6. PIANGERE

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Breve ff ambientata nel mondo Masquerade: Vampiri. I personaggi sono OC


Clarissa piangeva. Aveva il cuore a pezzi. Succede così quando si ama qualcuno di sbagliato, no? Dopo trecento anni avrebbe dovuto saperlo. Mai amare un nemico. Era una delle regole fondamentali per la sopravvivenza.

Sfortunatamente Clarissa tendeva a fare le scelte sbagliate.

Si passò le dita sulle guance. Le lacrime bruciavano la carne.

La Camarilla era la sua famiglia. Una famiglia complessa, ma sua. Non ne conosceva altre da tantissimo tempo. Aveva dimenticato i volti delle persone che conosceva nell'altra vita. Quel grattacielo con le vetrate gotiche era casa sua.

Lucine chi era? Un Anarchico. Un folle sognatore. Le avevano insegnato a disprezzare quelli come lui fin dall'Abbraccio.

Clarissa si asciugò le lacrime con il pizzo nero delle maniche.

Ombre scure le si allungavano intorno. Mani che cercavano di afferrarla.

Era una Malkavian. Conviveva con la follia.

Si lasciò cadere sul divano. Il petto le andava su e giù. I singhiozzi le graffiavano la gola.

Si erano conosciuti per caso. In una notte piena di nebbia. Clarissa non ricordava che giorno fosse. Sapeva solo che si era imbattuta in un gruppo di Anarchici.

La paura le aveva provocato un capogiro quando l'avevano accerchiata.

Clarissa aveva pianto. Era una cosa che le veniva facile da sempre. Piangere. Si odiava per questo, ma a certe cose non c'era rimedio. Era stato a quel punto che Lucine era arrivato e l'aveva salvata. Dai suoi amici.

Era una cosa mai vista prima, no?

Un Anarchico che salva una Malkavian dagli Anarchici. Era stato bello.

Era...

Un brusio.

-Cla

Il cuore le si aprì a metà. Squarciato da una lama invisibile. Solo una persona la chiamava così. -Lucine

-Credevi che ti lasciassi qua?- sorrise. -Piangi sempre?

Carmilla singhiozzò. -Ti odio

-Sono tre secoli che me lo dici

-Mi fai diventare pazza

-Io?- Lucile sorrise, quel sorriso che le faceva battere il cuore all'impazzata. Quel sorriso che la rendeva davvero pazza. Gli buttò le braccia al collo. Una cosa era sicura. Per lui sarebbe impazzita volentieri.

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