Capitolo 3

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Capitolo 3

Passato

Luca

35 giorni che non vado più ogni giorno all'uscita di scuola, non passo più avanti la sua scuola di ballo, esco con Marta quando ho tempo, cioè quando non lavoro, o quando non devo stare con i miei amici, ogni tanto si lamenta che passo poco tempo con lei, ma almeno ci sto provando, e lei lo sa, quel giorno quando riuscivo a smettere di guardare Arya ha capito qualcosa, non mi chiede nulla, ha detto che avrà pazienza.

L'unica cosa a cui non ho rinunciato è spiare il tel di Francesco o rispondere al posto suo ad Arya, soprattutto quando è ubriaco, ultimamente è stato perennemente ubriaco, credo stia esagerando, stasera voglio parlare con lui, lo raggiungo al solito bar, e lo trovo che scherza con la barista, ormai è di casa qui,

<Ehi amico> mi siedo di fronte a lui,

<se non ci fossi tu... sarei sempre solo, gli altri durante la settimana non vogliono raggiungermi qui> e certo.. perché preferisco stare al garage a giocare alla play, escono solo il weekend,

<solo tu sei il mio amico di bevute...> ha ragione, ultimamente anche io ho esagerato, ma almeno sono sempre riuscito a portare entrambi a casa senza fare danni.

<non sono ai tuoi livelli però... che ne dici di rallentare? E magari provare a parlare con i tuoi? Digli cosa hai scoperto.. magari parlarne con loro ti farà sentire meglio...> lo guardo e vedo che diventa subito triste... continua a bere... <Luca non credo di riuscirci..> prendo anche la bottiglia e gli faccio compagnia, <va bene, ma puoi provare a bere di meno..>

<va bene.. andiamocene> prova ad alzarsi ma non ci riesce, lo aiuto e ce ne andiamo fuori, mentre ci avviciniamo allo scooter una macchina nera ci taglia la strada, mi blocco e reggo per bene Fra, mi rendo subito conto che è il padre di Arya, guardo subito dentro la macchina, e per fortuna lei non c'è.

<Salite entrambi in auto subito>

<cazzo zio, mi hai spaventato, ci vediamo domani adesso siamo un po' in ritardo> dice Francesco biascicando un po' le parole, ma lui non si muove, anzi, scende dall'auto e onestamente fa un po' paura, si vede che è molto arrabbiato. Tira Francesco per il braccio apre lo sportello, lo ficca con forza dentro l'auto richiude lo sportello e mi guarda, direi anche male, ma contraccambio il suo sguardo, poi vedo che apre lo sportello di dietro

<entra> una sola parola.. vorrei andarmene ma non voglio lasciare il mio amico da solo, senza dire nulla entro e mi chiude lo sportello dietro, poi lo vedo allontanarsi verso il bar da cui noi siamo usciti e torna poco dopo con una birra e due bottigliette di acqua, sale in macchina e avvia il motore, quando penso che ci stia accompagnando a casa devia e prende un'altra strada, si ferma e capisco che siamo dove lavora lui.

<scendete>

Faccio come dice e aiuto Fra, il padre di Arya va verso l'officina, apre la saracinesca, apre le luci, noi lo seguiamo in silenzio, poi lo vedo prendere delle sedie, Fra va in automatico a sedersi, lui si siede pure, ma io resto in piedi,

<Luca siediti sarà una lunga chiacchierata> ma io non lo faccio, non ho intenzione di sottostare a tutto ciò che mi dice.

<zio...> Fra cerca di parlare ma lui lo zittisce lanciandogli la bottiglietta d'acqua, <ti conviene bere> poi si gira verso di me, <tieni ne ho presa una anche per te... bevi>

<non c'è bisogno, ma grazie lo stesso Signore> gli faccio capire che sono molto più lucido di suo nipote ma lui mi ignora. Si apre la sua birra, si mette comodo e guarda soprattutto suo nipote, sembra che lo guarda con dolore, forse gli dispiace vederlo così si capisce perfettamente dai suoi occhi. <Allora ditemi un solo motivo valido per bere così tanto ed io non faccio nulla> fa segno ad entrambi,

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