3-Fever

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Push me away but my fire still burns
Turn to ash but the flame still rises
Like a fever, fever, fever
(Fever- Enhypen)

La settimana stava passando tranquillamente. Il pomeriggio lo passavo o a casa a dipingere e studiare o mi vedevo con gli altri per aiutarli in qualche materia. Quel sabato però Embry non venne quando li invitai a studiare a casa mia. Disse che aveva la febbre e preferiva rimanere a casa.
La settimana successiva di lui non avemmo notizie e quando Quil passò a casa sua madre lo avvertì che aveva la febbre molto alta e non riusciva nemmeno ad alzarsi dal letto.
Ai ragazzi mancava e anche a me e suggerii a zia di parlare con la mamma di Embry per farlo controllare.
In quei giorni seguii regolarmente le lezioni e presi appunti così da poterli passare al nostro amico che per la sua assenza stava rimanendo indietro. Oltre i ragazzi iniziai a passare del tempo con Kim quando la incrociavo nei corridoi, e capitava molto spesso.

I pomeriggi li passavo al forno con mia madre che aveva aperto dopo aver sistemato le ultime cose, insieme a lei lavoravano due ragazze della riserva molto gentili che mia madre aveva conosciuto tramite zia Meave.
<<Mamma posso prendere alcuni di questi muffin? Embry non sta bene e volevo portargli qualcosa>>
<<Certo prendine un po e fammi sapere come sono così so se inserire la ricetta in quelle fisse>>
<<Va bene>> ne presi due ai frutti di bosco, uno con dentro la marmellata e due al cioccolato. Speravo che Embry fosse abbastanza in forma per mangiarli.
Cercai di ricordarmi la strada che mi aveva spiegato una volta e finalmente riconobbi casa sua, mi aveva detto che era l'unica che aveva la porta bianca nel vicinato.
Quando bussai venne ad aprirmi quella che immaginai essere la madre.
<<Ciao tu devi essere Kaya giusto?>>
<<Si sono io! Volevo sapere come stesse Embry. Gli ho portato dei muffin e anche i compiti che ha perso rimanendo indietro>> dissi girandomi di lato mostrandole lo zaino.
<<Sei un tesoro però credo che adesso stia dormendo, non vorrei svegliarlo. Sai ha ancora la febbre alta>>
<<Oh allora non c'è problema posso ripassare più tardi>> lei annuì ma io la vidi molto strana. Scesi dal portico e lei mi salutò prima di chiudere la porta.
Stavo per andarmene quando vidi dal bosco adiacente uscire quattro figure. Tra loro riconobbi il viso di Embry, ma non era per niente come lo ricordavo... aveva tagliato i suoi capelli e mentre io indossavo una felpa pesante lui che doveva essere malato andava in giro solo con i pantaloncini e senza maglietta.
<<TU!>> dissi senza pensare andando verso di lui. Al suono della mia voce si girarono tutti.
<<Tua madre mi ha appena detto che stavi dormendo e che avevi la febbre troppo alta per parlare con me o con Jacob e Quil. Dovresti "stare male" ma nel frattempo te ne vai in giro così. Ma che problemi hai!>>
<<Senti Kaya che ne dici di andare a casa? Se non rispondo ai tuoi messaggi forse un motivo c'è>> quelle parole mi fecero davvero male e indurii la mia espressione per evitare di mostrarlo.
<<Non è bello scartare i tuoi amici per stare con altra gente. Soprattutto se li schifavi fino a qualche giorno prima!>>
<<Questo perché tu non sai niente!>> disse venendomi di fronte, la sua faccia a un palmo della mia.
<<Non esagerare>> disse Paul mettendo una mano sulla sua spalla per allontanarlo da me.
<<Non ti preoccupare, non ne vale la pena. Se non vuoi parlare con me lo capisco, non mi conosci quasi per niente ma trattare così i tuoi amici di una vita non ti fa onore, per niente>> mi girai e me ne andai sentendo gli occhi umidi.

Tornata a casa mi chiusi in camera e mi sdraiai sul letto a pensare.
Come potevo sentirmi male per una situazione così, non li conoscevo bene come credevo. Soprattutto Embry che non si è nemmeno preoccupato di scusarsi con Jake e Quil.
Mi addormentai senza cenare e il mio sonno fu tutt'altro che tranquillo...

Ero in una radura piena di fiori, sdraiata a guardare il cielo azzurro. Amavo questo tipo di atmosfera, il vento leggero che mi solleticava la pelle e la luce del sole che la riscaldava.
Sentii un ramo spezzarsi e mi tirai a sedere guardandomi intorno. Il cielo iniziava a scurirsi e i fiori intorno a me si seccavano con una velocità anormale. Una donna dai capelli rossi mi guardava da lontano, anzi non stava guardando me. Mi girai e alle mie spalle vidi Bella con la schiena contro un tronco e l'espressione terrorizzata. Le andai vicino ma prima che mi riuscissi a toccare la mano di Bella quella donna mi scaraventò lontano e l'ultima cosa che vidi erano delle grandi ombre nere offuscate andarle addosso.

Turning Page//Paul LahoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora