4. PONTE

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Personaggio: Regulus Black (Harry Potter)

Regulus Black aveva l'impressione di scoppiare. Come se avesse ingoiato un centinaio di candele accese e lui fosse pieno di cerini. Pronto all'esplosione. Era nervoso. Era senza speranze. Era solo.

Non aveva mai cercato amici al di fuori dei Mangiamorte. Non ne aveva mai sentito il bisogno. Prima di adesso. Aveva sbagliato tutto.

Si fermò in mezzo al ponte, si appoggiò alla ringhiera, guardò giù. Gli piaceva fissare l'acqua. Gli trasmetteva tranquillità.

-Sembra che ci sia qualcosa di molto interessante nel fiume

Regulus sussultò.

Una figura gli si fermò accanto. Aveva la gola secca. Cercò la bacchetta nella tasca del mantello e la strinse.

-Quando sono triste anch'io guardo il fiume

Era una Babbana, con capelli biondo cenere, nasino schiacciato, vivaci occhi verdi. Regulus non poté negare che fosse bella. A differenza di altri Mangiamorte lui non aveva mai guardato con particolare favore l'odio contro i Babbani. Sì, certo, i Purosangue meritavano la supremazia, ma questo non voleva per forza dire che i Babbani dovessero essere massacrati, no?

-Sei triste?

-Sono... deluso

Ecco lì quello che non aveva mai detto a nessuno. Deluso dei suoi amici. Deluso della sua famiglia. Deluso da Voldemort. E soprattutto deluso da sé stesso.

-Mmm, c'entra una ragazza?

-Magari fosse così semplice

-Le cose sono più semplici di quanto pensi la gente

-Non in questo caso- era piacevole avere qualcuno con cui parlare, anche se non poteva dirle tutto. L'avrebbe preso per pazzo. O si sarebbe spaventata e sarebbe corsa via. Oppure entrambe le cose.

-Credimi, tutto si sistema in un modo o nell'altro

-Non ne sono sicuro

-Mmm, non è facile consigliarti se non mi dici nulla

-Diciamo che ho fatto una scelta sbagliata- si sfrega gli occhi. Non si è mai sentito così stanco.

-Questa scelta ha danneggiato qualcuno?

-Molte persone- Reg non voleva nemmeno pensare al male fatto senza volerlo.

-Trova il modo per scusarsi

-Un modo per scusarmi?- sembrava una cosa sensata. Perché non ci aveva pensato prima? E poi gli venne in mente che non sarebbe stato semplice.

-Sì, devi trovare il modo per scusarti, vedrai, non sarà difficile

Non ne era così sicuro. Nonostante i suoi dubbi le sorrise. -Starai pensando che sono un caso disperato

-Siamo tutti casi disperati

-Tu... come posso ritrovarti? Per dirti come finirà questa storia

La ragazza sorrise. -Passo spesso su questo ponte- si staccò dalla ringhiera.

-Non mi hai nemmeno detto il tuo nome

-La prossima volta- e si allontanò, scossa dalle risate.

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