Dopo il fallimento del suo matrimonio con Nina, Manuel Ferro, 29 anni (quasi 30), architetto, torna a Roma a casa della madre Anita che vive con il marito Dante Balestra, il suo ex professore di filosofia, e il figlio Simone.
Si ricorda di quest'ult...
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«Auguri, vecchio!»
La videochiamata con Chicca si apre in quel modo.
Manuel intravede il suo viso in primo piano nello schermo, seduto in auto prima di entrare all'inferno — pardon, l'ufficio, ma la similitudine è molto precisa.
Abbozza un sorriso privo d'entusiasmo.
Un tempo, il proprio compleanno gli piaceva. Al liceo organizzava sempre una grande festa con fontane di birra (del discount, il budget basso non permetteva di più), mille risate, scherzi, giochi con gente che ora non vede nemmeno più, a parte sui loro profili Instagram dove perpetua vede scorrere la loro vita, all'apparenza serena e priva di intoppi.
Sì che sui social le persone tendono a mostrare solo quel che vogliono, come registi in un film che proiettano soltanto i momenti belli e positivi, ragion per cui non dovrebbe pensare che a loro vada tutto bene mentre lui annega: è solo apparenza.
Eppure si trova ogni volta ad invidiarli e autocommiserarsi.
Ottimo.
Oggi, nella maniera più cinica possibile, reputa il giorno di celebrazione della nascita come un anno in meno da passare sul pianeta, uno in meno verso la tomba e il riposo eterno.
Ecco, dunque, non è nello stato d'animo adatto per festeggiare.
Tuttavia, non vuole sembrare scortese o rovinare la mattinata anche alla migliore amica, per cui «Grazie» esclama «anche se te sei più vecchia di me.»
Chicca corruccia le labbra in una smorfia. «Di cinque mesi, cinque! Non smetterai mai di ricordarmelo, vero?»
«No, mai, mi spiace.»
Ridono entrambi. Poi lui chiede: «Elena?»
«Stamattina la porta Matteo all'asilo, sono già usciti. Ma ti ha fatto un bel disegno per il compleanno, il mese prossimo te lo portiamo.»
«Venite a Roma?»
«Sì, per le feste. Mia madre vuole vedere sua nipote.»
«Me pare giusto.»
La ragazza annuisce e sistema meglio l'inquadratura. «Allora, come festeggi stasera?»
Manuel si affretta a scuotere il capo. «Non festeggio.»
«Come non festeggi?»
«No, so' uscito de casa prima che me vedesse mi' madre o chiunque altro, spero nessuno si ricordi che giorno è oggi.»
«Manuel, sono i tuoi trent'anni, non puoi non festeggiare!»
«Guarda che me lo hai detto tu che non cambia nulla e che il vero cambiamento è tra i venticinque e i ventisei.»
«Vero, ma è comunque un cambiamento ed è un compleanno. I compleanni si festeggiano sempre, è una regola.»
Chicca è il suo opposto: le piacciono quegli eventi, quando arriva quello di sua figlia organizza feste enormi con palloncini, clown, una volta ha persino richiesto una scimmietta ammaestrata — col senno di poi, pessima idea per dei bambini di tre anni.