I am here, the same person i was before,
but an overgrown lie
is trying to swallow me whole
(Lie-Jimin)Paul mi riaccompagnò a casa e fui più o meno costretta a presentarlo alla mamma che ci stava spiando dalla finestra pensando bene poi di uscire e aspettarmi sulla soglia di casa.
Ovviamente era la prima volta che le presentavo un ragazzo e questo la rese felice come una pasqua, ma quella ad avere la reazione più esagerata fu mia zia che stravedeva per lui ed era così contenta che stessi frequentando un così bravo ragazzo che aiutava così spesso nella riserva.
Mi dispiaceva però dover tenere dentro tutto quello che era successo e tutte le cose di cui ero venuta a conoscenza ma il segreto andava mantenuto, anche se si trattava della mia famiglia.La fase di Quil si stava sviluppando in modo molto più lento del previsto anche se avevo iniziato a fare caso ai sintomi, come mal di testa, umore burbero e tanta fame, la stessa che aveva avuto Embry e anche Jacob. Quil era rimasto molto male del comportamento di quest'ultimo che ovviamente era tornato a scuola senza poter interagire con noi. Durante le lezioni cercai di limitare i contatti con loro in modo da non far sospettare Quil di nulla, ma sapevo che questa situazione non piaceva a Paul. L'unica con cui parlavo era Kim e almeno adesso non avevo nemmeno più motivo di non fidarmi di lei del tutto.
Quil la mattina mi aspettava all'incrocio dei sentieri e facevamo la strada fino a scuola insieme, alcuni pomeriggi studiavamo insieme mentre nei restanti andavo spesso a casa di Emily in modo che Paul potesse occuparsi comunque degli affari del branco e stare con me allo stesso tempo. Quando era fuori mi piaceva passare il tempo con le ragazze, forse il fatto che vivevamo tutte la stessa situazione aveva influito.
Un pomeriggio avevo appena finito la mia lezione di arte pomeridiana e avevo finalmente terminato il dipinto della scogliera e della donna. Mi trasmetteva un senso di inquietudine e l'aura che trasmetteva era impattante, almeno ai miei occhi. All'uscita di scuola trovai Quil aspettarmi con un sacchetto in mano. Aveva preso qualcosa dal forno di mamma, riconoscevo le buste lilla.
<<Eccoti! Dai andiamo! Mi sono fatto fare due panini con prosciutto così possiamo mangiare qualcosa e studiare come avevamo deciso>> mi disse lui dandomi una leggera spinta con la spalla,
<<Pensavo mi aspettassi direttamente a casa tua più tardi. Grazie, almeno non devo fare la strada da sola>>
Chiacchierammo del più e del meno e il discorso finì sullo strano comportamento dei nostri due amici. Sapere mi metteva in difficoltà perché volevo rassicurarlo e dirgli che si sarebbe risolto tutto ma non potevo, perché nella teoria io non sapevo, esattamente come lui. Avrebbe sospettato troppo di un cambiamento del genere.
<<Non voglio più avere a che fare con nessuno dei due>> sospirai,
<<Quil non so dirti perché facciano così>> e invece lo sapevo <<però non incupirti così, vorrei poterti vedere più sorriden->>
<<Perché lui è qui davanti casa tua?>> disse fermandosi a pochi metri da casa mia. Voltai lo sguardo e vidi Paul aspettarmi seduto sugli scalini del portico. Lo guardai allarmata mentre si alzava e notava che ero in compagnia di Quil. Non sapevo che lui sarebbe venuto a casa e questa situazione sarebbe potuta diventare un disastro. Non sapevo dove mettere le mani e tanto meno cosa dire.
<<Non lo so>> cercai di mentire, avvicinandomi a lui in modo da attirare la sua attenzione.
<<Ti prego dimmi che non è lui il motivo per il quale metà dei pomeriggi dici sempre di essere impegnata>> cercavo di guardarlo, ma sentivo gli occhi inumidirsi alla vista del suo sguardo deluso. Non potevo più mentirgli così, ma ormai dire un'altra bugia non avrebbe aiutato a calmare la situazione, si stava veramente arrabbiando. Questa volta però la rabbia era indirizzata verso di me.
<<Che succede?>> chiese Paul avvicinandosi, lo guardai per un momento prima di guardare di nuovo Quil senza sapere cosa dire.
<<Succede che sono stanco di vedere i miei amici presi e assoggettati da voi. Cosa le hai detto eh? Sapevo che ti piacessero le svampite viste le scappatelle con Savannah l'anno scorso ma Kaya non è così, o almeno credevo non lo fosse>> disse andando sotto il viso di Paul.
<<Quil ma che stai dicendo, puoi lasciarmi spiegare?>> cercavo di prendere tempo in modo da pensare a qualcosa di sensato che potesse sistemare le cose.
<<Non dirmi che ti sei fatta ingannare così anche tu! Pensavo fossi meno stupida>>
<<Quil basta per favore>> gli chiesi non volendo ascoltare le sue cattiverie. Non potevo biasimarlo, non sapeva ancora nulla e sapevo che i sintomi della fase potevano portare questi atteggiamenti ribelli ma non potevo fare altro che stare zitta, per non peggiorare le cose. La busta del forno di mia madre gli cadde dalle mani e io la raccolsi prima di infilarla nello zaino.
