primi cercarono di attaccarci, i becchi aperti, ma il mio grifone li fulminò con lo sguardo e si innalzò più in alto nel cielo, lasciandosi inseguire. Solo quando fu abbastanza in alto, si tuffò in picchiata su di loro e spalancò il becco in un ruggito spaventoso. 

Gli altri grifoni, non appena lo sentirono, batterono subito in ritirata e volarono di corsa verso gli altri grifoni, comunicando fra di loro. Li vidi cominciare a volare verso il palazzo, mentre i loro padroni cercavano di riportarli contro di noi, ma fu tutto inutile. Il mio grifone li aveva ammoniti, e loro avevano preferito non mettersi contro di lui. 

Non appena tutti i grifoni batterono in ritirata, alzai le braccia al cielo e gridai di gioia. Ero libera, finalmente. Mi misi a piangere di gioia, e le lacrime mi bagnarono il vestito lilla, unendosi al gelo dell'aria attorno a me, che le portava via col vento. Il mio grifone emise un ruggito di soddisfazione, poi spalancò le ali e virò leggermente, portandoci lontano.

Solo allora mi chinai su di lui e gli diedi una piccola carezza:" Grazie, mi hai salvato la vita. Come hai fatto a farli scappare così?" domandai, ancora incredula che tutto ciò fosse accaduto proprio sotto i miei occhi.

Il grifone rise, poi mi rispose nella mente:" Non sai proprio niente sui grifoni, vero, Umana?"

Io arrossii leggermente, colta in flagrante, poi scossi la testa. "Mi hanno cancellato la memoria. Non ricordo nemmeno chi sono" ammisi, e lo sentii trattenere il fiato sotto di me.

"Allora non ti ricorderai nemmeno il mio nome. Sono Dormugal, il Grifone d'Argento" annunciò, virando leggermente.

"Io sono Dafne. Dafne Warrior" mi presentai, ma lui rise sotto di me.

"Io so benissimo chi sei, Dafne. Sennò non ti avrei salvata, oggi. Non divento a caso il destriero del primo disperato che trovo per strada" sbuffò, ridendo della mia ingenuità.

"Dormugal, chi ero io? Come facevo a conoscerti?" domandai.

Lui ringhiò leggermente sotto di me, poi mi rispose:" Tu eri la Gwraig del mio Prescelto"

"E chi era lui?" domandai, ma Dormugal si zittì, stringendo i denti.

"Non posso rivelartelo, Umana. Appartiene al passato, ormai. Lui ha tradito la mia fiducia, e io mi sono slegato da lui. Ma a te, a te sono sempre rimasto fedele" mi spiegò, e io mi accontentai per il momento.

"Ora mi potresti spiegare qualcosa sui grifoni? Mi farebbe molto piacere..." gli chiesi, e Dormugal sbuffò, in protesta.

"Ti prego" lo supplicai, allora lui si decise a parlare.

"Siamo creature millenarie, nate all'alba dei tempi, quando l'Ilesyr era solo un unico pezzo di terra e noi eravamo i suoi unici padroni. Possiamo vivere anche 2000 anni, e siamo divisi gerarchicamente: ogni specie ha un proprio "leader"; che prende le decisioni più importanti, per esempio quando inizia la stagione dell'amore o della caccia, e tutti i leader si incontrano una volta all'anno per organizzare l'anno successivo e fare un conteggio totale di quanti siamo e quanti di noi si sono legati quell'anno. Difatti, noi grifoni senza un Prescelto possiamo usufruire di solo metà del nostro immenso potere: siamo costretti a condividere la mente e il potere intero con un umano, da cui dipendiamo. Quando nasciamo, sentiamo subito a quale umano siamo legati: non importa se esso è nato o meno, noi lo aspettiamo finchè non nasce, poi ci leghiamo a lui a vita. In caso l'attesa sia troppo lunga, abbiamo il diritto di legarci a un altro umano sulla stessa linea di sangue, che non ci garantirà la pienezza dei poteri, ma solo un 70%. In caso di morte del nostro prescelto, possiamo legarci a un altro della stessa linea di sangue, ma la nostra era d'oro arriva solo con il giusto prescelto. Ogni specie possiede un potere diverso: i Fulvus, dal pelo tendente al rossiccio, possono dare fuoco ai propri artigli, rendendoli un'arma letale, i Barbatus, dal pelo tendente al marrone scuro, possono prevedere il futuro, ma solo fino a un giorno davanti e solo se si trovano davanti la persona o il grifone che compirà l'azione, infine gli Aurus, con il pelo dorato, possono avvelenare i loro artigli" mi spiegò, e io immagazzinai il più possibile.

The last piece of youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora