Passato.
Arya
Ricordo di quella domenica, più o meno un anno dopo che io e lui ci eravamo già lasciati, lui stava già con la gallina n1. I nostri genitori erano amici da tempo, ma non c’era mai stata occasione d’incontrarsi dopo, io avevo sempre evitato, e dai racconti dei miei sapevo che anche lui.
Sono stata io a lasciarlo.
Si sono stata io ad avere il coraggio che lui non ha avuto.
Lo vedevo ogni maledetto giorno, perché io avevo iniziato il primo liceo e lui tutti i giorni era all’uscita della mia scuola, nonostante la sua scuola fosse lontana dalla mia, nonostante la sua fidanzata uscisse dal cancello opposto al mio, lui era sempre li, come facesse ad essere tutti i giorni, con gli amici, alle 13:30 li davanti è sempre rimasto un mistero, visto che avevamo lo stesso orario scolastico, anche se frequentavamo scuole diverse. Da quella famosa sera di un anno prima noi non avevamo mai più parlato. Quindi quando i miei mi dissero che l’indomani dovevamo passare la domenica a casa sua ero rimasta scioccata, non sapevo cosa fare per poter convincere i miei a lasciarmi a casa, non sapevo cosa dire, tant’è che mi ero inventata di tutto, febbre, mal di pancia, un compito in classe il lunedì successivo, avevo inventato di tutto, ma non ero riuscita a convincerli.
Non sapevo come fare, non potevo andare li, presentarmi come se nulla fosse, e se ci fosse stata anche la ragazza? oh..no..no.. no… no…. non è possibile.. non sono pronta, io non posso farcela, provo a ri-parlare con mia madre, e decido di dirle un minino di verità. Ok proviamo, vediamo se funziona, è la mia ultima chance. Vado nella sua stanza dove sta mettendo il pigiamino alla nana, chiudo la porta, cosi che nessuno possa sentire, e mi siedo sul letto.
Nella mia testa mi ripeto, respira e parla.. devi solo respirare e parlare senza metterti a piangere come una bambina capricciosa.
Respiro.. e
<mamma non posso venire domani, Luca... mi odia per delle cose successe tempo fa.., e in più se ci fosse anche la nuova fidanzata? Sai che imbarazzo? non che a me interessi qualcosa, chissà come si sentirà lei con me li, meglio evitare>
butto fuori tutta l’aria.. lei sospira...
<Luca non ti odia, amore non può odiarti>
si siede vicino a me, forse gli sto facendo davvero pena in questo momento, mi viene quasi da piangere, ecco lo sapevo, la solita, respira, non mi usciranno lacrime non adesso, stringo i pugni e respiro,
<tu non lo conosci, tu non sai>
<ovvio che non so, tu non mi racconti nulla, mi racconti solo ciò che ti conviene, ciò che non ti ferisce, solo ciò di cui non ti importa realmente, perché è più facile parlare di ciò che non ci interessa piuttosto che di ciò che ci fa soffrire, io sono tua madre, il potere delle madri è proprio questo, capire le cose che non ci vengono dette dalle nostre splendide figlie che sorridono sempre per non far vedere in realtà quanto in realtà sono tristi, tu fai cosi, sorridi sempre, sei capace di sorridere anche mentre i tuoi occhi piangono>
resto zitta.. non so cosa dirle.. continuo con il mio mantra, respira...non piangere...respira…non piangere...
<ricordo una volta, quando eri piccola più o meno avevi 8 anni, sei caduta dalla bicicletta, tuo padre sempre molto severo è corso a vedere che ti eri fatta, per non farlo spaventare tu hai sorriso, il sorriso più bello che avessi mai fatto, e gli hai detto: “papà non preoccuparti non mi sono fatta male”, mentre dai tuoi occhi scendevano le lacrime perché ti eri rotta il piede e ti usciva il sangue dal braccio e dal ginocchio. Quando poi Leo ti ha chiesto allora perché piangi.. sai cosa hai risposto? Immagino di no, hai risposto “non sono io che piango, sono i miei occhi io sto sorridendo non lo vedi?” Da quel giorno il tuo soprannome è stato Arya lacrime di stelle>

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Se tu ci sarai
RomanceSette anni prima.Sono Luca Fantini e ogni atomo del mio corpo mi urla vendetta.La odio come non ho mai odiato nessuno nella mia.Ma lei questo ancora non lo sa.Non sa nulla, ha sempre pensato che fossi un suo "amico fidato".Amico il cazzo.Odio questa...