Capitolo 17 - MADDIE

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Siri, cerca come tornare a respirare perché, stretta fra questi due, non ci riesco.
«Abbiamo appena iniziato» mormora Julian.
Gesù, mi tremano le gambe al solo pensiero.
«Adesso posso unirmi a voi?» domanda Noah con voce sofferente, mentre mi bacia il collo.
Io gemo in risposta. Mi stanno facendo impazzire, questi due. Prima, quando Noah mi ha toccato in mezzo alle gambe, mi ha quasi fatto arrivare all'apice, per non parlare del suo cazzo che mi strusciava sulla schiena come conseguenza dei movimenti repentini di Julian. La prima volta mi è venuto sui vestiti e adesso è sul punto di avere un altro orgasmo. Dalla sua espressione si capisce che è al limite. Allungo una mano con l'intento di dargli sollievo, ma lui me la blocca in fretta. «Voglio venire dentro di te» mi sussurra con voce roca, mordicchiandomi un orecchio.

Sospiro di piacere e lancio un'occhiata a Julian, cercando di capire i suoi piani. È palese che oggi voglia il controllo e, per qualche strano motivo, mi sento di darglielo. Voglio mettere il mio corpo a sua disposizione perché adesso so che, qualsiasi cosa deciderà di fare, non sarà solo per il suo piacere personale, ma per fare godere anche me. E io non vedo l'ora.

«Mad, voltati» mi ordina, gli occhi grigi carichi di eccitazione e tacite promesse.
Mi tremano le gambe mentre mi alzo quel tanto che basta per girarmi verso Noah. I suoi occhi azzurri mi divorano, mentre Julian mi attira al suo petto, l'erezione che mi sfiora le natiche, già pronta a farmi godere di nuovo. «Sono venuto ovunque, dentro di te» comincia, mentre la sua mano scivola lentamente sul mio corpo, facendomi venire la pelle d'oca. «Nella tua gola, sulla tua faccia, sul tuo petto, sulla tua pancia.» Fa una pausa ad effetto per mordermi il collo e poi leccare il punto in cui ha stretto i denti, strappandomi un lamento. «C'è solo una parte del tuo corpo che non ho ancora riempito, piccola.»
Le sue dita scendono sulla mia schiena fino a solleticarmi l'ano. «Voglio scoparmi il tuo culo, mentre Noah affonda nella tua figa.»

Alle sue parole, un fremito mi attraversa le parti basse. Di riflesso, stringo le gambe alla ricerca di attrito.
«Ti va, Mad?» mi domanda con voce roca, le dita che già iniziano ad esplorare la zona.
Per tutta risposta, inarco la schiena e spingo il mio sedere verso la sua mano. Lui mugola soddisfatto, poi mi dà uno schiaffo sulla natica, cogliendomi di sorpresa.
Sussulto, per il gesto inaspettato.
«Julian!» lo riprende Noah, l'espressione scioccata.
«Stai buono, Noah. Alla nostra ragazza piace, vero?» si giustifica, ridacchiando.
Io mi mordo un labbro. Gli schiaffi non sono proprio il mio forte, ma ammetto che sentire il rumore della sua mano sulla mia pelle mi ha fatto bagnare. «Mi è piaciuto, ma non farmi diventare il sedere rosso, intesi?»

Lui annuisce, cercando di rimanere serio, ma un sorriso malizioso minaccia di venire fuori. Poi, mi aiuta a mettermi a cavalcioni su Noah. Quando la sua erezione struscia in mezzo alle mie gambe, mi scappa un piccolo gemito e Noah mi afferra il bacino, come se volesse tenermi lontana dal suo corpo. Dalla sua faccia, intuisco che sta facendo uno sforzo per non venire.
«No, aspettate» ci blocca ad un tratto Julian, strappando un lamento esasperato a Noah. «Lo abbiamo già fatto così. In montagna...» dice con voce pensierosa. «Con Noah nella mia posizione...» per un attimo, le sue labbra si serrano, prima di proseguire. «... e voi-sapete-chi al posto di Noah.»

«Sì, mi ricordo» taglio corto, non capendo dove voglia andare a parare, ma Julian viene subito in mio soccorso, chiarendo la situazione. «È una posizione che abbiamo già fatto. Cambiamo, altrimenti diventa noioso.»
Sbuffo, incredula. «Noioso? Strano, ho il tuo cazzo duro che mi preme nel culo. Non mi sembra proprio annoiato.»
Un altro schiaffetto si infrange sulle mie cosce, facendomi gemere ancora una volta per la sorpresa. «Mettiamoci in piedi» dichiara Julian alla fine. «Stessa posizione, ma in piedi. Sarà più divertente.»

«Non credo proprio che mi metterò a ridere quando voi due scemi non riuscirete a tenermi su e mi lascerete cadere a terra» ribatto sarcastica. «Non ho intenzione di spiegare ai dottori come ho fatto a fratturarmi l'anca o qualche gamba.»
«Non ti faremo cadere» replica Julian con una nota di esasperazione nella voce.
Mi volto per lanciargli un'occhiata gelida. «Voglio proprio vedere come mi terrai su» dico, squadrando il suo corpo a malapena muscoloso. Ricordo quando lo abbiamo fatto in montagna, dentro la doccia, e per poco ci rompevamo l'osso del collo.

Lost in the Sea. Persi nel mare 🔞 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora