Capitolo 15 - MADDIE

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Suonano al campanello proprio nel momento in cui sto per leggere la scena che attendevo da trecento pagine.
«Matthew!? Zoe!?»
Suonano un'altra volta.
«Qualcuno può aprire quella cazzo di porta?» urlo dalla mia stanza, ma ancora nessuna risposta.
Ma dove sono finiti tutti?
Spazientita, poso il libro sul comodino e, con un'espressione imbronciata, mi dirigo verso la porta. La spalanco come una furia, pronta a mostrare tutto il mio odio a chi ha osato disturbarmi durante la lettura di una scena piccante, ma la mia rabbia svanisce all'istante.

Sull'uscio di casa, c'è Noah e in mano ha dei sacchetti della spesa.
Accanto a lui, poggiato sullo stipite della porta, Julian sta fischiettando. 
Ha un sorriso pigro sul volto, ma non riesco ad interpretare la sua espressione. Non capisco se stia davvero sorridendo o se si tratta soltanto del finto sorriso che ha elargito diverse volte nelle ultime settimane.

«Non vi aspettavo» esordisco, colta di sorpresa, ma anche vagamente irritata per l'interruzione. Sono arrivati proprio nel momento in cui i protagonisti stavano per scopare.
«È stata una cosa improvvisata. Possiamo entrare?» domanda Noah, scrutandomi attentamente. Mi sta chiedendo se a me vada bene che ci sia anche Julian, se voglio accoglierlo in casa.
Esito un attimo e lancio un'occhiata al piano di sopra, da dove provengono strani rumori.
Che cazzo combinano quei tre?
«Va bene» rispondo infine, scostandomi per farli accomodare.
«Ho fatto la spesa per stasera» mi informa Noah, posando le buste sul tavolo. Da una tira fuori una scatola ricolma di dolcetti al cioccolato e me li porge. Euforica, gli afferro le guance e lo bacio in bocca. Quando mi stacco, il sorriso che mi rivolge mi fa sciogliere più di quanto potrebbe fare qualsiasi leccornia.

Noah comincia a sistemare la spesa nel frigorifero e io mi sposto in soggiorno. Osservo Julian che si guarda attorno, prendendo degli oggetti dalla parete attrezzata e rigirandoseli tra le mani. Non sembra particolarmente interessato, solo annoiato.
«Perché sei qui?»
Mi scappa di bocca, ma sono curiosa di sapere cos'è cambiato, dopo ieri sera. Ho bisogno di saperlo, prima che la speranza, che sta cominciando a farsi spazio dentro di me, prenda il sopravvento. È meglio sopprimerla adesso, se lui mi sta illudendo.
«Se la mia presenza ti dà fastidio, vado via» replica Julian con voce neutra.
«Non mi dà fastidio» ribatto, ma il mio tono secco sembra dire tutt'altro. «Voglio dire... mi sorprende che tu sia qui» aggiungo con una nota più dolce perché non voglio litigare con lui. Sono stanca di farlo.

Julian si volta e, per la prima volta da quando è entrato in questa casa, mi guarda. I suoi occhi mi divorano, man mano che si avvicina. Si ferma proprio davanti a me e, con due dita, mi alza il mento verso di lui.
«Davvero ti sorprende, Mad?» sussurra. «Non dovrebbe. Io dico che la mia presenza sia scontata, invece. È sempre stato così.»
Le sue dita si muovono sulla mia pelle, facendomi rabbrividire da capo a piedi. Il mio respiro diventa più veloce, mentre un desiderio ardente mi scuote vedendo quelle labbra carnose così vicine alle mie. Deglutisco, mentre aspetto la sua prossima mossa, ma lui molla la presa e si allontana. 

La delusione mi travolge. Lancio un'occhiata a Noah, alla ricerca del suo sostegno. Lui sta sistemando la spesa nel frigo con un ordine quasi maniacale, ma quando con la coda dell'occhio nota che lo sto fissando insistentemente, si volta verso di me e mi fa un verso di incoraggiamento.  
Annuisco, poi faccio un respiro tremolante e mi avvicino a Julian, che adesso sta curiosando nella mia stanza.
Ha in mano il libro che pochi minuti prima ho mollato sul letto e lo sta sfogliando con interesse. I suoi occhi seguono le righe e un sorriso malizioso fa capolino sul suo viso.

«Questo devi prestarmelo» ghigna, mentre legge i paragrafi che ho sottolineato. «Qui hai davvero scritto "da proporre a Noah"?» mi chiede, voltandosi verso di me con un sopracciglio alzato.
Mi sporgo per leggere la scena e quello che ho appuntato.
Oh, quella parte.
«Sì, l'ho scritto sul serio» confermo.
«A Noah e a chi?» domanda. «Qui ci sono due uomini che scopano con la protagonista. Chi è il secondo a cui vuoi proporlo?» 
«A Noah e al mio vicino di casa, quel tipo biondo» replico io.
Il mio sarcasmo però non lo scoraggia. «A Noah e a chi?» chiede ancora.
«A Noah e al primo che capita nei paraggi.»

Lost in the Sea. Persi nel mare 🔞 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora