Dopo il fallimento del suo matrimonio con Nina, Manuel Ferro, 29 anni (quasi 30), architetto, torna a Roma a casa della madre Anita che vive con il marito Dante Balestra, il suo ex professore di filosofia, e il figlio Simone.
Si ricorda di quest'ult...
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Manuel ha realizzato di essere bisessuale un pomeriggio di agosto, quando al mare un ragazzo biondo con gli occhi azzurri gli ha fatto la corte e a lui non è dispiaciuto; anzi, pensa di aver flirtato e non poco. All'epoca era sposato, quindi con quello sconosciuto non ci ha combinato nulla.
Ora neppure ricorda il suo nome e non ha nemmeno così tanta importanza.
Ha avuto la conferma dopo la separazione dalla moglie Nina, nel momento in cui ha scaricato l'applicazione di Grindr che conosceva per nomina, ha chattato per due giorni con un certo Mattia ed è finito a farci sesso nella propria auto di notte nel parcheggio di un supermercato.
E dopo ci sono stati Fabrizio, Marco, Giampaolo, Luca e altri di cui, sinceramente, non rimembra bene.
Sempre e solo storie di una notte, non ha mantenuto i contatti con nessuno di loro, ma è stata una scelta.
Sta affrontando un divorzio, non ha tempo per una relazione e neppure ne cerca disperatamente una.
Si è messo addosso l'etichetta di bisessuale con orgoglio.
Prima di allora, non si era mai fatto domande sulla propria sessualità, è cresciuto con la convinzione di essere etero e basta, ritenendo di essere forse troppo cresciuto per scoprire di essere anche altro.
E invece...
Non lo ha ancora confidato a nessuno, nemmeno a Chicca.
Non sa perché, forse teme il suo giudizio — quello di tutti, visto che è sempre stato con donne e magari qualcuno potrebbe commentare con frasi tipo "hai cambiato sponda? sei confuso? ma come è successo?", e non crede di essere in grado di affrontarlo.
Gli stereotipi non si sprecano e lui non ha voglia di litigare contro chi non capirebbe.
Per ora, va bene così, poi si vedrà.
«Ti devi presentare all'udienza, Manuel, non mi interessa!»
«Ti ho detto che—»
Tu-tu-tu.
Nina gli ha appena chiuso il telefono in faccia.
«Stronza» commenta tra i denti. Vorrebbe lanciare l'apparecchio per aria, ma si tratta di un iPhone 15 Pro di cui sta ancora pagando le rate, per cui... meglio evitare.
Sbuffa dal naso e si lascia cadere di peso sul divano in vimini nel porticato di Villa Balestra.
Il vento leggero di fine agosto gli accarezza le guance.
Socchiude le palpebre. Incredibile come a chilometri di distanza Nina riesca comunque a rovinargli la vita.
Lo fa da quando l'ha conosciuta in quinta superiore.
È stato solo troppo cieco per accorgersene, eppure i segnali c'erano tutti.
C'erano quando lei demoliva ogni suo successo, sminuiva ogni suo gesto – ha avuto da ridire persino sul modo in cui le ha fatto la proposta di matrimonio, sull'abito che ha indossato alla cerimonia, sul lavoro che poi ha trovato in un famigerato studio d'architettura a Bolzano.