<<Mi è bastato vedere i miei amici di una vita voltarmi le spalle per voi>> disse Quil spingendo Paul che fece appello al suo autocontrollo pur di non fare nulla. Il mio amico iniziò a tremare leggermente e a respirare pesantemente, preoccupata cercai di avvicinarmi ma Paul mi prese per un fianco e mi sistemò dietro di lui.
<<Ecco statemi lontano tutti e due!>> ringhiò prima di accasciarsi e trasformarsi davanti ai miei occhi. Quando riaprì gli occhi percepii tanta confusione ma anche del dolore. Immaginavo non fosse facile trasformarsi la prima volta e vederlo alzarsi in modo goffo mentre si guardava intorno mi fece tanta tenerezza.
<<Quil cerca di stare calmo. Adesso sta arrivando Sam che ti spiegherà tutto. Ora cerca di venire di qua e allontaniamoci dalla strada. Non serve che qualcuno veda>> disse Paul avvicinandosi tranquillamente a Quil per indirizzarlo verso il retro di casa mia. Fortunatamente non c'erano ne mamma ne zia, in quel caso avrei dovuto spiegare tante cose anche a loro.
Sam non ci mise molto ad arrivare. Salutò velocemente Paul prima di avvicinarsi con cautela a Quil.
<<Ora che siamo al completo e nessuno sembra essere in fase dobbiamo fare una riunione completa>> disse girandosi a guardare Paul.
<<Prima del falò di domani?>> chiese lui facendo annuire il più grande,
<<Andate voi due, ci penso io>> ci disse indicando l'entrata sul retro di casa mia, guardai Quil un'ultima prima di vedere anche Sam trasformarsi e affiancarlo mentre si infilavano fra gli alberi al limite del mio giardino. Paul mi prese per mano mentre entravamo in casa e io ripensai a quanto ancora mi faceva uno strano effetto vedere i ragazzi trasformati ma Paul era stupendo con il suo pelo grigio scuro dalle striature bianche.
<<Ho bisogno di stendermi>> dissi salendo le scale per andare in camera.
Quando entrò in camera mia mi imbarazzai vedendolo osservare con attenzione le cose presenti in camera mia. Mi tolsi scarpe e felpa prima di sdraiarmi sul letto aspettando che lui mi raggiungesse.
Si sdraiò accanto a me posando immediatamente un braccio attorno al mio fianco e io mi beai di quel calore. Questa sensazione era una delle migliori che avessi mai provato e sentirmi già così legata a lui un po mi spaventava.
<<Finalmente niente più segreti.. o quasi>> dissi ricordandomi della conversazione tra Paul e Quil,
<<Chi è Savannah?>> lo vidi chiudere gli occhi prima di prendere un respiro profondo.
<<Molto prima di trasformarmi non avevo mai avuto uno stile di vita sano. Mio padre fino a poco tempo fa continuava a bere e non si preoccupava per me quindi a scuola andavo discretamente, avevo degli amici più o meno stupidi e superficiali e per adattamento mi comportavo come loro. Savannah è l'unica ragazza con cui mi sono frequentato per un periodo. Prima dell'inizio dell'estate però sentivo che tutto quello non mi apparteneva più e la settimana successiva iniziarono i sintomi della febbre prima della trasformazione. Jared era del mio stesso anno a scuola e qualche volta ci avevo parlato quindi mi stupii di vederlo arrivare da me insieme a Sam quando mi trasformai la prima volta.>>
<<Per lei non provi più nulla vero?>> chiesi cauta,
<<Ovviamente no. Vorrei farti stare nella mia testa per almeno cinque secondi. Comprenderesti che adesso il mio mondo e la mia priorità sei tu>> disse poggiando un leggero bacio sulla mia guancia.
Rimanemmo così in silenzio a riposare le nostre menti fin quando per lui non venne l'ora di raggiungere gli altri. Jared gli aveva mandato un messaggio, ed era giusto che andasse dagli altri anche se pure io avrei preferito rimanere così fino al giorno successivo.
<<Non voglio lasciarti sola>> mi disse mentre si tirava su in piedi
<<Mia madre e mia zia a breve saranno qui. Tanto ci vedremo domani, non scappo mica e poi ti aspetterò come tutte le mattine che hai la pattuglia per avere il bacio del buongiorno, come sempre>> lui annuì e anche io mi tirai su dal letto per accompagnarlo alla porta.
Gli aprii la porta ma lo fermai prima che uscisse,
<<Fammi sapere quando sei a casa va bene? Non farmi stare troppo in pensiero>> lo abbracciai prima di lasciarlo uscire. Aspettai di vederlo correre verso casa di Sam per poi rientrare in casa.

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Turning Page//Paul Lahote
RomanceKaya decide di tornare alle sue origini insieme alla madre. Si aspetta di fare amicizia, ma una connessione con quel posto che imparerà ad amare, le farà stringere rapporti più profondi di quanto poteva mai immaginare e scoprirà cose su se stessa ch...